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Parco Nazionale dell'Aspromonte

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    • Regione: Calabria
    • Provincia: Reggio Calabria
    • Comuni: 37
    • Estensione: 76.053 ettari
    • Istituzione: L. 305/89; DPR 14/01/94
    • Ente gestore: Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte

    L’Aspromonte costituisce l’ultimo tratto delle Alpi Calabresi, cioè il complesso montuoso formato dalla Sila, dalle Serre e dall’Aspromonte. Lembo meridionale della catena appenninica, è composto da un massiccio cristallino che presenta morfologie diverse a secondo dei versanti, con numerose cime e altopiani di origine sedimentaria marina che sfiorano i 2mila metri. Il territorio del parco è situato interamente in Calabria.

    La parte più elevata del massiccio è un complesso di altipiani formati da pendii che degradano verso il mare con giganteschi terrazzi separati da ripidissimi strapiombi; o da guglie aguzze alternate ad orridi che ospitano fiumare o cascate. Le "fiumare" sono corsi d’acqua che non nascono da una sorgente ma sono alimentati da innumerevoli ruscelli e in certi casi da impressionanti cascate. Questi corsi, che risultano secchi per quasi tutto l'anno, vengono inondati improvvisamente dalle piogge durante il periodo invernale-primaverile. Per la brevità del loro percorso e la forte inclinazione delle montagne, le fiumare hanno una considerevole capacità di erosione e, incidendo profondamente le pendici delle montagne, danno origine a veri e propri canyon. Prima di sfociare nel mare, i loro letti si allargano creando ampie superfici piene di sabbia, ciottoli e ghiaia.

    Lungo il corso della fiumara Bonamico si incontra il lago Costantino, uno dei pochissimi laghi europei originato da una frana che ha sbarrato un corso d'acqua (l'origine del lago, a differenza di altri casi, non risale a tempi geologici ma è piuttosto recente: 31 dicembre 1972). Uno spettacolo particolare, inoltre, è offerto dalle numerose “pietre”, grandi conglomerati rocciosi la cui forma originale è il risultato dell’azione dell’acqua e del vento. Famosa è la Valle delle Grandi Pietre, dove spiccano alcuni monoliti dai profili eccezionali, che hanno stimolato da sempre la fantasia popolare (tra questi, la Pietra Castello, la Pietra Lunga e la celebre Pietra Cappa).

    La vegetazione include tutte le piante tipiche del bacino del Mediterraneo. La presenza dei boschi è notevole: essi si estendono per circa 40mila ettari e ricoprono il parco fino alle quote più alte. I grandi boschi montani sono formati dafaggio, oppure da faggio misto a pino laricio o misto ad abete bianco (oggi assai raro). Più in basso si incontrano le quercee, presso il mare, la macchia mediterranea; mentre lungo i fiumi crescono la tamerice e l'oleandro.

    Fra le piante erbacee si ricorda la gigantesca e rarissima felce di origini tropicali Woodwardia radicans, e la Digitalis purpurea, velenosissima pianta dai grandi fiori rossi. Nella fascia costiera si trovano infine estese piantagioni di ulivi, aranci, limoni e mandarini. Esclusivamente sul versante ionico, sempre a quote basse, viene coltivato il bergamotto, noto per l’essenza che si ricava dai suoi frutti. Nelle vicinanze di antichi casolari, inoltre, è ancora possibile trovare vecchi esemplari del gelso, che testimoniano la diffusione che fino alla metà del secolo scorso aveva nell’Aspromonte l’allevamento del baco da seta (che si nutre delle foglie di questo albero). Protetti dalla fitta vegetazione e dal clima in prevalenza mediterraneo molte specie animali trovano in Aspromonte il loro habitat ideale.

    Il parco ospita diversi tipi uccelli, tra cui il Picchio nero (la sua caratteristica è quella di creare buchi regolari nelle cortecce degli alberi) e i rapaci come l'Aquila reale e la rarissima aquila del Bonelli, il Gufo reale che è il più grande rapace notturno europeo, il Biancone, dal piumaggio bruno sul dorso e bianco inferiormente, l'Astore e lo Sparviero. Fra i mammiferi la montagna aspromontana offre un ottimo rifugio per il lupo, il gatto selvatico, il driomio (un roditore), la martora e lo scoiattolo nero. Diffusi anche i cinghiali e gli istrici. Ricordiamo anche alcuni anfibi come la Salamandrina degli occhiali, e fra i rettili la Testuggine comune.

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