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Orchestra Sinfonica Rai

Il ritorno di Valčuha con l'Orchestra Rai

Con il duo Arciuli-Rebaudengo tra Francesconi e il fiabesco russo

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Torna sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai per quattro serate fra l’Auditorium “Arturo Toscanini” di Torino, il Comunale di Modena e la Scala di Milano Juraj Valčuha, già Direttore principale dell’Orchestra Rai dal 2009 al 2016 e attuale Direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli, nonché Primo Direttore Ospite della Konzerthausorchester di Berlino. Il doppio appuntamento di stagione, in programma giovedì 7 novembre alle 20.30 e venerdì 8 novembre alle 20 all’Auditorium Rai di Torino, è replicato sabato 9 novembre alle 20.30 al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena e lunedì 11 novembre alle 20 al Teatro alla Scala di Milano con diretta su Radio3. Il concerto scaligero è inserito nell’ambito del 28° Festival Milano Musica, al quale l’Orchestra Rai partecipa per il terzo anno consecutivo. L’edizione 2019 della rassegna, intitolata Luca Francesconi. La velocità nel tempo, mette a confronto l’esperienza artistica del grande compositore milanese con alcuni capolavori, autori e opere di riferimento del Novecento storico e dell’Avanguardia: da Stravinskij a Berio e Stockhausen, maestro della contemporaneità con cui Francesconi si è formato.Insignito del “Premio Abbiati” 2018 come Migliore direttore d’orchestra, Valčuha ha collaborato con orchestre prestigiose come i Berliner Philharmoniker, i Münchner Philharmoniker, l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia e la Chicago Symphony Orchestra. Per il suo ritorno alla guida dell’OSN Rai dopo i concerti della scorsa stagione e la maratona sinfonica beethoveniana al Teatro di San Carlo, propone in apertura Macchine in echo per due pianoforti e orchestra di Luca Francesconi. Eseguito per la prima volta nel 2015 dall’Orchestra Sinfonica della WDR di Colonia e dal duo pianistico GrauSchumacher diretti da Peter Rundel, il brano poggia sull’infinita moltiplicazione di suoni che i due strumenti generano insieme all’orchestra. Un suggestivo gioco di specchi per due «potenti macchine diaboliche», cui sono chiamati i pianisti Emanuele Arciuli e Andrea Rebaudengo, riconosciuti specialisti della musica americana e anglosassone di oggi, che dal 2011 suonano in duo, a margine delle rispettive carriere, con programmi che cercano spesso connessioni con altri mondi, dalla danza all’arte contemporanea.Chiudono la serata due pagine russe di ispirazione fiabesca composte nei primi decenni del Novecento: la prima è la Suite sinfonica op. 33bis da L’amore delle tre melarance di Sergej Prokof’ev, opera dai toni comici e parodistici tratta dalla fiaba teatrale di Carlo Gozzi - che Valčuha dirigerà nella prossima stagione al San Carlo di Napoli - in cui si collocano le rocambolesche avventure di un principe malinconico e ipocondriaco che, vittima di un maleficio, guarirà soltanto il giorno in cui qualcuno riuscirà a strappargli una risata. La seconda è la Suite per orchestra dal ballettoL’Oiseau de feu di Igor Stravinskij, scritto per i Ballets Russes di Diaghilev e rappresentato a Parigi nel 1910, con io quale l’autore affermò la sua personalità musicale estroversa e rivoluzionaria. L’argomento del balletto, tratto da un’antica fiaba russa, simboleggia la lotta fra il bene e il male, fra il soprannaturale e l’umano: universi in cui si incrociano il perfido mago Kašej, il magnifico Uccello di fuoco e il principe Ivan, che porterà in salvo le tredici principesse prigioniere. La suite per grande orchestra che Stravinskij ricavò dal balletto nel 1911 e riorchestrò per una formazione ridotta nel 1919, è proposta nella versione più ampia scritta negli Stati Uniti nel 1945.