Parte dal centro storico di Ascoli Piceno il viaggio di Peppone Calabrese, Livio Beshir e Margherita Granbassi alla scoperta delle “Marche basse”, territorio a sud della regione dove è ancora forte il legame con la terra e con la tradizione. Una “regione nella regione”, protagonista di “Linea Verde”, domenica 25 febbraio alle ore 12.20 su Rai 1.
Si parte con un'esibizione di saltimbanchi in piazza, cavalieri, sbandieratori e tamburini, guidati da un ospite d’eccezione: Massimiliano Ossini, ascolano d’adozione e araldo della Giostra della Quintana, rievocazione di origine medievale che si tiene in estate nel centro di Ascoli Piceno.
Sui vicini Monti Sibillini, invece, la scoperta sono i prodotti di eccellenza, motivo d’orgoglio per l’agricoltura marchigiana: nei dintorni di Amandola, grazioso borgo medievale sul versante orientale del parco nazionale, un allevamento di vacche pezzate rosse, dal cui latte si producono formaggi e derivati. Senza dimenticare la mela rosa dei Sibillini - frutto autoctono recuperato dall’oblio per le sue virtù nutraceutiche e organolettiche - e lo sviluppo della tartuficoltura. I Sibillini sono infatti un territorio ad alta vocazione per la “cerca” del tartufo nero pregiato. Tra le colture recuperate dal passato c’è anche - a Castignano, affacciato su una suggestiva scenografia di calanchi argillosi - l’anice verde, antico seme recentemente riportato in purezza, ingrediente base dell’anisetta di Ascoli.
Il percorso approda quindi nell’eremo di San Marco, un romitorio medievale incastonato su una parete a strapiombo, opera dei monaci benedettini, che dal Duecento sorveglia silenzioso la Valle del Tronto: per arrivarci occorre percorrere un sentiero in salita attraverso un bosco di castagni, che ripaga la fatica con viste spettacolari sulla vallata.
Si parte con un'esibizione di saltimbanchi in piazza, cavalieri, sbandieratori e tamburini, guidati da un ospite d’eccezione: Massimiliano Ossini, ascolano d’adozione e araldo della Giostra della Quintana, rievocazione di origine medievale che si tiene in estate nel centro di Ascoli Piceno.
Sui vicini Monti Sibillini, invece, la scoperta sono i prodotti di eccellenza, motivo d’orgoglio per l’agricoltura marchigiana: nei dintorni di Amandola, grazioso borgo medievale sul versante orientale del parco nazionale, un allevamento di vacche pezzate rosse, dal cui latte si producono formaggi e derivati. Senza dimenticare la mela rosa dei Sibillini - frutto autoctono recuperato dall’oblio per le sue virtù nutraceutiche e organolettiche - e lo sviluppo della tartuficoltura. I Sibillini sono infatti un territorio ad alta vocazione per la “cerca” del tartufo nero pregiato. Tra le colture recuperate dal passato c’è anche - a Castignano, affacciato su una suggestiva scenografia di calanchi argillosi - l’anice verde, antico seme recentemente riportato in purezza, ingrediente base dell’anisetta di Ascoli.
Il percorso approda quindi nell’eremo di San Marco, un romitorio medievale incastonato su una parete a strapiombo, opera dei monaci benedettini, che dal Duecento sorveglia silenzioso la Valle del Tronto: per arrivarci occorre percorrere un sentiero in salita attraverso un bosco di castagni, che ripaga la fatica con viste spettacolari sulla vallata.