Olha Vozna - Ucraina

Il programma è stato realizzato in collaborazione con il Ministero dell'Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione

e con il cofinanziamento del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020



Paesi

Filippine

Le Filippine sono uno Stato dell’Asia sud-orientale, formato dall’omonimo arcipelago situato tra l’Oceano Pacifico, il Mar Cinese Meridionale e il Mare di Celebes. La maggioranza delle isole, di origine vulcanica, sono montuose, costituiscono il tratto emerso di catene sottomarine, e ricoperte da una densa foresta tropicale. Nelle Filippine l’attività sismica e vulcanica è frequente e diversi sono i vulcani attivi.

Delle oltre 7000 isole che costituisco il territorio dello stato solo 900 sono abitate. La popolazione, distribuita in modo disomogeneo, si concentra nelle aree metropolitane, e si registrano tassi sempre crescenti di abbandono delle aree rurali.

Manila, la capitale che sorge sull’isola di Luzon, è il principale centro culturale, economico, portuale del paese. Ricostruita in forme moderne dopo la Seconda guerra mondiale, è conurbata con l’adiacente Quezon City, che fu capitale dal 1948 al 1976. Altre città importanti sono Davao, Zamboanga, nell’Isola di Mindanao, e Cebu, nell’isola omonima.

L’arrivo di Ferdinando Magellano, nel 1521,  segnò l'inizio di un’era di influenza e di dominio spagnolo. Durante il periodo di colonialismo Manila emerse come il centro economico dell’impero spagnolo in Asia. Tra il XIX e il XX secolo ebbero luogo una serie di conflitti e motti rivoluzionari per il raggiungimento dell’indipendenza. Nel 1898 gli Stati Uniti acquistarono le Filippine dalla Spagna alla quale si sostituirono come potenza dominante nell’arcipelago. Escluso un breve periodo di occupazione giapponese durante la Seconda guerra mondiale, gli americani mantennero la sovranità sulle Isole fino al 1946. Dopo l'indipendenza, il Paese ha avuto un’esperienza spesso tumultuosa con la democrazia, che è servita a definire le caratteristiche dell’attuale repubblica costituzionale di tipo presidenziale.

L’agricoltura, che occupa il 35% della popolazione attiva, è incentrata sulla produzione di riso, mais, tabacco, canna da zucchero e palma da cocco. Le risorse minerarie sono varie scarsamente sfruttate.

L’industria, localizzata prevalentemente nella regione di Manila, ha una produttività notevole. Oltre alle tradizionali produzioni alimentari, tessili (che recentemente hanno subito un rilevante potenziamento), chimiche, metallurgiche, l’industria filippina ha visto la crescita del settore meccanico, elettrotecnico ed elettronico la cui produzioni sono destinate al mercato estero. All’inizio del XXI secolo sono state riforme economiche che hanno portato il settore terziario a superare l’agricoltura come principale attività economica, e attualmente i servizi rappresentano oltre la metà del PIL. Di una certa importanza è l’industria turistica con visitatori provenienti da tutto il mondo attratti dalle bellezze naturali e dalla ricca varietà della flora e della fauna di questo Arcipelago.

 

LA COMUNITA’ FILIPPINA IN ITALIA
Fonti: “Rapporto annuale sulla presenza degli immigrati – 2014” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali; “Rapporto cittadini stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti – 2014” Istat.


Nel nostro Paese risiedono regolarmente oltre 165 mila cittadini provenienti dalle Filippine. La comunità filippina è stata una delle prime ad aver raggiunto l’Italia, principalmente grazie ai ponti creati, tra il nostro Paese e le terre d’origine, dal fattore religioso. Quella dei Filippini è una delle comunità più attive sotto il profilo associativo e organizzativo e si concentra soprattutto nelle grandi città di Roma e Milano, dove trova impiego in larga misura nel settore dei servizi familiari.

Il Nord Italia con il 52,5% delle presenze è la prima meta della comunità filippina. Le regioni che accolgono un maggior numero di cittadini filippini sono: la Lombardia con il 34%, il Lazio con il 28% e l’Emilia Romagna con l’8,4%.

Il tasso di occupazione (nell’età tra i 15 e i 64 anni) è pari al 78%. Il settore terziario assorbe la quasi totalità degli occupati (circa il 90%) che svolgono attività legate ai servizi pubblici, sociali e alla persona.

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