AGGIORNAMENTO DEL 09/10/0021

Torniamo indietro a occuparci di una vicenda che stiamo seguendo da tre anni. Le antenne che sono state piazzate abusive su un monumento a Verona considerato patrimonio dell'Unesco. Hanno trasmesso per 30-40 anni a scrocco. Tutti sapevano, ma sono stati tutti zitti perché c'erano editori molto importanti

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Verona è considerata patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, anche perché, si legge tra le motivazioni, “rappresenta in modo eccezionale” il concetto della città fortificata. Tra le fortificazioni tutelate c’è anche una torretta massimiliana, voluta da Radetzky, occupata da 40 anni da antenne e ripetitori radiotelevisivi, installati violando il vincolo di tutela della sovrintendenza per i beni storici e culturali senza l'autorizzazione del demanio, proprietario dell'importante monumento storico. Oggi il demanio che aveva dato in gestione il monumento al comune di Verona nel lontano 1968, con l’impegno di non apportare alcuna modifica interna e esterna al bene, ha chiesto al sindaco Tosi, amministratore della città nell’ultimo decennio, di restituire la torretta libera dalle antenne. Ha chiesto agli abusivi di risarcire lo Stato per gli ingenti danni subiti dall'importante monumento, e soprattutto chiesto i canoni arretrati. Ma fino a ora nessuno ha mai pagato, né ha intenzione di farlo. Perché? E chi sono gli abusivi? Report racconterà questa incredibile vicenda di abusivismo attraverso testimonianze e documenti inediti, e ha scoperto che c’è pure qualcuno che in questi anni ha fatto anche la cresta alle spalle dello Stato.



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Aggiornamento del 16/04/2018

Torniamo indietro a occuparci di una vicenda che stiamo seguendo da tre anni. Le antenne che sono state piazzate abusive su un monumento considerato patrimonio dell’Unesco. Hanno trasmesso per 30-40 anni a scrocco. Tutti sapevano, ma sono stati tutti zitti perché c’erano editori molto importanti 
 

Aggiornamento del 16/04/2018

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Aggiornamento del 18/12/2017

Trasmettevano a Verona grazie ad antenne e ripetitori radiotelevisivi installati abusivamente sopra alla seconda Torricella Massimiliana, violando il vincolo di tutela che la sovrintendenza per i beni storici e culturali aveva posto sul monumento asburgico. Per questo mercoledì scorso la Procura di Verona ha ordinato il sequestro della torre. Sono rimaste così al buio alcune tra le più importanti televisioni di Verona come Telearena, di proprietà del gruppo Athesis, Telenuovo e Telepace, che da anni trasmettono dalla Torricella senza l’autorizzazione del demanio proprietario del monumento.

Sono una quarantina gli editori che negli anni hanno piazzato i loro ripetitori sopra il manufatto austriaco senza mai pagare neanche un euro allo Stato, che nel 2010 aveva chiesto circa 10 milioni di canoni arretrati. Report racconterà gli ultimi sviluppi.


 

Aggiornamento del 18/12/2017

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Aggiornamento del 28/11/2016

Report torna dopo un anno a Verona per occuparsi ancora dell'incredibile storia di abusivismo delle Torre Massimiliana occupata da circa quaranta antenne di ripetitori radio-televisivi. Chi li ha installati ha violato il vincolo di tutela per i beni storici e culturali e non ha mai chiesto un'autorizzazione al demanio, proprietario dell'importante monumento. Tra gli abusivi c’è il gruppo Athesus, presieduto da Gianluca Rana, figlio di Giovanni, e di proprietà dei più importanti industriali di Verona e Vicenza e Telenuovo tra le più importanti realtà editoriali della provincia di Verona. A oggi una soluzione per liberare il monumento dalle antenne abusive ancora non è stata trovata e nessuno degli editori ha ancora pagato gli indennizzi richiesti dal Demanio.

Telescrocco - Aggiornamento del 28/11/2016

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