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Messa da Requiem

In onda Martedì 12 marzo 2013 all'1.35

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    Rosaria Bronzetti ci porta dietro le quinte del Teatro San Carlo di Napoli per la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.

    Sul podio del San Carlo Nicola Luisotti, maestro del Coro Salvatore Caputo. Protagonisti Maria Agresta (soprano), Luciana D’Intino (mezzosoprano), Marcelo Álvarez (tenore) e Vitalij Kowaljow (basso).

    Composizione sacra per coro, voci soliste e orchestra, la "Messa da Requiem", scritta nel 1874, fu eseguita per la prima volta a Milano, in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni. Il compositore pensava da tempo ad un'opera di questo tipo, tanto che nel 1869 aveva già lavorato a una messa da requiem a più mani per la morte di Gioachino Rossini, che non venne mai eseguita e che è stata recuperata solo in tempi recenti. La scomparsa di Manzoni suscitò una viva emozione in tutto il paese, un sentimento che non lasciò indifferente Verdi. La prima esecuzione del "Requiem" vide l’autore stesso nelle vesti di direttore.

    Racconta  Luisotti alle telecamere di “Prima della Prima”: “La cosa che più mi colpisce nel testo è che non si dica ‘libera noi’ ma ‘libera me’ e ‘voca me’: ‘chiama me’ tra i benedetti, dopo che hai gettato alle fiamme i maledetti; però quando ci rivolgiamo a quelli già morti diciamo ‘dona loro’ la pace…  Il testo riflette quindi tutta la paura dell’uomo che si sente solo; Verdi ha colto con grande maestria la solitudine dell’uomo di fronte al mistero della morte, ha capito che la solitudine è il più grande nemico dell’essere umano e la paura della morte è anch’essa frutto di questa solitudine, per cui aver paura della morte significa sentirsi soli, cioè non sapere cosa ci sarà nell’aldilà. E allora il Requiem diventa argomento più per i vivi che per i morti. È chiaro che vogliamo il riposo eterno degli altri ma nello stesso tempo non sapendo cosa ci accadrà e avendo visto i cari persi vediamo nel Requiem l’unica possibilità di consolare il nostro animo che si sente perduto di fronte al mistero della morte.”

    La regia televisiva di questa puntata è di Angela Landini.

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