Rai.it
Rai 1

Gli approfondimenti di "Tv7"

Si parte dall'impennata dei prezzi

(none)
Nuovo appuntamento con Tv7, in onda venerdì 21 gennaio a mezzanotte su Rai1. Si parte con il servizio “Caro ci costa”. Aumento del costo dell’energia e impennata dei prezzi: una scure che si abbatte sulle famiglie. L’Istat conferma: l’inflazione a dicembre è al 3,9%.  E a farne le spese è anche il ceto medio. Il rincaro dei beni primari rischia di essere devastante per i tanti nuclei familiari che già faticavano ad arrivare alla fine del mese. E si allarga il divario sociale. Reportage dall’Emilia. La zona di Carpi è sempre più in contrazione dopo la chiusura recente di alcune industrie tessili che avevano già diversi anni di crisi alle spalle. Si prosegue con “Fantasmi nella notte”. C’è chi ha perso il lavoro e chi, sconfitto dalle difficoltà della vita, non è più riuscito a integrarsi nella società. Storie di invisibili, di povertà e fragilità, talvolta di degrado ed esclusione. Come Antonio che ha trovato rifugio in un banco per la vendita dei libri da oltre 10 anni. O Marcello che è sordo e muto e cucina nella sua tenda lungo gli argini del Tevere. Nell’ultimo mese, cinque i morti per il freddo. Notte con i volontari della Croce Rossa per raccontare i due volti della Capitale.  I senza dimora, almeno 50 mila in Italia, e chi porta loro beni di prima necessità e calore umano. A seguire “L’ombra dei giganti”. Pesano 130 kg, mangiano 6 volte al giorno e si allenano per 4 ore ogni giorno dell’anno: sono i campioni del body building. Tv7 racconta la vita degli atleti più promettenti di questa disciplina e indaga sul fenomeno del doping nelle palestre e nelle competizioni internazionali. Uno scandalo nascosto: body builder morti a 20 anni di infarto, tumori, leucemie. A raccontare dall’interno il mondo del doping è uno dei pesi massimi del culturismo italiano che per un decennio ha assunto anabolizzanti e steroidi: “spendevo 3000 euro al mese in farmaci – spiega – nessuno mi ha mai fatto un vero controllo antidoping”. Poi il servizio “Casa amara casa”. La pandemia fa precipitare l’emergenza affitti a New York. Un milione di persone rischia di dover lasciare la casa. I canoni sono insostenibili, tanto più per chi ha perso il lavoro per la crisi legata al Covid. Gli sfratti sono stati congelati ma i tempi si stringono e gli aiuti federali per l’emergenza casa sono agli sgoccioli. Reportage nel Bronx, dove i cittadini hanno arretrati per migliaia di dollari e vivono in condizioni spesso estreme. Pochi giorni fa il rogo in un palazzo che ha ucciso 19 persone, di cui 9 bambini. L’allarme sociale è alto. Si prosegue con l’approfondimento “Dolce, Gabbana e il rispetto”. Un inno alle nuove generazioni che amano la moda, che la indossano liberamente, che danno stimoli. Stefano Gabbana, 59 anni, e Domenico Dolce, 63, raccontano il loro rapporto con i giovani, la rivoluzione estetica di questo momento in cui la fluidità la incontri per strada. E parlano di vanità, sostenibilità, sostegno agli artigiani che altrimenti, causa pandemia, rischiano di chiudere bottega. E di rispetto. Un rispetto che, oggi, si manifesta anche vaccinandosi. E ancora “Brera delle meraviglie”. Viaggio alla scoperta dei tesori meno noti della Pinacoteca di Brera. Il direttore della Galleria James Bradburne accompagna le telecamere lungo il percorso espositivo alla ricerca di ciò che lo sguardo dei visitatori non coglie. Grandi rastrelliere dentro le quali sono racchiuse opere non esposte: “Le migliori sono quelle che si vedono - dice Bradburne - non esistono capolavori nascosti nei caveaux dei musei. C’è invece una forma di leggenda urbana – continua il direttore - secondo la quale grandi quantità di quadri giacciono nei depositi dei musei. Questo nel nostro caso non corrisponde alla realtà. Il museo è uno spazio espositivo con diverse funzioni: acquista, conserva, studia, interpreta e mostra”. A seguire “Senza barriere”. Nascere senza un braccio ed inventarne uno bionico per sé stessi. Maria Fossati, designer dell’Istituto Italiano di Tecnologia, è riuscita ad abbattere barriere fisiche e psicologiche. Ha ideato la sua “nuova” mano, robusta e flessibile, bella da vedere, con cui oggi riesce a compiere ogni movimento in maniera naturale. “Una protesi di ultima generazione – spiega Fossati - che utilizza i metodi della robotica soft. È una bellezza che porta con sé un messaggio di coraggio e di inclusione sociale”. In fine “Come eravamo”. Dagli archivi di Tv7 un reportage dal rione Traiano a Napoli. E’ il 1969. Nel rione vivono 45mila persone separate in ‘villaggi’ diversi. Tra loro muri e recinzioni. Tra questi gli abitanti del villaggio Ises che provengono dalla baraccopoli sgomberata del Ponte della Maddalena. Poteva essere un’occasione di riscatto sociale per loro. Invece il villaggio si trasforma ancora in luogo di isolamento e ghettizzazione.