Dopo la tappa di
Trieste, il nostro giro d’Italia alla scoperta delle opere d’arte della collezione Rai custodite nelle sedi regionali giunge a Bologna.
La sede Rai dell’Emilia-Romagna ha una rilevante raccolta di lavori realizzati da artisti di fama internazionale, in molti casi nati nella regione stessa.
Fra questi
Luciano Minguzzi (1911-2004), il più importante scultore bolognese del ‘900, autore di opere monumentali come la Porta del Duomo di Milano (1965) e la Porta del Bene e del Male per la basilica di S. Pietro a Roma (1970-77). Fanno parte della collezione Rai due sue sculture:
Ombre colorate, che si trova a Roma nell’atrio della Direzione Generale in viale Mazzini, e
Due figure in poltrona, presso la sede di Bologna. Le due opere sono state esposte nella mostra itinerante organizzata dalla Rai nel 1986 e illustrate nel
documentario Le grandi mostre.
Per conoscere meglio la figura dell’artista vi proponiamo il
servizio realizzato dalla Tgr (
visibile cliccando sulla foto), in occasione dell’esposizione tenutasi nel capoluogo emiliano a dieci anni dalla sua scomparsa, e un
Incontro con Minguzzi dal portale di
Rai Cultura, in cui il maestro racconta il percorso interiore alla base della sua ispirazione.
Un altro scultore e pittore presente con le sue opere nella sede di Bologna è
Francesco Martani, singolare figura di medico e di artista, lombardo di nascita ed emiliano di adozione, ideatore di
Ca’ la Ghironda, l’area museale inserita nel parco di dieci ettari a pochi minuti dal centro di Bologna, in cui sono esposte centinaia di sculture di artisti internazionali. Sua è la scultura bronzea esposta nella sede Rai di via della Fiera e intitolata
Fasi evolutive della terra, come suoi sono i due coloratissimi oli entrambi intitolati
Concetto di pace (foto).
Il terzo autore legato al territorio, che impreziosisce con la sua opera la raccolta della sede, è il romagnolo
Alberto Sughi (1928-2012), uno dei maggiori artisti contemporanei, la cui opera, nell'ambito del dibattito fra astratti e figurativi dell'immediato dopoguerra, fu definita del “realismo esistenziale”. I suoi dipinti mettono in scena momenti di vita quotidiana senza eroi, come accade per la
Figura di donna (1969).
Da segnalare, fra le altre opere custodite a Bologna,
La fruttiera, una natura morta del 1931 di
Nicola Galante, pittore di origine abruzzese, componente del gruppo
Sei di Torino, di cui facevano parte altri artisti presenti nella collezione Rai, come
Enrico Paulucci, Gigi Chessa, Carlo Levi Francesco Menzio, formatisi alla scuola del loro maestro e nume tutelare
Felice Casorati.
In conclusione di questa tappa in Emilia-Romagna, vi proponiamo un’antologia di pezzi storici di
Radio Bologna collezionati da
Radio Techetè: un giovanissimo
Enzo Biagi al microfono di Radio Bologna Libera che annuncia la liberazione della città nell’aprile del 1945; una “intervista impossibile” del professor
Umberto Eco al filosofo Pitagora;
Lucio Dalla nelle vesti di conduttore radiofonico e infine il racconto dello scudetto del Bologna del 1964 attraverso gli audio originali di
Domenica Sport.