I VIAGGI APOSTOLICI

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IL NUOVO SACRO COLLEGIO

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8 FEBBRAIO

Il Santo  del Giorno
 

 san girolamo emiliani
 
Febbraio VIII 

Girolamo Emiliani, o più propriamente Miani  ( Venezia, 1486- Somasca, 8 febbraio 1537) è stato un religioso italiano, fondatore dell' Ordine dei Chierici Regolari di Somasca; canonizzato santo nel 1767, fu proclamato "patrono universale degli orfani e della gioventù abbandonata" da papa Pio Xi nel 1928. Le sue reliquie sono custodite nel  santuario di Somasca a Vercurago ( Lecco ).

Ultimo dei quattro figli di Angelo e di Eleonora Morosini, nacque in una famiglia nobile del veneziano, i Miani del ramo di San Vitale ( Venezia ). Il cognome si presenta diffusamente con la variante "Emiliani", ma è in realtà impropria e deriva dal tentativo di ricollegare la casata alla romana gens Emilia. Nel 1496, perse il padre, impiccatosi per motivi non chiari.

Nel 1509 cominciò la carriera militare, prendendo parte alla guerra della Lega di Cambrai. Fatto  prigioniero dai francesi, venne rinchiuso nei sotterranei dello stesso castello, con ceppi ai piedi,  e alle mani e trattenuto al collo da catena fissata a una pesante palla di marmo. Nei giorni passati nella solitudine della prigione si avvicinò alla preghiera. Si narra che riuscì a fuggire, miracolosamente, e si rifugiò  a Treviso, dove, giunto di fronte alla miracolosa immagine venerata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, ringraziò la Vergine e pose sull'altare le catene che lo avevano tenuto prigioniero. Terminata la guerra, nel 1516, a Girolamo viene rinnovato l'incarico di governatore nella fortezza di Quero (Belluno) che manterrà fino al 1527.

Ritornato a Venezia, nel corso di una grave pestilenza, si unì ai volontari per prestare soccorso alla popolazione. In pochi giorni spese tutto il denaro che possedeva, giungendo fino a vendere indumenti, tappeti, mobili e altre attrezzature di casa, destinando il ricavato a questa opera; fornì cibo, alloggio e sostegno morale ai popolani. A sua volta contagiato, accettò con rassegnazione la grave malattia preparandosi alla morte con le preghiere ma, inaspettatamente, guarì e ritorno a svolgere le sue attività.

Il 6 febbraio 1531 lasciò definitivamente la casa paterna, decise di sostituire gli indumenti patrizi con un saio grossolano e andò a vivere a San Rocco con un gruppo di trenta ragazzi di strada ai quali iniziò ad impartire le istruzione di base e la formazione cristiana.

Decise di assumere maestri artigiani creando una scuola di arti e mestieri per insegnare ai ragazzi. Il suo principio pedagogico era "preghiera, carità e lavoro, partecipazione e responsabilità” affinché ognuno prendesse in mano le redini della propria vita.

Tra il 1532 e il 1533 costituì la prima comunità a Bergamo sotto la guida di padre Agostino Barili, negli anni successivi la sua azione si sviluppa da Somasca e si allarga in varie città del Veneto e della Lombardia coinvolgendo molte persone, sacerdoti e laici. Poiché il numero dei collaboratori stava aumentando, Girolamo diede a questo gruppo un'organizzazione, scegliendo per loro il nome programmatico di "Servi dei Poveri".

La nuova famiglia religiosa venne approvata da papa Paolo III nel 1540; successivamente papa Pio IV la eleverà a Ordine Religioso, con il titolo di Chierici Regolari di Somasca o Padri Somaschi.


Nel Martirologio 

S. Cointha
Ad Alessandria d'Egitto, ricordo di S. Cointha, martire, che, sotto l'imperatore Decio, i pagani volevano costringere ad adorare gli idoli, presso i quali l'avevano condotta a forza; poiché ella, inorridita, si rifiutava di farlo, la legarono per i piedi e, trascinandola così avvinta per le piazze della città, la dilaniarono con tale crudele tortura.

SS. Martiri costantinopolitani
Ricordo dei SS. Martiri monaci del Monastero di Dio di Costantinopoli, i quali furono spietatamente uccisi per aver difeso la fede cattolica, poiché avevano spedito al papa S. Felice III lettere sfavorevoli al dissidente Acacio.

 





 

 

 

 

 

 

 

 


 I SANTI DEL GIORNO

 
 
 

 

 

 


 

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