Come la (ri)scoperta delle opere d’arte della collezione Rai propone una singolare chiave di lettura dell’evoluzione dell’azienda, così le tele e le sculture che danno lustro alle sedi regionali “raccontano” il suo rapporto con gli artisti e con la cultura locale.
La sede di Trieste ospita una raccolta di importanti dipinti, costituita a partire dagli anni ’60, in occasione della sua inaugurazione del 1964, e che si è poi arricchita negli anni ’80 con l’acquisizione di opere particolarmente significative di
Vittorio Bolaffio e
Carlo Levi.
Come scrivono
Maria Masau Dan e
Isabella Reale nel catalogo della collezione d’arte della Rai del Friuli Venezia Giulia,
Era il 1964, “la raccolta nasce sull’onda lunga dell’impulso e dell’apertura al nuovo che caratterizza nel dopoguerra la Regione (…) un’apertura ai linguaggi della contemporaneità che riflette il fervore delle iniziative espositive che si animano in quegli anni.”
Fu il progettista dell’edificio Rai in via Fabio Severo, l’architetto triestino
Aldo Cervi, a proporre nel 1963 all’azienda l’acquisto di opere di artisti regionali legati al territorio per origine o per cultura, per valorizzare gli interni del nuovo palazzo.
La Rai accolse la proposta e decise di stanziare 5 milioni di lire. I primi artisti a entrare con le loro opere nel neonato palazzo furono
Giuseppe Zigaina, saggista amico di Pier Paolo Pasolini e autore di molte tele sul tema dell’occupazione delle terre da parte dei braccianti della bassa friulana;
Nino Perizi con
Tori al Guadalquivir, presentata alla Biennale di Venezia del 1958;
Dino Predonzani, pittore astratto-informale, protagonista della scena artistica del dopoguerra.
Della collezione entrarono a far parte tele di numerosi artisti, tra i quali
Sergio Altieri, Cesare Mocchiutti, Federico Righi, Edoardo Devetta, Vittorio Bergagna, Enrico De Cilli, le incisioni di
Tranquillo Marangoni Reti a Caorle e Pesca in cantiere, una scultura di
Marcello Mascherini La danzatrice, un bassorilievo in bronzo di
Ruggero Rovan.
Negli anni ’80 la raccolta si impreziosì di quattro dipinti di grande bellezza e di straordinaria importanza che costituiscono il nucleo di maggiore rilevanza artistica e storica della collezione e che rimandano alla grande vivacità culturale di Trieste, che fu luogo di incontro di artisti, protagonisti della scena culturale e scrittori come
Italo Svevo e
Umberto Saba.
Di questa “collezione nella collezione” fanno parte (nella foto) il
Ritratto di Umberto Saba (1924) realizzato dal grande pittore goriziano e suo fraterno amico
Vittorio Bolaffio e tre opere di
Carlo Levi, anche lui molto legato al poeta: il
Ritratto di Lina Saba, il
Ritratto di Linuccia (rispettivamente moglie e figlia di Umberto) e il
Ritratto di Maria Lupieri, pittrice triestina.
Le opere della collezione della Rai del Friuli Venezia Giulia furono esposte nel 2008 in una mostra itinerante a Trieste e poi a Udine: il
servizio del TGR Il Settimanale ci offre la possibilità di una breve visita guidata all’esposizione e ci illustra le opere con dati, notizie e curiosità.
Per conoscere meglio la sede di Trieste, oltre al
sito web, vi proponiamo alcuni contributi video:
Un servizio del TGR Il Settimanale sui 75 anni di Radio Trieste (2007);
Uno speciale sui primi 50 anni della Sede Rai del Friuli Venezia Giulia (2014);
Un servizio del TGR Buongiorno Regione sulla giornata-tipo di lavoro presso la Sede (2014).