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7 GENNAIO
san luciano di antiochia

Gennaio VII
Luciano di Antiochia (Samosta, 235 – Nicomedia, 7 gennaio 312) è stato un teologo cristiano, fondatore della scuola lucianea e considerato ispiratore di teorie vicine all'arianesimo.
Subì il martirio ed è venerato santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Le reliquie di Luciano furono trasferite dall’antica Elenopoli (Asia Minore) in Roma da Carlo Magno. Il paese di Lusciano, in provincia di Caserta, dove era molto diffuso e sentito il culto di san Luciano a partire dal XVI secolo come attestano fonti storiche, ebbe le sue reliquie portate da Roma nel 1666. I resti mortali di san Luciano sono oggi conservati nella chiesa Santa Maria Assunta in Cielo di Lusciano che, per l'appunto, venera il martire di Antiochia e ne conserva in una teca il cranio.
Secondo la storia tramandata da Suida, Luciano nacque a Samosata (Turchia) e studiò nella vicina città di Edessa alla scuola del confessore Macario.
Molto giovane, Luciano si trasferì ad Antiochia di Siria, dove fu ordinato presbitero e dove, presto, raggiunse una posizione di spicco come capo della scuola teologica antiochena. Fu accusato di aver condiviso le opinioni teologiche di Paolo Samosata e dovette fuoriuscire dalla comunione con la Chiesa. Questa frattura durò per i successivi tre episcopati: dal 268 al 303. Sembra probabile che Luciano si riconciliò con la Chiesa all'inizio dell'episcopato di Cirillo.
L'opposizione alle tendenze allegorizzanti degli alessandrini ebbe origine da lui: elaborò il sistema di interpretazione letterale che dominò la Chiesa orientale per un lungo periodo. Fondò la scuola lucianea (una delle più importanti sull’interpretazione del “logos” come parola di Dio) e tra i suoi seguaci ricordiamo Ario ed Eusebio di Nicomedia che battezzò l’imperatore Costantino. Nel suo sistema cristologico, il Logos, nonostante egli stesso fosse il creatore di tutti gli esseri, era una creatura, anche se superiore a tutte le altre. I leaders del movimento ariano (Ario stesso, Eusebio di Nicomedia, Maris e Teognide) furono educati da lui e lo considerarono maestro e fondatore. Luciano di Antiochia sosteneva che il Figlio di Dio non poteva essere Dio in quanto creato da Dio Padre, concetto che provocò molte controversie sfociate in decine di sinodi per chiarire questa interpretazione della fede cristiana. In sintesi la disputa era: Cristo è stato creato dal Padre o generato? Fu arrestato ad Antiochia durante la persecuzione dell’imperatore Massimino Daia e fu tradotto a Nicomedia, dove fu sottoposto alle torture per convincerlo ad abiurare. Fu condannato a morir di fame sul ceppo e al palo, su di un letto di punte di ferro e rottami di vetro e creta. Vi durò, con meraviglia, 14 giorni digiuno. Il giorno dell'Epifania consacrò sul proprio petto le Sacre Specie e, distribuitele ai discepoli che lo circondavano piangenti, morì la mattina dopo, ripetendo ai messi imperiali che eran venuti a vederlo la sua professione di fede. Secondo l’agiografia della Chiesa ortodossa Luciano morì in carcere per le torture e per la fame.
Nel Martirologio si celebrano:
S. Polieuto; S. Canuto Lavard; S. Giuseppe Tuan