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"La notte delle bombe" di Maria Grazia Mazzola

Per “Il meglio di Speciale Tg1”, in occasione dei 30 anni delle stragi mafiose di Roma e Milano, domenica 23 luglio alle 23.10 su Rai 1 va in onda il documentario di Maria Grazia Mazzola “La notte delle bombe”. Il 27 luglio 1993 una Fiat Uno bianca imbottita di esplosivo viene fatta esplodere davanti al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano.Cinque le vittime. È la notte delle bombe di Cosa nostra.
Un camion con mille chili di esplosivo partì da Palermo nel 1993 e attraversò indisturbato l’Italia, al volante il mafioso Pietro Carra trasportò il carico fino a Roma, Firenze e Milano. Dalla bomba di via Fauro a Roma il 14 maggio del 1993, per uccidere il giornalista Maurizio Costanzo, a via dei Georgofili a Firenze tredici giorni più tardi, fino al 27 luglio in via Palestro a Milano e contemporaneamente a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro a Roma, Cosa nostra provò a capovolgere le sorti democratiche dell’Italia, puntando al cuore dello Stato in modo eversivo e terroristico fino a tentare di distruggerne il patrimonio storico-artistico. L’inchiesta di Maria Grazia Mazzola punta alla ricostruzione dei fatti accertati da sei sentenze definitive e agli interrogativi irrisolti. Quale fu il ruolo dei protagonisti principali delle stragi, i boss Matteo Messina Denaro e i fratelli Graviano? Sono loro oggi i depositari dei segreti dell’organizzazione mafiosa. E a Matteo Messina Denaro, rivolge l’appello accorato il padre di una ragazza rimasta invalida per le bombe: “Fai un gesto di bontà, ti manca poco da vivere, dì la verità sulle stragi del ‘93”. 
Chi suggerì di colpire gli Uffizi e la Galleria di Arte Moderna di Milano?  “Con le bombe del ‘93 i boss tentarono di fermare la legislazione antimafia e il 41 bis, il carcere duro”, testimonia Francesco Messina, Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, tra gli investigatori che collaborarono coi magistrati Gabriele Chelazzi e Pierluigi Vigna, fino alle condanne di boss e gregari. 
A Speciale Tg1 parlano anche il magistrato Sergio Lari, i testimoni, i familiari delle vittime, i sopravvissuti alle stragi mafiose del 1993, il Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, l’ex Direttrice Petrioli Tofani, la Dirigente del GAM di Milano Paola Zatti. 
Il patrimonio storico-artistico è stato ricostruito con amore e sacrificio in oltre venti anni di impegno: le telecamere di Speciale Tg1 sono entrate agli Uffizi e alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. Un viaggio-inchiesta che ha documentato anche i luoghi in Sicilia dove i boss stragisti si riunirono e decisero la strategia di attacco allo Stato. “Furono interrotte le comunicazioni a Palazzo Chigi – racconta a Speciale Tg1 il Procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, titolare delle indagini sui mandanti esterni - e per la prima volta fu sfiorato un colpo di Stato”. Dieci le vittime e centinaia di feriti, fino allo sterminio a Firenze della famiglia Nencioni, a Milano cinque vittime: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Alessandro Ferrari, Sergio Pasotto e Stefano Picerno che col loro intervento salvarono i cittadini, i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di Polizia Locale Alessandro Ferrari e un immigrato - Driss Moussafir - che dormiva su una panchina.