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"Gli Dèi ritornano" al Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Su Rai Storia uno Speciale sui Bronzi di San Casciano

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Il 16 febbraio è stata inaugurata, al Mann, la mostra “Gli Dèi ritornano”. Un appuntamento al quale Rai Cultura dedica lo Speciale “Gli Dèi ritornano al Museo Archeologico Nazionale di Napoli”, in onda giovedì 29 febbraio alle 22.00 su Rai Storia, che racconta - dopo lo straordinario successo al Quirinale – l’arrivo dei preziosi bronzi ritrovati nell’area archeologica di San Casciano dei Bagni in uno dei musei più importanti al mondo. Un’esposizione arricchita di nuovi reperti ritrovati nell’ultima campagna di scavo: un piccolo pesce in cristallo di rocca, simbolo di beneficio, e un donario bilingue con iscrizioni in etrusco e latino, testimonianza della pacifica convivenza di sue culture in un luogo sacro. La mostra rimarrà al Mann fino al 30 giugno.
Nello Speciale intervengono il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore generale Musei Massimo Osanna e il direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca. “L’arrivo dei bronzi di San Casciano al Museo Archeologico Nazionale di Napoli – dice il ministro Sangiuliano - ha tanti significati. Il primo è che questo museo, secondo me, rappresenta uno dei più importanti musei archeologici al mondo, voluto dai Borbone e che ha poi accumulato tante collezioni importanti, a cominciare dalla collezione Farnese. E poi perché è un dialogo dell’antichità, un importante dialogo che si realizza fra momenti storicamente diversi dell’antichità, ma che comunque hanno un filo conduttore nel culto delle divinità”. 
“Qui a Napoli – aggiunge Osanna - è stato possibile esporre altri reperti, non solo la bella statua di Orante che non era ancora restaurata al momento della mostra al Quirinale, ma anche nuovi oggetti venuti fuori dagli scavi perché, questo bisogna sottolinearlo, è uno scavo che andrà avanti per anni. Quel santuario è enorme, quindi noi ci prospettiamo una ricerca che continua”. 
“Ogni scavo archeologico – prosegue La Rocca - ha al centro la conoscenza. Perché ogni scavo archeologico ha come fine quello di fornire elementi importanti alla ricostruzione delle dinamiche sociali e culturali delle civiltà antiche. San Casciano da questo punto di vista è un unicum, ha aperto uno squarcio importante su una fase storica decisiva per un ampio territorio, quello dell’Etruria al momento della colonizzazione”.
“Il Mann – conclude il ministro Sangiuliano - è veramente un punto di riferimento importante per tutti gli studiosi e per chiunque si voglia avvicinare a questo mondo, ma anche per coloro i quali vogliono anche soltanto godere della bellezza”.