• Politica: che pensiamo noi!

    Società

    Il sociologo Ilvo Diamanti, Luca Faenzi (portavoce del comitato per il sì al referendum sull’acqua), i giornalisti Arturo Diaconale e Massimo Teodori discutono con Andrea Vianello del fenomeno della politica ‘orizzontale’, che viene dal basso. Il tutto a partire da un servizio di Serena Bortone che documenta il ritorno della partecipazione dei cittadini alla vita politica

    • Durata00:34:26
    • Pubblicato il21/06/2011
  • Ustica, segreti e bugie

    Società

    L’argomento dell’approfondimento è stato introdotto da un brano della toccante ricostruzione teatrale di Marco Paolini. E’ la terribile storia del Dc9 dell’Itavia che porto con sé in fondo al mare 81 innocenti. Tra pochi giorni, il 27 giugno, saranno passati 31 anni dalla tragedia che rischia di essere dimenticata. E per questo Agorà ne ha parlato questa mattina, per ricordare che per quelle vittime ancora oggi non ci sono né verità né giustizia. Nonostante inchieste giudiziarie, fascicoli da milioni di pagine, rivelazioni, ammissioni. E nonostante l’impegno e la tenacia dell’associazione dei parenti delle vittime e di tutti coloro che hanno lavorato per la verità. Ospiti di Vianello erano Alessandro Gamberini, avvocato dell’Associazione dei parenti delle vittime di Ustica, Giuseppe De Lutiis, scrittore, studioso di eversione e poteri occulti e presidente del Cedost (Centro di documentazione storico-politica su stragismo, terrorismo e violenza politica) di Bologna, Andrea Purgatori, il primo cronista italiano a occuparsi di Ustica, a cui poi ha dedicato articoli, libri, la sceneggiatura del film di Marco Risi “Il Muro di Gomma”. Irene Benassi si è collegata in diretta dal Museo per la Memoria di Ustica di Bologna dove aveva ospiti Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime di Ustica e Matteo Lepore, assessore comunale. La vicenda è stata invece ricostruita in una scheda di Massimo veneziani. La Benassi ha anche intervistato Rosario Priore, il magistrato che per otto anni ha indagato sulla strage di Ustica. Purgatori ha esibito un documento della Nato che dice che la sera dell’abbattimento del Dc9 in quei cieli c’erano ben 21 aerei dei quali 5 sconosciuti

    • Durata00:32:52
    • Pubblicato il17/06/2011
  • Abbasso le tasse

    Società

    Le tasse sono le protagoniste dell’approfondimento. Ci sarà la riforma che tanto fa discutere la maggioranza? Ne parliamo in studio con Luigi Casero, sottosegretario all’Economia del Pdl, Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista, Francesco Boccia, deputato del Pd, Enrico Cisnetto, giornalista e patron di Cortinaincontra, e Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione (l’associazione che riunisce la maggioranza delle aziende della distribuzione). Filippo Amisano ha sondato gli umori del parlamento, soprattutto della maggioranza di governo sulla riforma mentre è andato a Mestre per sentire i commercianti che si sentono ingiustamente tartassati dal fisco

    • Durata00:39:20
    • Pubblicato il16/06/2011
  • Ambiente mafia

    Società

    L’approfondimento si è occupato di ambiente, analizzando un’organizzazione che gode di ottima salute: l’ecomafia. Un business criminale che avvelena l’ambiente, inquina l’economia, mette in pericolo la salute delle persone, uccide in maniera brutale. Il dibattito è partito dai dati del rapporto “Ecomafie 2011”! di Legambiente. Angela Caponnetto è andata in Campania, a Giugliano, nel napoletano, in un’area in cui sono state contate circa 45 discariche, in particolare alla discarica Resit sequestrata tanti anni fa ma ancora fumante, e a Paestum e Battipaglia per documentare lo scempio dell’abusivismo edilizio che deturpa decine di chilometri di coste. In studio con Vianello c’erano Andrea Fruttero senatore del Pdl, Alessandro Baratti deputato del Pd, Enrico Fontana, responsabile dell’Osservatorio ambiente e legalità di Legambiente e Vincenzo Pepe, docente di diritto pubblico e dell’ambiente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, fondatore del Movimento Ecologista Europeo “FareAmbiente” e leader dei Comitati del No al referendum sul nucleare

    • Durata00:31:17
    • Pubblicato il15/06/2011
  • C’è chi dice Nord

    Società

    “C’è chi dice Nord”, ovvero la proposta della Lega di trasferire alcuni Ministeri da Roma, è stato l’argomento del dibattito della seconda parte del programma. Un’idea che ha suscitato molte polemiche e che continua a fare discutere anche all’interno del centrodestra. Polemiche che sono arrivate in modo molto vivace anche in studio, dove erano protagonisti il presidente leghista del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni, il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, il giornalista del Corriere della Sera, Sergio Rizzo e Lorenzo Del Boca, giornalista, scrittore e storico autore recentemente di “Polentoni, come e perché il nord è stato tradito”. Laura Pasquini nel suo servizio ha cercato di capire quanto costerebbe trasferire uffici e persone da Roma a Milano e che ruolo hanno i dipartimenti dei Ministeri dislocati in giro per l’ Italia mentre Lucia Madia è andata al Ministero dell’ Economia e Finanze per vedere come hanno reagito i dipendenti del Ministero all’ipotesi del trasferimento

    • Durata00:33:00
    • Pubblicato il14/06/2011
  • 10 giugno 1981

    Società

    Sono passati trent'anni da quel 10 giugno 1981 quando Alfredino Rampi, sei anni, cade in un pozzo a Vermicino, vicino Roma. In quel momento ha inizio non solo uno degli eventi drammatici che più segneranno l’immaginario degli italiani nel dopoguerra, ma anche la prima diretta-fiume della storia della tv italiana (18 ore), la prima volta in cui la realtà diventa in qualche modo spettacolo. Inoltre, lo stesso giorno, a San Benedetto del Tronto, Roberto Peci, di mestiere antennista, viene sequestrato dalle Brigate Rosse e portato in una “prigione del popolo”, dove sarà processato e assassinato per l’unica “colpa” di essere il fratello di Patrizio, primo pentito delle BR. La sua esecuzione viene filmata dai terroristi. A distanza di tanto tempo come è cambiato il rapporto tra cronaca e media? E cosa hanno significato quegli eventi nella storia del Paese? Ad Agorà ne hanno parlato Maurizio Lupi, deputato Pdl, vecepresidente della Camera dei deputati, Walter Veltroni, deputato del Pd, Peppino Ortoleva, storico, il giornalista Giancarlo Santalmassi. Gli ospiti hanno ricordato la propria esperienza dei fatti. E tra commozione e riflessione hanno commentato le due vicende, in particolare le testimonianze raccolte dall'inviato Pasquale Filippone che ha rintracciato a Vermicino alcuni di coloro che hanno cercato invano di salvare Alfredino Rampi. Per loro, e non solo, quel giorno è rimasto e rimarrà per sempre una ferita insanabile

    • Durata00:39:44
    • Pubblicato il10/06/2011
  • Affari ambulanti

    Società

    Parliamo di merci contraffatte e mercato clandestino. Dibattito introdotto da un servizio su una retata di ambulanti clandestini in Piazza di Spagna, a Roma, a cui è stato imposto un braccialetto con impressi cinque numeri di identificazione. Un’operazione che ha fatto discutere quando è avvenuta e anche gli ospiti in studio, Jean Leonard Touadì, deputato del Pd e assessore alla Sicurezza del Comune di Roma, nella giunta Veltroni, monsignor Giancarlo Perego, direttore della Fondazione “Migrantes”, Mariano Bella, direttore dell’ Ufficio Studi Confcommercio e Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà di Piave dal 2003 e presidente leghista della Provincia di Venezia che nel 2009 decise di combattere gli ambulanti abusivi in Piazza San Marco e lungo il litorale, con militari e agenti della polizia provinciale. Francesco Lombardi, qualche giorno dopo la retata in Piazza di Spagna dei venditori abusivi e il provvedimento dei braccialetti, è tornato a Trinità dei Monti per verificare gli effetti di questa operazione e poi ha indagato nel mondo degli ambulanti abusivi, che sono l’ultimo anello di un’organizzazione criminale che trae profitto dalla vendita di articoli contraffatti. Lombardi, è andato a vedere da dove arriva questa merce e dove va a finire. Nella discussione si è parlato anche dei gravi danni che il commercio clandestino causa a quello legale

    • Pubblicato il09/06/2011
  • Legittimo impedimento

    Società

    Dopo la decisione della Corte Costituzionale che ha dichiarato ammissibile anche il referendum sul nucleare, respingendo il ricorso della Presidenza del Consiglio, il 12 e 13 giugno si andra’ a votare dunque su varie questioni: acqua pubblica, nucleare e anche sul ‘legittimo impedimento’. Con la scheda di colore verde. Quest'ultimo è sicuramente il quesito più politico, quello che consente al presidente del consiglio e ai ministri, imputati in un processo penale, di non comparire in udienza. In tal caso sul voto referendario la differenza tra maggioranza e opposizione è netta. Nel centrdestra tutti schierati per il no o per l'astensionismo. L’esito della consultazione popolare puo’ avere conseguenze sulla tenuta del governo? Ne hanno discusso ad Agorà il deputato Pdl Giorgio Stracquadanio, il senatore Idv Francesco Pancho Pardi e i giornalisti Filippo Facci e Saverio Lodato. La Corte Costituzionale, nel gennaio scorso, ha già modificato la norma. In seguito alla sentenza n 23 del 2011 della Corte Costituzionale, sono i giudici a stabilire se l’impedimento che gli imputati premier e ministri portano di fronte al giudice è o meno legittimo. I promotori dei quattro quesiti referendari, Di Pietro in testa, insistono per sottolineare che quello di domenica e lunedì prossimi non saranno voti politici. Tradotto: non è un voto contro il governo, e in particolare contro Berlusconi. È così anche in questo caso? Tra gli ospiti pareri discordanti, c'è chi considera la legge sul legittimo impedimento una delle leggi “ad personam”, emanate proprio per liberare il presidente del consiglio dai suoi processi. E la considera il frutto dello scontro tra Berlusconi e i giudici. E chi considera il provvedimento un diritto del premier, perseguitato dai giudici, e un modo attraverso il quale poter governare. Per capire meglio di cosa si tratta l'inviato Federico Ruffo che attraverso alcune interviste ha ricostruito l'iter del legittimo impedimento e i suoi effetti

    • Durata00:35:03
    • Pubblicato il08/06/2011
  • Batterio killer

    Società

    Il batterio killer sta facendo crescere la preoccupazione in tutta Europa. I coltivatori temono pesanti conseguenze. Mentre ancora non è chiara l'origine del contagio responsabile di alcuni decessi in Germania. Quanto è pericoloso? C’è una reale emergenza sanitaria oppure l’allarme è infondato? Ne parliamo con Francesca Martini (Ln), sottosegretario del Ministero della Salute, Ignazio Marino, senatore del Pd, Rolando Manfredini, responsabile sicurezza alimentare della Coldiretti, Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori. Il batterio killer dell’Escherichia coli era stato identificato nei germogli di soia (un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec. Le autorità tedesche avevano individuato una cooperativa di produzione biologica che aveva prodotto e distribuito i germogli in questione e l’aveva chiusa). Invece poi è arrivato il contrordine: i germogli di soia non c’entrano niente. Il primo ortaggio a finire ingiustamente sul banco degli imputati era stato il cetriolo e le conseguenze sono state pesantissime. Lo ha dimostrato l'inviata Cinzia Torriglia che è andata in una azienda agricola vicino Roma e ha parlato con gli agricoltori che hanno distrutto le piante di cetrioli e poi ha incontrato Alfredo Caprioli che presiede il laboratorio dell’ISS che studia l’Escherichia coli. Su queste testimonianze il senatore Marino ha commentato: ''L'igiene e' l'elemento centrale. Secondo me e' stato un errore distruggere tonnellate di cetrioli perche' sono davvero convinto che il batterio non si nasconda dietro i cetrioli o i germogli di soia ma arrivi dall'interruzione delle norme igienico-sanitarie". Poi sui numeri del fenomeno, 23 vittime, 2.263 i casi conclamati di contagio in Europa, e 2.163 solo in Germania, ha aggiunto "E' una situazione seria, ma non bisogna diffondere un panico ingiustificato''

    • Durata00:33:05
    • Pubblicato il07/06/2011
  • Acqua pubblica

    Società

    Di acqua, del referendum per farla restare pubblica, si è invece parlato nell’approfondimento. Due i servizi: Irene Benassi sulla gestione dell’acqua in mano ai privati a Frosinone e Pasquale Filippone dal Comune di Liberi, in provincia di Caserta, con una gestione pubblica dell’acqua non proprio esemplare. Ne hanno discusso, non senza qualche accesa polemica, Raffaele Fitto, ministro per i Rapporti con le Regioni e autore insieme a Ronchi del decreto del 2009 sulla privatizzazione dell’acqua che sarà oggetto dei referendum e che consente l’affidamento a soggetti privati dei servizi idrici, Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi, Pietro Paganini, tra i fondatori del “Comitato per l'acqua, proprietà e controlli pubblici, gestione libera” e Giuseppe De Marzo, del Comitato referendario per il sì all’acqua pubblica

    • Durata00:35:11
    • Pubblicato il01/06/2011
  • Specie in via di estinzione

    Società

    Di “scomparsa” dei giovani si è occupato invece l’approfondimento prendendo spunto dalle piazze spagnola occupate da migliaia di ragazzi indignados che protestavano contro un sistema politico che non garantisce il loro futuro. Secondo i dati del Censis i giovani stanno sparendo e per l’Istat sono più di due milioni quelli che non studiano e non lavorano. Che succede ai giovani italiani? Una domanda a cui hanno cercato di rispondere Vinicio Peluffo, deputato del Pd, Carlo Giovanardi, sottosegretario Pdl con delega alla famiglia, Irene Tinagli, docente di Economia delle Imprese all’Università Carlos III di Madrid e Carlo Puca di Panorama. Serena Bortone ha raccontato alcune storie di giovani “inattivi” mentre Federica Mura ha raccolto la testimonianza di ragazzi con “lauree inutili”.

    • Durata00:30:51
    • Pubblicato il26/05/2011
    gd
  • Involuzione industriale

    Società

    Sull’eco delle pessime notizie in arriva da Castellammare e dalla Liguria per gli annunciati licenziamenti di oltre 2000 lavoratori di Fincantieri, l’approfondimento si è occupato di “delocalizzazione”, lo stratagemma di molte aziende che, scorporano, dismettono, riconvertono o ridimensionano per poi riaprire in zone dove il lavoro costa molto meno. Ne hanno discusso Paola De Micheli, deputato del Pd, Santo Versace, deputato Pdl, Giorgio Meletti, giornalista e scrittore, scrive per “Il Fatto Quotidiano” e Pierluigi Magnaschi, direttore di “Italia Oggi”. In collegamento da Terni con i rappresentanti dei lavoratori c’era Cinzia Torriglia, dallo stabilimento della Thyssen Krupp perché anche il colosso dell’acciaio ha annunciato di voler scorporare il settore dell’acciaio inox di cui fa parte lo stabilimento di Terni mettendo in allarme non solo i 2800 lavoratori che ci lavorano e le loro famiglie ma un’intera comunità. La Torriglia è andata anche alla Omsa, la nota azienda produttrice di calze che si trova a Faenza, che nel 2005 ha delocalizzato in Serbia mentre a Faenza sono rimaste 242 operaie: tutte in cassa integrazione di cui solo 40 lavorano a turno in una fabbrica praticamente deserta.

    • Durata00:34:49
    • Pubblicato il25/05/2011
    gd
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