I VIAGGI APOSTOLICI
ANGELUS 4.0
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12-03-2023
PAPA: " DAMMI DA BERE…"
Francesco, che sta per compiere 10 anni di pontificato, esorta all'altruismo. Ricordando la parabola della samaritana, evidenzia il bisogno di acqua per la giustizia, per la solidarietà e l'amore.
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05-03-2023
FERMARE I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI
L'appello del Papa per la tragedia dei migranti annegati nel mare di Crotone
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22-01-2023
IL CORAGGIO DI LASCIARE PER AVERE NUOVA GIOIA
Domenica della Parola di Dio: L'appello del Papa contro guerre e conflitti nel mondo
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15-01-2023
SERVIRE E FARSI DA PARTE
Papa Francesco invita i credenti a prendere esempio dal Battista
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18-12-2022
TRASFORMARE LE CRISI IN SOGNI
L'appello del Papa nello scenario mondiale di guerre e violenze: dall'Ucraina al Caucaso e al Perù. La sua preghiera per toccare i cuori e trasformare le crisi in sogni.
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1° DICEMBRE
sant' eligio di noyon

Dicembre I
Sant' Eligio di Noyon ( Chaptelat, 588- Noyon, 1 dicembre 660) è stato un orafo e poi alto funzionario della corte dei re merovingi. È patrono degli orafi, dei numismatici, dei maniscalchi e dei veterinari. Come abile artista ha realizzato opere famose: tra queste la croce di San Dionigi,alta un metro e sessantacinque, di grande preziosità; un’altra per la chiesa di San Vittore e quella per Notre-dame di Parigi. Fu sepolto a Noyon ma una preziosa reliquia, quella del braccio del vescovo orafo, è custodita dalla confraternita nella chiesa di Sant’ Eligio nel centro di Roma.
Nato in Francia con umili origini, figlio di Eucherio e Terrigia, fu educato al cristianesimo e apprese l'arte dell'oreficeria a Limoges presso il monetiere Abbone.
Secondo la tradizione, re Clotario II, gli avrebbe commissionato un trono consegnandogli l'oro necessario per l'opera ed Eligio ne avrebbe realizzati due: fortemente impressionato dalla sua perizia e dalla sua onestà, il Re lo nominò orafo di corte e maestro della zecca.
Continuò a farsi promotore dell'arte orafa. La leggenda gli attribuisce numerose opere (oggi in gran parte perdute): i vasi sacri e altri arredi per le chiese parigine, di Liomges e per l’abbazia di Chelles.
Sotto Dagoberto, successore al trono dei merovingi, ricoprì la carica di tesoriere: fu anche incaricato di alcune delicate missioni diplomatiche (ristabilì la pace tra i Franchi e i Bretoni convincendo re Giudicaele a dichiararsi suddito di Dagoberto. Alla corte franca ebbe modo di conoscere numerosi personaggi destinati ad essere proclamati santi, come Sulpizio, Desiderio e Audoeno.
Si dedicò incessantemente ad opere di carità in favore dei poveri e dei malati e finanziando il riscatto dei prigionieri: finanziò la costruzione di numerose chiese e nel 632 fondò un monastero a Solignac, nella zona centrale della Francia.
Dopo la morte di Dagoberto I, fu eletto vescovo della diocesi di Tournai e Noyon: si dedicò alla conversione dei pagani ancora presenti nella sua vasta diocesi (soprattutto nella parte settentrionale). Promosse il culto dei santi di cui rinvenne alcuni corpi (San Quintino, San Luciano di Beauvais e altri martiri) organizzando e creando i rispettivi reliquiari.
Nel Martirologio si celebrano:
SS. Edmondo Campion, Rodolfo Sherwin ed Alessandro Briant