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Street Fighter: Assassin's Fist
Dopo il classico Street Fighter - Sfida finale (1994) – con un biondo Jean-Claude Van Damme – e il trascurabile blockbuster Street Fighter - La leggenda (2009), l’universo fantastico del celebre videogioco picchiaduro della giapponese Capcom torna sugli schermi nella serie action/fantasy Street Fighter: Assassin’s Fist (2014).
La versione televisiva della serie – prodotta in diverso formato anche per il web – si compone di sei episodi della durata media di venti minuti. La serie nasce dalla collaborazione tra due giovani e poliedrici attori, artisti marziali e sceneggiatori britannici, Joey Ansah e Christian Howard, che interpretano anche due dei personaggi principali, rispettivamente l’antagonista Akuma e il protagonista positivo Ken Masters. Già impegnati insieme nel cortometraggio Street Fighter: Legacy (2010), i due sviluppano qui l’antefatto della saga videoludica, ovvero le origini dell’immaginaria arte marziale dell’Ansatsuken – termine giapponese traducibile appunto come “pugno assassino” – risalendo indietro nel tempo dalle vicende dei giovani Ryu e Ken a quelle dei fratelli Gouken ed Akuma.
Il look da film di genere e la fedeltà a trama e personaggi del videogioco hanno presto conquistato l’apprezzamento dei fan, che hanno in gran parte giudicato l’opera preferibile alle pellicole hollywoodiane già ricordate in apertura. Nel ruolo di Ryu c’è l’americano Mike Moh, mentre in quello di Gouken il giapponese Akira Koieyama. Ansah firma anche la regia di tutti gli episodi.