Collezione

La collezione del Museo è composta di apparati tecnologici che abbracciano duecento anni di storia, di costumi e arredi televisivi, di video divulgativi, emozionali e al servizio dell’accessibilità.

I magnifici abiti indossati dalla regina della tv italiana Raffaella Carrà in Canzonissima 1971 e 1974 accolgono il visitatore insieme a un emozionante video a lei dedicato. In rapida successione si possono ammirare i costumi di scena originali di Mina ne “Alla Ribalta” del 1964, di Loretta Goggi ne “La freccia nera” del 1968, di Mike Bongiorno e la minigonna di Sabina Ciuffini in “Rischiatutto 1970”.

L’uccellino della Radio, con il suo magico ingranaggio nascosto, accoglie il visitatore nella sala museale, le cui prime quattro aree sono dedicate al racconto degli antenati della radio, tra i quali il telegrafo, le onde hertziane e il detector Marconi.

Si procede poi con la storia della radio ed è possibile assaporare l’atmosfera degli anni Trenta attraverso l’eleganza dei primi apparati radiofonici, veri e propri oggetti d’arredo creati dai designer dell’epoca.

Gli storici microfoni usati nelle trasmissioni Rai accompagnano il visitatore verso lo studio televisivo Museo On Air, sede dei collegamenti in diretta di alcuni programmi Rai, arredato con le poltrone del programma I migliori Anni condotto da Carlo Conti e la cabina del Rischiatutto.

La storia della televisione viene illustrata in un giocoso video divulgativo, animato dai grafici televisivi Rai, e parte dal suo primo prototipo elettromeccanico: la TV di John L. Baird.

Si possono poi ammirare le prime telecamere progettate e realizzate dalla Rai agli albori della televisione e rivivere l’elegante atmosfera dei programmi in bianco e nero attraverso il raffinato TV Wunderbar anni Sessanta a forma di mappamondo, tuttora funzionante.

Il passaggio alla tv a colori viene raccontato a partire dall’abito che la storica annunciatrice Rosanna Vaudetti ha indossato il 26 agosto 1972 per il primo annuncio a colori e che ha poi generosamente donato al Museo nel 2022, per festeggiarne i cinquanta anni e ricordare l’importante ruolo svolto dalle annunciatrici, così amate dal pubblico.

Il percorso è impreziosito dalla presenza di arredi di storici programmi Rai, tra i quali il trespolo di Portobello e le poltrone di Quelli che il calcio e da una scenografia basata su foto inedite di una delle prime trasmissioni della storia della Rai, Arrivi e Partenze, condotta tra il 1953 e il 1955 da un giovane Mike Bongiorno.

Nell’area La storia della televisione in quattro Tv è possibile riascoltare e, perché no, ballare le canzoni di alcune edizioni del Festival di Sanremo dal 1958 ad oggi, mentre nell’area Il grande passaggio al digitale 2008-2012 si possono scoprire i benefici di questa rivoluzione epocale.

La magia di un Museo in cui gli apparati del passato sono ancora attivi è possibile grazie alla partnership con l’Associazione Italiana Radio d’Epoca (A.I.R.E).