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18 MARZO
san cirillo

MARZO XVIII
Cirillo di Gerusalemme (Gerusalemme, 313- Gerusalemme, 18 marzo 387) fu un teologo e vescovo di Gerusalemme. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa.
La data della nascita è incerta, probabilmente nel 313 a Gerusalemme o nei dintorni, da genitori cristiani. Le informazioni che abbiamo su questo vescovo ci giungono dai suoi contemporanei Rufino, Epifanio e Geronimo e da vari storici del V secolo tra cui Sozomeno, Socrate e Teodoro.
Venne ordinato sacerdote dal vescovo Macario di Gerusalemme. Sotto l’imperatore Massimo III operò come sacerdote della Diocesi di Gerusalemme. Molto incline al dialogo e alla riconciliazione, partecipò alle dispute teologiche più importanti della sua epoca abbracciando la corrente di Eusebio di Cesarea che si situava in una posizione mediana tra la teologia di Atanasio di Alessandria e quella di Ario ( che fu giudicata un’eresia. Atanasio sosteneva la consustanzialità (Gesù = stessa natura del Padre).
Cirillo esercitò il suo ministero in una città che, dopo molti anni di violenze e di soprusi, tornava a suscitare l'interesse dei potenti. La madre dell'imperatore, Elena, vi si era recata nel 323, mentre nel 335 lo stesso imperatore Costantino fece erigere la basilica del Santo Sepolcro, che vide in seguito Cirillo operare e predicare. Sotto un altro imperatore, Giuliano, si tentò anche di ricostruire il Tempio di Gerusalemme distrutto duecento anni prima.
Cirillo venne nominato vescovo nel 347 da Acacio vescovo di Cesarea. Tra i due sorsero quasi immediatamente forti attriti, sia per questioni amministrative che per questioni teologiche. Questi dissidi sfociarono nella condanna all'esilio, formulata da un concilio indetto dal patriarca Acacio nel 358: Cirillo venne accusato di aver venduto proprietà della Chiesa per aiutare i poveri. Nel concilio di Seleucia del 359, presente Cirillo, Acacio venne deposto e il nostro vescovo poté, per un breve periodo, rientrare nella sua diocesi. Appena un anno dopo, questa volta ad opera dell'Imperatore Costanzo II, anch'egli filo-ariano, venne di nuovo esiliato. Con l'avvento al potere di Giuliano nel 361, tutti i vescovi esiliati furono riammessi alle loro cariche.
Nel 367 venne di nuovo esiliato fino al 378. Nel 381 partecipò al grande concilio di Costantinopoli, dove venne definitivamente decisa l'adozione del Credo niceno, che diventò verità di fede. Anche Cirillo sottoscrisse la definizione di Cristo come ὁμοιούσιος (homoiousios, simile nella sostanza al Padre), convinto che questa fosse l'unica accettabile. Quando finalmente venne raggiunta dalla Chiesa una chiara presa di posizione poté trascorrere gli ultimi anni in serenità.
Nel Martirologio si celebra:
S. Alessandro di Cappadocia
Ricordo di S. Alessandro, vescovo e martire, che, arrivando a Gerusalemme dalla Cappadocia, assunse la cura pastorale della Città Santa, fondandovi una ricca biblioteca e aprendo una scuola; dopodiché, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, quand’egli ormai carico di anni risplendeva di veneranda canizie, venne condotto a Cesarea, dove portò a compimento il martirio subito per la sua fede in Cristo.