Rai.it
Rai Storia

Italia: viaggio nella bellezza

La vera storia del falso. La falsificazione nella storia dell'arte moderna

(none)
Poche cose sono capaci di scuotere il mondo dell’arte come il falso. Lo svelamento di un falso suscita sempre una grande clamore nei media. E polarizza le opinioni. Odioso reato contro il patrimonio artistico? O talentuosa truffa che merita ammirazione? Da lunedì 11 novembre alle 21.10 su Rai Storia “Italia: viaggio nella Bellezza” – il programma prodotto da Rai Cultura in collaborazione con il MiBACT - propone un percorso storico e concettuale in quattro puntate nel mondo del falso nell’arte, attraverso i secoli, le opere e gli artisti. La prima puntata ripercorre la storia dell’arte dall’antichità alle soglie del Novecento, cercando di capire quando è nata la nozione moderna di falso nell’arte. Quando Michelangelo, giovanissimo, scolpisce un bellissimo Cupido dormiente e lo sotterra per farlo sembrare antico e venderlo a un potente cardinale, produce un falso? Nel Museo dell’Arte Classica de La Sapienza, il “Museo dei Gessi” di Roma, parlano storici dell’arte, archeologi, critici e filosofi e raccontano storie di falsi noti e meno noti. Frugando nei segreti delle botteghe dei falsari e dei mercanti si mettono a nudo le moderne ossessioni nei confronti dell’originalità e unicità dell’opera d’arte. Per scoprire alla fine del viaggio che, dopo tutto, comprendere i falsi è forse il modo migliore per conoscere meglio gli originali. 
Nella prima puntata intervengono Massimo Ferretti, storico dell’arte, Ordinario di Storia dell’arte moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa; Marcello Barbanera: archeologo, Ordinario di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma e Direttore del Museo dell'Arte Classica (il Museo dei Gessi) di Roma. 
Il ciclo de “Italia: viaggio nella bellezza” è stato ideato da Eugenio Farioli Vecchioli, scritto con Roberto Fagiolo, Massimiliano Griner, Stefano Di Gioacchino, Keti Riccardi, Maura Calefati, Alessandro Varchetta, Lucrezia Lo Bianco, Agostino Pozzi; con la consulenza di Francesca Barbi Marinetti e la regia di Eva Frerè.