I VIAGGI APOSTOLICI
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ANGELUS 4.0
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IL CARDINALE ZUPPI INVIATO DI PACE IN UCRAINA
Nel giorno in cui si celebra l'Ascensione di Geù nel Regno dei Cieli, Papa Francesco invita a non arrendersi di fronte alle guerre ma ad insistere per trovare il dialogo e costruire la pace.
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VENTI DI GUERRA: INVITO ALLA PREGHIERA
L'appello di Papa Francesco contro le violenze in Sudan. Tra pochi giorni si recherà in Ungheria, al centro dell'Europa colpita da venti di guerra ed emergenza profughi
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02-04-2023
NON ABBANDONARE IL PROSSIMO
Le commoventi parole pronunciate dal Santo Padre in Piazza San Pietro
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12-03-2023
PAPA: " DAMMI DA BERE…"
Francesco, che sta per compiere 10 anni di pontificato, esorta all'altruismo. Ricordando la parabola della samaritana, evidenzia il bisogno di acqua per la giustizia, per la solidarietà e l'amore.
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05-03-2023
FERMARE I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI
L'appello del Papa per la tragedia dei migranti annegati nel mare di Crotone
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5 FEBBRAIO
sant'agata

Febbraio V
Sant'Agata (Catania, 8 settembre 229- Catania, 5 febbraio 251) è stata una giovane vissuta nel III secolo, venerata come santa, vergine e martire. Patrona di Catania, della Repubblica di San Marino e di Malta. Il corpo della santa è custodito nel duomo di Catania, alcune reliquie in altre città.
Agata era nata in una famiglia nobile e proprietaria di terreni e, secondo racconti storici attendibile e altri più leggendari, fin da giovinetta decise di abbracciare la fede Cristiana. Nel periodo fra la fine del 250 e il 251 il proconcole Quinziano, mandato a Catania dall’imperatore Decio, iniziò le persecuzioni obbligando molti fedeli ad abiurare pubblicamente. La tradizione riporta che Agata fuggì con la famiglia a Palermo ma Quinziano li scovò e li fece tornare a Catania. Quando la vide di presenza, Quinziano s'invaghì della giovinetta e le ordinò di ripudiare la sua fede per adorare gli dèi pagani.
Al rifiuto deciso di Agata, il proconsole l'affidò per un mese alla custodia rieducativa della cortigiana Afrodisia e delle sue figlie, persone molto corrotte e dedite alla prostituzione. Il fine di tale affidamento era la corruzione morale di Agata, attraverso una continua pressione psicologica, fatta di lusinghe e minacce. La giovane si rifiutò e resistette, tanto da rinforzare la propria fede e scoraggiare le istruttrici che la riconsegnarono al proconsole.
Rivelatosi inutile il tentativo di corromperne i principi, Quinziano diede avvio a un processo e convocò Agata al palazzo pretorio. Memorabili sono i dialoghi della santa che con ragionamenti ed eloquenza tenne testa a Quinziano e i giudici. Fu condotta in carcere e sottoposta a violenze nel tentativo di piegare la sua volontà. Inizialmente venne fustigata e sottoposta al violento strappo delle mammelle, mediante delle tenaglie. La tradizione indica che nella notte venne visitata da San Pietro che comparve per darle conforto e risanare miracolosamente le ferite. Venne infine sottoposta al supplizio dei carboni ardenti. La notte seguente all'ultima violenza, il 5 febbraio 251, Agata spirò nella sua cella.
Nel 1040 il generale bizantino Giorgio Maniace trafugò le reliquie della Santa per portarle a Costantinopoli. Nel 1126 due soldati dell'esercito bizantino, Gisliberto e Goselmo (uno di origine francese e l'altro calabrese), rubarono i resti della martire per restituirle al Vescovo di Catania Maurizio, la consegna avvenne nel Castello di Aci, l'odierna Aci Castello.
Il 17 agosto 1126, le reliquie rientrarono nel duomo di Catania. Questi resti sono oggi conservati in parte all'interno del prezioso busto in argento (parte del cranio, del torace e alcuni organi interni), opera del 1376 del senese Giovanni di Bartolo e in parte dentro a reliquiari posti in un grande scrigno, anch'esso d'argento (braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo), opera del catanese Vincenzo Archifel.
Altre reliquie della Santa, come ad esempio piccoli frammenti di velo e singole ossa, sono custodite in chiese e monasteri di varie città italiane ed estere. Uno dei bracci è custodito nella Cattedrale di Palermo.
Nel Martirologio si celebrano anche:
SS. Martiri del Ponto; SS. Paolo Miki e venticinque compagni; S. Gesù Mendez