I VIAGGI APOSTOLICI
ANGELUS 4.0
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12-03-2023
PAPA: " DAMMI DA BERE…"
Francesco, che sta per compiere 10 anni di pontificato, esorta all'altruismo. Ricordando la parabola della samaritana, evidenzia il bisogno di acqua per la giustizia, per la solidarietà e l'amore.
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05-03-2023
FERMARE I TRAFFICANTI DI ESSERI UMANI
L'appello del Papa per la tragedia dei migranti annegati nel mare di Crotone
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22-01-2023
IL CORAGGIO DI LASCIARE PER AVERE NUOVA GIOIA
Domenica della Parola di Dio: L'appello del Papa contro guerre e conflitti nel mondo
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15-01-2023
SERVIRE E FARSI DA PARTE
Papa Francesco invita i credenti a prendere esempio dal Battista
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18-12-2022
TRASFORMARE LE CRISI IN SOGNI
L'appello del Papa nello scenario mondiale di guerre e violenze: dall'Ucraina al Caucaso e al Perù. La sua preghiera per toccare i cuori e trasformare le crisi in sogni.
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3 SETTEMBRE
san gregorio magno

Papa Gregorio I, detto papa Gregorio Magno ovvero il Grande (Roma, 540-Roma, 12 marzo 604) è stato il 64ºvescovo di Roma e Papa della Chiesa cattolica dal 3 settembre 590 fino alla morte. Anche le Chiese ortodosse lo venerano come santo.
Gregorio Magno nacque verso la metà del VI secolo da Silvia, appartenente a una ricca famiglia siciliana, e da Gordiano, appartenente all'aristocrazia senatoriale romana, la classe dominante che aveva mantenuto prestigio economico e sociale, nonostante la caduta dell'Impero.
Devoto ammiratore di Benedetto da Norcia, Gregorio diventò monaco e impegnò tutte le sue notevoli sostanze per l'assistenza ai bisognosi e per trasformare i suoi possedimenti a Roma e in Sicilia i monasteri. Fondò un monastero anche nella sua abitazione sul colle Celio a Roma.
Durante il periodo delle invasioni barbariche venne inviato a Costantinopoli da papa Pelagio II per cercare aiuto contro i Longobardi. Si guadagnò la stima dell’imperatore dei Bizantini e tenne a battesimo Teodosio.
Al rientro a Roma, nel 586, Gregorio tornò nel monastero ma poco tempo dopo venne eletto Papa.
L'inverno 589-590 fu particolarmente funesto per la penisola italiana. Alle violenze perpetrate dai Longobardi si aggiunse una stagione inclemente, con nubifragi e inondazioni. Anche il Tevere straripò con la piena che inondò la città provocando vittime e danni ingenti; ne seguì una grave epidemia di peste e colera.
Secondo la tradizione, mentre Gregorio attraversava, alla testa della processione, il ponte che collegava l'area del Vaticano con il resto della città, ebbe la visione dell'Arcangelo Michele che, in cima alla Mole Adriana, rinfoderava la spada.
La visione (che secondo alcune fonti fu condivisa da tutti i partecipanti alla processione) venne interpretata come un segno celeste preannunciante l'imminente fine dell'epidemia, cosa che effettivamente avvenne. Da allora i romani cominciarono a chiamare la Mole Adriana “Castel’Sant’Angelo”. Per ricordare il prodigio, nei secoli seguenti, venne posta la statua di un angelo in atto di rinfoderare la spada, in segno di pace.
Ancora oggi nel Museo Capitolino è conservata una pietra circolare con impronte dei piedi che, secondo la tradizione, sarebbero quelle lasciate dall' Arcangelo.
Nel Martirologio si celebrano:
S. Basilissa
A Nicomedia in Bitinia, ricordo di S. Basilissa, vergine e martire.
S. Sandalio
A Cordoba in Spagna, ricordo di S. Sandalio, martire.
S. Aigulfo
Sull'isola di Lérins, in Provenza, ricordo di S. Aigulfo, abate, e dei monaci suoi compagni, che si tramanda subirono il martirio durante un'incursione dei Saraceni.
S. Crodegango
A Metz in Francia, ricordo di S. Crodegango, vescovo e martire.
SS. Giovanni Pak Hu-jae e compagni
A Seul in Corea, passione dei SS. Giovanni Pak Hu-jae e cinque compagni, martiri, che, infuriando la persecuzione, condotti dinanzi al tribunale criminale in quanto cristiani, sopportarono numerosi tormenti per la loro fede, prima di venire decapitati.