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Il discorso dell'AD Rai Roberto Sergio alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli a Giovanni Minoli

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Oggi, nella vibrante città di Napoli, ci troviamo a celebrare un momento di straordinario rilievo culturale e sociale, mettendo in luce non solo l'eccezionale contributo, di uno degli uomini Rai più famosi alla cultura italiana ma anche sottolineando l'importanza cruciale della radio-televisione italiana come ente di servizio pubblico e il valore del suo centro di produzione a Napoli.
Per nostra sfortuna il tempo è tiranno ed è un arduo compito per me cercare di sintetizzare l’eccezionale contributo apportato da Giovanni Minoli nella sua lunga e prolifica carriera, perché lui rappresenta una figura emblematica nel panorama televisivo italiano, avendo rivoluzionato il modo di fare televisione con un approccio visionario e innovativo che ha lasciato un segno indelebile nella storia della RAI. Le sue iniziative hanno segnato l'evoluzione del broadcasting italiano, mescolando sapientemente intrattenimento, cultura, e informazione e stabilendo nuovi standard di eccellenza.
Per parlare solo dei suoi progetti più famosi, la creazione di "Mixer", sotto la sua guida, è stata un'operazione di pionierismo assoluto. Minoli ha trasformato questo news magazine in un laboratorio di sperimentazione televisiva, dove la ricerca della qualità e l'innovazione tecnologica si sono fuse con una varietà unica di stili di giornalismo. "Mixer" ha elevato il livello del dibattito pubblico in Italia, trattando temi di rilevanza nazionale e internazionale con un approccio mai superficiale, e dando voce a personalità di spicco del mondo politico, culturale e scientifico. Questo programma non è stato solo un contenitore di informazione, ma un vero e proprio spazio di riflessione per gli spettatori, educandoli a una comprensione più profonda della realtà che li circonda.
Altro capitolo fondamentale dell'azione di Minoli è stato il lancio e la gestione di "Linea Verde". Innovando i contenuti e la forma del programma, ha saputo rendere l'agricoltura e le tematiche ambientali argomenti di grande interesse per il pubblico generale, combinando reportage di viaggio, approfondimenti scientifici, e intrattenimento. Il successo di "Linea Verde" testimonia la capacità di Minoli di avvicinare il pubblico a temi complessi attraverso un linguaggio accessibile e coinvolgente.
La direzione di Raidue e la successiva creazione di Format hanno permesso a Minoli di esplorare e sperimentare nuove forme di televisione, contribuendo all'evoluzione del medium con format originali che hanno spaziato dall'indagine sociale al reality, dall'approfondimento culturale alla serialità drammatica. Il suo lavoro in questi anni ha dimostrato come sia possibile coniugare la ricerca e l'innovazione con il successo di pubblico, producendo programmi che sono diventati punti di riferimento nel panorama televisivo italiano.
Infine, la fondazione di RaiStoria e il suo impegno per la valorizzazione del patrimonio storico e culturale del Paese attraverso il mezzo televisivo sottolineano il ruolo di Minoli come educatore e divulgatore. RaiStoria è diventata una finestra indispensabile sul passato, offrendo ai telespettatori una chiave di lettura del presente attraverso la comprensione degli eventi storici.
In estrema sintesi, Giovanni Minoli ha tracciato una strada maestra nella televisione italiana, mostrando come l'innovazione, unita a un impegno costante per la qualità e l'approfondimento, possa elevare il livello culturale e informativo del servizio pubblico. Il suo lascito è un patrimonio di conoscenza, bellezza e consapevolezza che continua a influenzare le generazioni di professionisti del settore e il pubblico degli spettatori e che deve continuare a essere parte integrante del DNA della nostra Azienda.
La Rai, infatti, gioca un ruolo determinante nel tessuto sociale e culturale del nostro Paese, incarnando i principi di universalità, pluralismo e indipendenza. Pertanto, non è solo un'emittente televisiva, ma un ente che svolge un ruolo attivo nella promozione della cultura, nella formazione critica dei cittadini e nella costruzione di un dialogo sociale. Attraverso la sua azione, contribuisce a rafforzare i valori democratici, sostenendo la libertà di espressione e la diffusione del sapere. In un'era caratterizzata da una rapida evoluzione dei media e da una crescente frammentazione dell'informazione, la Rai rappresenta un punto fermo, un luogo dove le differenze si incontrano e dove il valore della comunità viene celebrato, promuovendo un senso di unità e appartenenza che va ben oltre il semplice consumo di contenuti.
Al centro di questa missione vi è il Centro di Produzione Rai di Napoli, una vera e propria fucina di creatività e innovazione che testimonia l'impegno della radio-televisione di Stato nel promuovere e valorizzare le ricchezze regionali italiane, arricchendo così il dialogo culturale nazionale.
Il Centro di Produzione di Napoli, con la sua storia e le sue produzioni, riflette la dedizione della Rai al servizio pubblico, evidenziando come il mandato di informare, educare ed intrattenere possa essere realizzato con un occhio di riguardo per le specificità e le esigenze locali. Napoli, con la sua straordinaria eredità culturale, storica e artistica, diventa attraverso la Rai una finestra aperta sul mondo, mostrando le sue molteplici sfaccettature e raccontando storie di vita, tradizione e innovazione.
Il ruolo del Centro di Produzione Rai di Napoli è fondamentale nell'esaltare il valore della diversità culturale e della coesione sociale. Attraverso programmi che spaziano dalla fiction al documentario, dalla cultura all'informazione, il centro partenopeo ha saputo creare, grazie alla sapiente guida dei suoi Direttori, fra i quali mi preme citare Mazzetti prima, poi Pinto e Parlati ora, contenuti che non solo intrattengono ma stimolano la riflessione, educano al bello e promuovono un'immagine della città e della regione campana che supera stereotipi e pregiudizi, mostrando la ricchezza e la complessità della realtà locale.
E consentitemi a questo punto, in cui ho citato i nomi di manager che hanno lasciato il segno nell’insediamento partenopeo (forte del lavoro sia della sede campana, sia del Centro di Produzione radiotelevisivo), un ricordo commosso, perché queste mura sono intrise della grande storia della Rai.
Come non ricordare infatti che Biagio Agnes fu anche lui Direttore qui a Napoli, prima di diventare il grande Direttore Generale che tutti conosciamo e che è passato alla storia come il manager dell’ “età dell’oro” della nostra Azienda?
Lui, insieme ad Ettore Bernabei, altro straordinario top manager Rai, la cui figlia, Matilde, oggi qui presente saluto con affetto, sono stati i due DG, al cui operato mi sono umilmente ispirato, tanto perché hanno rappresentato due fari-guida per la gestione geniale ed illuminata d’impresa, quanto perché ne condivido la visione ispirata a valori cattolici e democratico-cristiani.
Dopo aver omaggiato due eccellenze dei vertici Rai che hanno fatto la storia della nostra azienda, lasciatemi poi dire oggi un grazie sentito anche ai nostri tecnici di produzione, alle maestranze tutte, che da sempre costituiscono l’ossatura del sistema radiotelevisivo e che svolgono un ruolo cruciale all'interno dell'ecosistema mediatico italiano, fungendo da veri e propri artefici del dietro le quinte che rendono possibile la magia della televisione. La loro esperienza e dedizione sono essenziali per la realizzazione di programmi che quotidianamente raggiungono milioni di italiani, contribuendo significativamente alla qualità e all'innovazione del servizio pubblico. Questi professionisti operano in un ambito altamente specializzato, che spazia dalla gestione dell'illuminazione e del suono alla regia, dalla scenografia alla post-produzione, garantendo che ogni aspetto tecnico sia all'altezza delle aspettative del pubblico e degli standard internazionali. Attraverso il loro lavoro, non solo assicurano la fluidità e l'eccellenza tecnica delle trasmissioni, ma contribuiscono anche a plasmare l'esperienza visiva e sonora del telespettatore, arricchendo il contenuto narrativo e informativo. In un'epoca caratterizzata da rapidi cambiamenti tecnologici e da una crescente concorrenza nel settore dell'intrattenimento, l'apporto dei tecnici di produzione diventa ancora più fondamentale, poiché permette alla Rai di rimanere all'avanguardia, innovando continuamente le proprie metodologie di lavoro e adottando le ultime tecnologie per rispondere alle sfide del futuro mediatico.
Le produzioni del Centro di Napoli, frutto del lavoro eccellente di esperti e di queste maestranze di straordinario livello, hanno contribuito a lanciare e consolidare carriere di artisti e professionisti, diventando un punto di riferimento per il talento italiano nel mondo dell'audiovisivo. Questo non solo ha favorito lo sviluppo economico locale, ma ha anche rafforzato l'identità culturale della regione, promuovendo un dialogo fecondo tra le diverse realtà italiane e arricchendo il patrimonio culturale nazionale.
La Rai, attraverso il Centro di Produzione di Napoli, dimostra come il servizio pubblico possa essere al tempo stesso radicato nel territorio e aperto al mondo, valorizzando le specificità locali in un contesto globale. Il centro napoletano è un esempio di come la cultura e l'informazione di qualità possano essere veicoli di inclusione, dialogo e sviluppo, sottolineando il ruolo indispensabile della Rai nel promuovere una società informata, coesa e consapevole del proprio patrimonio culturale.
Pertanto, il Centro di Produzione Rai di Napoli rappresenta un pilastro fondamentale del servizio pubblico, che attraverso la sua opera quotidiana conferma l'importanza di un'informazione accessibile, di un'educazione alla bellezza e di un intrattenimento che sia specchio della società in cui viviamo. Grazie al suo lavoro, il Centro di Produzione di Napoli contribuisce in maniera significativa alla missione della Rai di essere motore di coesione sociale, ponte tra le culture e custode di un'eredità culturale che è patrimonio di tutti.
E in coerenza con ciò, la celebrazione odierna rende giustamente omaggio a Giovanni Minoli, che con la sua poliedrica carriera di giornalista, autore, conduttore televisivo e radiofonico, e manager della Rai, ha giocato un ruolo chiave non solo nel contribuire a salvare il centro di Produzione Rai di Napoli, ma anche nel riaffermare il suo valore come polo di eccellenza creativa e culturale. Il suo contributo ha rafforzato l'immagine di Napoli, promuovendo la città attraverso le narrazioni di "Un posto al sole", serie che ha saputo raccontare la complessità e la ricchezza umana del territorio.
Giovanni, nella carriera davvero unica ed esemplare si è distinto per la sua capacità di narrare l'Italia in tutte le sue sfaccettature, credendo fermamente nel potere della televisione e della radio come mezzi per unire, educare e promuovere la cultura e la sua visione innovativa ha trasformato il Centro di produzione di Napoli in un faro di creatività, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, che ha garantito lavoro a centinaia di professionisti.
Sotto la sua guida, programmi come "Un posto al sole" non hanno solo riscosso un grande successo di pubblico ma hanno anche contribuito ad affrontare temi di rilevanza collettiva con sensibilità e acume. La sua leadership ha dimostrato come cultura, informazione ed entertainment possano convergere nel promuovere lo sviluppo sociale ed economico di una comunità.
La cittadinanza onoraria di Napoli conferita a Minoli, e voglio ringraziare a nome della Rai tutta il Sindaco di Napoli, la giunta ed il consiglio comunale, è un simbolo del profondo apprezzamento per il suo lavoro, che va oltre i successi televisivi, per toccare le vite di persone, scoprire e promuovere talenti, narrare storie che rispecchiano la società in tutte le sue forme.
Al di là della serie televisiva, il contributo di Minoli alla Rai e al giornalismo italiano è stato infatti immenso. Ha incarnato il ruolo del giornalista come educatore e stimolatore di riflessione critica, elevando il dibattito pubblico e apportando un cambiamento significativo nella maniera di fare informazione in Italia. Le sue interviste, caratterizzate da una profonda capacità analitica e una chiara comprensione delle tematiche affrontate, hanno segnato momenti di vero giornalismo, contribuendo a formare una cittadinanza più informata e consapevole.
La sua eredità si estende oltre i programmi che ha creato; vive nel continuo impegno della Rai verso l'eccellenza, la verità, e la bellezza, testimoniando come sia possibile armonizzare intrattenimento, cultura, e responsabilità sociale. Il suo esempio continua a ispirare le nuove generazioni di giornalisti e professionisti dei media, ricordandoci il valore dell'integrità, della passione, e della curiosità nell'informazione e nella cultura.
In conclusione, Napoli accoglie oggi Giovanni Minoli non solo come cittadino onorario ma come simbolo vivente dell'impegno verso un'informazione di qualità e dell'importanza del servizio pubblico nella promozione della cultura e dello sviluppo comunitario. La sua visione e il suo lavoro rappresentano un punto di riferimento imprescindibile per chi crede nel potere trasformativo dei media e nell'importanza di un servizio pubblico che sia al tempo stesso informativo, formativo e inclusivo. 
Grazie, Giovanni, per aver tracciato una strada di eccellenza e di impegno, lasciando un segno indelebile nella storia della Rai e dell'Italia tutta. Lunga vita al centro di Produzione di Napoli e… viva la RAI!