Lo spettacolo: La prima esibizione pubblica di questo duo sorprendentemente affiatato risale al 2006 all'Auditorium di Roma. Nel 2008-2009 il duo si riformò per un tour particolare, anche allora arricchito dalla presenza della parola (oltre a Flavio Soriga parteciparono Michela Murgia, Marcello Fois ed altri scrittori) che girò l'Italia continentale a sostegno della rielezione di Renato Soru alla Regione Sardegna con il voto dei "fuori sede". Il concerto di Bologna di cui qui a fianco riproponiamo la locandina, stando alle cronache locali, si concluse con un applauso lungo 15 minuti.
Posada - Torre di San Giovanni
La Torre di San Giovanni, nell'omonima frazione marina del comune di Posada, fa parte del sistema di sorveglianza costiera edificato dagli Aragonesi nel XVII-XVIII Sec., allo scopo di difendere le coste dell'Isola dalle invasioni saracene (dal Mashreq) e barbaresche (dal Maghreb), particolarmente frequenti in questo tratto di costa dal facile accesso. Posada è anche famosa per il castello detto "della Fava": narra la leggenda che gli abitanti, sotto assedio e ormai allo stremo, avessero fatto mangiare l'ultima fava ad un piccione viaggiatore, che fu poi liberato nella speranza ce gli assalitori lo catturassero. Visto il contenuto del suo stomaco, e credendo che le scorte all'interno del villaggio fossero così abbondanti da potersi permettere di "regalare" le fave ai piccioni, i pirati avrebbero infine deciso di levare l'assedio.
Dopo un lungo "taglio" attraverso il Monte Arci e il Monte Grighine il lungo itinerario di oggi si ricongiunge alla superstrada per poi lasciarla e affrontare la lunga e spettacolare strada di cornice del Monte Albo, ultima propaggine settentrionale (escludendo l'isola di Tavolara) dei calcari mesozoici che ancora ricoprono i Supramonti e residuano nei "Tacchi" dell'Ogliastra: non c'è molto tempo per unteriori deviazioni, se non per una visita alle Terme romane di Fordongianus o alla vicina chiesetta di San Lussorio. In totale l'itinerario misura 198 km, la via veloce è di 175 km quasi tutti in superstrada (ndr: una noia...).