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Rai Teche e RaiPlay

Omaggio a Roberto Bisacco

Da "I Miserabili" a "Ritratto di signora"

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E’ scomparso a Roma, lo scorso 10 ottobre, Roberto Bisacco, attore televisivo e teatrale. Nato a Torino nel 1939 e diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’amico di Roma, Bisacco ha lavorato con registi del calibro di Franco Zeffirelli, Joseph Losey e Citto Maselli. A lui, artista poliedrico, Rai Teche rende omaggio riproponendo su RaiPlay gli sceneggiati “I miserabili” (www.raiplay.it/programmi/imiserabili) e “Ritratto di signora” (www.raiplay.it/programmi/ritrattodisignora). Per il primo fu scelto giovanissimo da Sandro Bolchi nel ruolo di Marius Pontmercy, il giovane studente innamorato di Cosette. Nel secondo interpreta Lord Warburton, ricco pretendente della mano di Isabel.
Sul sito di Rai Teche, invece, è disponibile la sua narrazione della fiaba “Il principe canarino”, andata in onda il 4 aprile 1975 nell’ambito del programma “Fantaghirò”, registrato al Centro di Produzione Rai di Torino e curato da Donatella Ziliotto, Toti Scialoja e Antonella Tarquini. Era un ciclo di dodici puntate con dodici fiabe, sei italiane e sei straniere, raccontate ai giovani telespettatori da attori di prosa teatrale. A Bisacco è stato affidato il racconto della storia, tratta dalle “Fiabe Italiane” di Italo Calvino, del principe canarino, un principe che con l'aiuto di un libro magico si trasforma in canarino per andare a trovare la sua amata segretamente.
La carriera in Rai di Bisacco è stata ricca e variegata, tra sceneggiati radiofonici e televisivi. Tra i tanti titoli: “Il laccio rosso” (1971) da Edgar Wallace, regia di Guglielmo Morandi; “Appuntamento a Senlis” (1972) di Jean Anhouil per la regia di Fulvio Tolusso; “Erano tutti miei figli” (1972), dramma di Arthur Miller per la regia di Marco Leto, “Scrivimi un omicidio” (1972) da Frederick Knott per la regia di Leonardo Cortese. Magistrale l’interpretazione di Garcia Lorca nello sceneggiato del 1976 “L’assassinio di Federico Garcia Lorca” di Alessandro Cane.
Dopo Garcia Lorca, Roberto Bisacco ha interpretato il ruolo di un medico dotato di grande umanità nello sceneggiato “La gabbia” (1977) di Carlo Tuzii; ha dato il volto al machiavellico personaggio di Monsignor Bedini ne “Il passatore” del regista Piero Nelli; ha affiancato Rada Rassimov ne “Il processo di Maria Tarnowska” del 1977. E ancora, ha dato vita a un’autentica gara di dattilografia nella commedia “I dattilografi” di Murrey Schisgal che il regista Vittorio Melloni allestì nel 1977 negli studi televisivi di Torino; è stato tra i protagonisti di “Dracula”, un ciclo di venti puntate in radio per la regia di Flavio Bollini; e nel 1982 ha vestito i panni del reverendo Jubb nell’“Enigma Borden” e di Ippolito Nievo nel radiodramma omonimo. 
Dopo molti anni in teatro è tornato in tv nel ruolo di Romano Forti nella serie di Rai 1 “Incantesimo”, ma soprattutto nelle vesti di Tancredi, patriarca della famiglia Palladini, sin dalla prima puntata della soap di Rai 3 “Un posto al sole”, in onda il 21 ottobre 1996.