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Parco Nazionale dell’Asinara

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    • Regione: Sardegna
    • Provincia: Sassari
    • Comuni: 1
    • Estensione: 5.170 ettari di superficie terrestre e 21.790 di superficie marina
    • Istituzione: L. n. 344/1997; D.M. 28/11/97
    • Ente gestore: Comitato di Gestione Provvisoria del Parco Nazionale dell'Asinara

    Il Parco Nazionale dell'Asinara protegge un'area situata al largo della punta nord-occidentale della Sardegna, che comprende l'isola dell'Asinara e le acque circostanti. L’isola, che per dimensioni è seconda solo a Sant'Antioco, ha una notevole varietà di habitat e presenta una situazione storica, ambientale e giuridica estremamente singolare. Sebbene i primi resti della presenza umana risalgano al neolitico, la natura si è potuta conservare grazie ad un susseguirsi di eventi che le hanno fatto assumere il nome poco accattivante di “Isola del Diavolo”. Qui infatti hanno avuto sede una stazione sanitaria di quarantena, un campo di prigionia nella prima guerra mondiale e uno dei principali supercarceri italiani. Questo isolamento, durato oltre un secolo sino all’istituzione del parco, ha reso impossibili insediamenti residenziali di rilievo ed ha agevolato indirettamente la conservazione di alcune aree integre e vergini, testimonianza di un patrimonio unico e di inestimabile valore internazionale.

    L'isola dell'Asinara è situata all’estremità nord-occidentale della Sardegna ed ha una superficie di circa 51 chilometri quadrati ed una lunghezza in linea retta di oltre 18 km. È caratterizzata da vaste superfici di roccia, con scarsa copertura vegetale a prevalente macchia arbustiva; solo l’area di Elighe Mannu, dove è localizzata l’unica formazione boschiva a leccio, è in parte ricoperta da vegetazione arborea. L'isola è composta da quattro piccoli rilievi montuosi collegati da istmi.

    Lungo le coste è evidente l’azione erosiva degli elementi naturali: la costa occidentale è ripida e rocciosa, quasi totalmente inaccessibile dal mare a causa delle falesie che in alcuni punti raggiungono i 200 metri. Qui la costa, che risente della forte azione delle correnti marine e del moto ondoso dei venti, è senza sabbia e caratterizzata da solchi che si approfondiscono per qualche metro. La costa orientale è al contrario bassa e sabbiosa, con delle dune. La macchia mediterranea ricopre interamente quest'isola, anche se numerosi incendi e il sovra pascolo operato dalla colonia agricola hanno diradato la vegetazione. Il paesaggio è fortemente condizionato dalla macchia nelle sue diverse varianti strutturali: bassa, rada, alta. Nella parte meridionale dell’isola sono stagni temporanei, ad alta concentrazione salina dovuta all’essiccamento estivo. In queste aree si è affermata una vegetazione capace di resistere alle variazioni della salinità e del livello idrico. Particolare interesse riveste la presenza del fiordaliso spinoso, vero e proprio “fossile vivente” di grande interesse botanico.

    L’Asinara è un’area importante per la riproduzione della fauna selvatica: nell’isola si riproducono circa 80 specie di vertebrati terrestri appartenenti alle classi degli anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Fra le entità endemiche ci sono: la luscengola, un curioso rettile squamato, la lepre sarda e la crocidura rossiccia; fra le specie sardo-corse, la piccola lucertola algiroide nano, il barbagianni di Sardegna, lo scricciolo, il pigliamosche e lo zigolo nero; nella sottospecie sarda, il quercino e il muflone. L'isola è popolata anche da un gruppo di piccoli asinelli bianchi, di origine ignota. L’originalità di questi animali è dovuta al caratteristico mantello bianco, al colore rosa della pelle e alla parziale pigmentazione dell’iride, di colore rosa-celeste. Secondo voci popolari, i primi esemplari sarebbero stati portati dall’Egitto a fine Ottocento dal Marchese di Mores, duca dell’Asinara; una leggenda più suggestiva li vede approdare sull’isola a seguito del naufragio di un vascello diretto verso la Francia; tuttavia l’ipotesi più probabile sembrerebbe quella di un’origine autoctona, secondo la quale gli asini bianchi deriverebbero da quelli grigi per comparsa del carattere dell’albinismo. Sono presenti anche un piccolo branco di mufloni e numerosi uccelli che utilizzano l'isola come punto di ristoro durante le migrazioni o come rifugio nei periodi di nidificazione. Tra questi: la pernice sarda, il falco pellegrino, il gabbiano reale, il marangone dal ciuffo ed il raro gabbiano corso.

    I fondali intorno all'isola sono ricchi di anemoni colorate, stelle marine, spirografi, gorgonie, polpi, murene, cernie, saraghi, che vivono in un ambiente caratterizzato da ampie distese di praterie sottomarine di Posidonia oceanica.

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