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La poesia di un'antenna nelle tele di Enrico Paulucci
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La collezione di opere d’arte della Rai si è sviluppata per tappe in una serie di momenti storici ben individuabili: i primi acquisti destinati ad abbellire le sale dell’Auditorium di Torino, inaugurato nel ‘52; le opere commissionate con un’intelligente, ma isolata operazione di mecenatismo per illustrare i programmi Rai (1952-1954); il nuovo forte incremento della collezione attuato negli anni ‘60, in occasione dell’inaugurazione degli edifici di viale Mazzini a Roma e di via Cernaia a Torino.
Accanto a queste tappe principali, altre occasioni stimolarono nuove committenze e acquisizioni di opere: particolari iniziative promozionali, calendari, annuari, ma anche l’apertura di nuove sedi e la costruzione di nuovi impianti di trasmissione.
Di quest’ultimo gruppo di opere fa parte una serie di oli su tela commissionate nel 1954 ad Enrico Paulucci (Genova 1901 - Torino 1999), dedicate all’Auditorium di Torino, ai Centri di Produzione di Milano e Roma e ai paesaggi intorno agli impianti di trasmissione di Monte Argentario, Monte Limbara in Sardegna, Monte Pellegrino in Sicilia e Portofino.
Nella breve clip (un minuto) tratta dal documentario sulla mostra Opere del Novecento italiano nella collezione della Rai curata da Pia Vivarelli, è possibile ammirare i colori e le suggestioni delle tele, che testimoniano un intento ancora celebrativo di una Rai in rapida espansione in tutto il Paese.
Paulucci è uno degli artisti maggiormente presente nella collezione Rai, con oltre quaranta opere, distribuite fra diverse sedi a Torino, Roma e Milano.
A Torino l’artista diresse l'Accademia Albertina e, dopo l'esperienza futurista (1925-26), fece parte del gruppo Sei di Torino, i pittori che - formatisi nell’ambito dello studio del maestro e loro nume tutelare Felice Casorati - esposero in gruppo tra il 1929 e il 1931 manifestando, pur nella diversità di ricerca, una comune apertura alla cultura europea, in polemica con l’arte retorica e nazionalista del regime fascista.
Oltre a Paulucci e alla pittrice di origine inglese Jessie Boswell, il gruppo comprendeva Gigi Chessa, Carlo Levi, Francesco Menzio e Nicola Galante, tutti presenti con le loro opere all’interno della collezione Rai.
Di questi pittori l’azienda acquisirà negli anni successivi opere fondamentali della loro produzione degli anni ’20 e ’30: un posto di rilievo merita lo splendido Concerto di Casorati, che fu scelto per rappresentare l’artista alla Biennale di Venezia nel 1924 e che costituisce una delle meraviglie della collezione Rai.
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