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"Rai Radio 1 in Europa"

Com'è cambiato il modo di raccontare l'Unione Europea

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L’attenzione dei ragazzi di fronte a chi gli parla di Europa, delle prospettive di lungo termine e immediate, con lo sguardo alle elezioni europee di giugno. A Roma, nello spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, l’evento “Rai Radio1 in Europa - Come è cambiato il modo di raccontare l’Ue in 25 anni”, con la moderazione di Umberto Broccoli e Tiziana De Simone, ha coinvolto personaggi della politica e del giornalismo per raccontare ai giovani il ruolo dell’Unione, le prospettive e le criticità. Al dibattito hanno partecipato: Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente della Camera dal 2013 al 2018; Giulio Tremonti, deputato Fdl, Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera; Francesco Pionati, direttore del Giornale Radio Rai e Radio 1; Gavino Moretti, corrispondente Rai da Bruxelles (in collegamento video) e Eric Joseph, corrispondente in Italia del quotidiano francese Liberation. Ad ascoltare studenti delle scuole secondarie di secondo grado, con tante domande sul futuro dell’Unione, una dimensione che danno per scontata come generazione troppo giovane per ricordare il passaggio dalla lira all’euro o delle frontiere prima del trattato di Schengen.
Le elezioni che rinnoveranno i membri del Parlamento europeo sono un appuntamento in vista del quale una completa e corretta informazione diventa cruciale. “La guerra alla disinformazione è cominciata dieci anni fa” - ha spiegato in apertura Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio di Rappresentanza in Italia del Parlamento Europeo, che ha ringraziato la Rai proseguendo “State facendo un lavoro molto importante, voi giornalisti siete i primi difensori delle nostre libertà”. 
“Bisogna andare a votare - ha esortato Laura Boldrini – votare per la prospettiva dell’integrazione politica, che significa stati uniti d’Europa”. Tra globalizzazione e sfide che trascendono i confini nazionali, “se la realtà è globale, la politica non può essere locale” ha osservato Giulio Tremonti, aggiungendo che “serve l’Europa, ma non un Europa che fa regole su tutto e quindi su niente – sottolineando – “Devi motivare chi vota. Serve una classe politica, non i tecnici e gli influencer”.
L’impegno nello spiegare i temi e le istituzioni europee, da parte della Rai e Radio Rai non manca, ne è prova il lavoro della sede di corrispondenza di Bruxelles dalla quale nel solo febbraio di quest’anno, ha raccontato il corrispondente Gavino Moretti, sono stati realizzati “104 pezzi e servizi per i giornali radio”. La radio come mezzo di informazione capace di seguire i suoi ascoltatori e di andare in profondità sui temi: “Noi lavoriamo sulla parola, la cosa più profonda che ha l’essere umano” - ha spiegato il direttore Pionati, sottolineando l’attenzione ai contenuti e la necessità di essere “precisi, misurati e anche rapidi” nel compiere il proprio lavoro.
L’evento andrà in onda registrato su GrParlamento venerdì 22 marzo alle19.30.