L'ARMADIO DELLA VERGOGNA (03/03/2016)
Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Fivizzano, La Storta. E ancora San Polo, San Terenzo, Cefalonia, le Fosse Ardeatine… Migliaia di morti - in gran parte civili: donne, vecchi, bambini - lasciati sul campo lungo la ritirata nazista tra il ’43 e il ’45. Migliaia di morti per un pugno di carnefici i cui nomi, per mezzo secolo, sono rimasti nascosti nei sotterranei della Procura generale militare. Nascosti e impuniti, al sicuro sotto chiave in quello che passerà alla storia come l’Armadio della Vergogna. A scoprire quell’armadio fu nel 1994 il procuratore militare Antonino Intelisano durante l’istruttoria del processo ad Erich Priebke. Dopo settant’anni, finalmente, nei giorni scorsi quei documenti sono stati messi on-line dalla Presidenza della Camera. Difficile dopo tutto questo tempo ottenere giustizia. Qualche processo è stato fatto, è vero, ma le sentenze sono rimaste lettera morta. Restano da individuare le ragioni di questo lunghissimo silenzio. Ne parliamo con Bruno Manfellotto, ex direttore dell’Espresso. E con Aldo Cazzullo, inviato ed editorialista del Corriere della Sera.