Fiabe classiche europee, folklore giapponese, storie per bambini ispirate al mondo animale, ma anche biopic d’artista e il macabro universo di Edgar Allan Poe. Questo e molto ancora rappresenta il portfolio artistico di Benjamin Lacombe, talentuoso illustratore parigino protagonista della nuova puntata di “Wonderland”, in onda martedì 21 giugno in seconda serata, alle 23.10, su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre). Tra i più richiesti illustratori di narrativa del panorama francese contemporaneo, Lacombe lavora anche su racconti originali, come il recente Cecité Malaga, e ha perfino brevettato una nuova tonalità di verde, a cui ha dato il suo nome. Wonderland ha incontrato Benjamin Lacombe insieme a Sébastien Perez, autore dei testi di molti dei suoi libri, all’ultima edizione del Bologna Children’s Book Fair, uno dei maggiori punti di riferimento italiani dedicati alla letteratura illustrata.
Ma questa settimana, il programma dà inizio alle danze con una nerissima copertina POP dedicata a Black Phone, l’ultimo inquietante film di Scott Derrickson, che porta il marchio produttivo di BlumHouse, con il quale il regista aveva già collaborato un decennio fa per dar vita alla sua creatura più terrificante: Sinister. Ethan Hawke è un misterioso individuo che, sul finire degli anni ’70, attira i ragazzini di una cittadina del Colorado in un furgone nero per rapirli e torturarli a morte nel suo scantinato. Ma la nuova vittima del mostro è l’introverso Finney, figlio di un padre violento e fratello di una ragazzina sensitiva, che trova in un telefono nero con i cavi tagliati il prezioso strumento per comunicare con l’aldilà e scoprire i segreti utili a fuggire dall’antro dell’aguzzino.
Come sempre, le categorie “pop” e “cult” caratterizzano anche la Wonder Parade, la classifica che chiude ogni puntata segnalando i dieci titoli top della settimana.
Per concludere, questa settimana torna la rubrica Ribelli, sognatori e… fumettisti, con i testi e la voce del giornalista e storico del fumetto Luca Raffaelli. Milo Manara, José Muñoz e Vittorio Giardino sono i tre protagonisti di questa puntata, con interviste di repertorio del lontano 1981. In particolare, si analizza il profondo mutamento che, durante gli anni ’80, ha investito il fumetto italiano, quando l’attenzione solitamente riservata ai personaggi, protagonisti delle testate e delle rubriche, si trasferì sugli autori, che in quegli anni stavano emergendo come nuovo punto di riferimento per l’appassionato di fumetti. Inoltre, l’eroe senza macchia e senza paura, che aveva caratterizzato le storie del passato, stava lasciando il posto all’antieroe, per il quale i confini del bene e del male sono più sfumati, e spesso deve fare i conti con la complessità della realtà.
Ma questa settimana, il programma dà inizio alle danze con una nerissima copertina POP dedicata a Black Phone, l’ultimo inquietante film di Scott Derrickson, che porta il marchio produttivo di BlumHouse, con il quale il regista aveva già collaborato un decennio fa per dar vita alla sua creatura più terrificante: Sinister. Ethan Hawke è un misterioso individuo che, sul finire degli anni ’70, attira i ragazzini di una cittadina del Colorado in un furgone nero per rapirli e torturarli a morte nel suo scantinato. Ma la nuova vittima del mostro è l’introverso Finney, figlio di un padre violento e fratello di una ragazzina sensitiva, che trova in un telefono nero con i cavi tagliati il prezioso strumento per comunicare con l’aldilà e scoprire i segreti utili a fuggire dall’antro dell’aguzzino.
Come sempre, le categorie “pop” e “cult” caratterizzano anche la Wonder Parade, la classifica che chiude ogni puntata segnalando i dieci titoli top della settimana.
Per concludere, questa settimana torna la rubrica Ribelli, sognatori e… fumettisti, con i testi e la voce del giornalista e storico del fumetto Luca Raffaelli. Milo Manara, José Muñoz e Vittorio Giardino sono i tre protagonisti di questa puntata, con interviste di repertorio del lontano 1981. In particolare, si analizza il profondo mutamento che, durante gli anni ’80, ha investito il fumetto italiano, quando l’attenzione solitamente riservata ai personaggi, protagonisti delle testate e delle rubriche, si trasferì sugli autori, che in quegli anni stavano emergendo come nuovo punto di riferimento per l’appassionato di fumetti. Inoltre, l’eroe senza macchia e senza paura, che aveva caratterizzato le storie del passato, stava lasciando il posto all’antieroe, per il quale i confini del bene e del male sono più sfumati, e spesso deve fare i conti con la complessità della realtà.