Il candidato al contrario

PUNTATA DEL 10/12/2023

di Luca Chianca
Collaborazione di Alessia Marzi 
Immagini di Alfredo Farina, Marco Ronca e Carlos Dias
Ricerca immagini di Paola Gottardi, Alessia Pelagaggi e Tiziana Battisti
Montaggio e grafica di Giorgio Vallati

 

 

Sono passati 10 anni dall'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.
Nel 2013 il governo Letta mette fine ai finanziamenti pubblici ai partiti. Sono passati 10 anni esatti e oggi quei partiti per svolgere la loro attività politica possono raccogliere soldi dalle donazioni dei privati e dal 2x1000 devoluto dai contribuenti. Spesso, la fonte principale di finanziamento dei partiti è data dai contributi dei loro stessi parlamentari. Lo faceva un tempo solo il Partito Comunista. Report ha scandagliato i bilanci di tutti i partiti politici e delle maggiori fondazioni legate agli stessi partiti, dove i simboli politici diventano anche terreno di cause in tribunale. Come quella che riguarda l'antica fiamma del Movimento Sociale Italiano, che oggi troviamo dentro il simbolo di Fratelli d'Italia. Chi controlla? La Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici. È composta da 5 magistrati e solo 4 funzionari che, tra partiti e fondazioni, controllano ogni anno circa 120 bilanci, le donazioni dei privati e la fedina penale di migliaia di candidati per ogni elezione, e con un budget di solo 60mila euro l'anno. Come si convince un potenziale candidato a entrare in campagna elettorale? Report racconterà in esclusiva in che modo la Lega di Salvini corteggerebbe personaggi illustri per potersi giocare al meglio le prossime europee.

Le domande poste dalla redazione e le risposte ricevute:
- Ministero dello Sviluppo Economico
- Ministero della Cultura
- Segreteria di Italia Viva
- Fondazione Alleanza Nazionale
- Ministro Adolfo Urso
- Il partito Fratelli d'Italia
- La risposta dell'Ufficio stampa della Lega

- 22 marzo 2024
La Giunta per le Autorizzazioni della Camera, presieduta da Enrico Costa (Az), ha negato l'autorizzazione, chiesta dal Tribunale di Firenze, al sequestro della corrispondenza di Francesco Bonifazi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, deputato all’epoca dei fatti. I parlamentari di tutti i gruppi hanno votato a favore, ad eccezione dei 5 Stelle. Si tratta di e-mail e di chat relative al periodo dal 2012 al 2019. Il pm ne aveva chiesto il sequestro nell’inchiesta sulla Fondazione Open. Ma la Giunta ha detto no, forte della sentenza della Consulta che nel ‘23 ha dato ragione a Matteo Renzi sul fatto che email e chat devono essere considerati “corrispondenza” e nel caso dei parlamentari non possono essere sequestrati senza autorizzazione.

- 10 aprile 2024
L'Aula della Camera ha dato il via libera, con 218 sì e 29 no, alla relazione della Giunta per le Autorizzazioni che nega la richiesta di autorizzazione al sequestro di corrispondenza, richiesta avanzata dalla procura di Firenze nell'ambito dell'inchiesta sulla Fondazione Open, concernente i deputati Boschi, Bonifazi e Luca Lotti (deputato all'epoca dei fatti).

14 giugno 2024
Nel servizio firmato andato in onda il 10 dicembre 2023, si parla di una presunta appartenenza alla massoneria del Ministro Adolfo Urso. L'informazione viene appresa da due dichiarazioni: la prima della sig.ra Kitty Montemaggi (iscritta a Fratelli d’Italia nel comune di Savignano sul Rubicone (FC) e la seconda ottenuta nell’ambito di un’intervista filmata al sig. Gioele Magaldi (presentato col titolo di Gran Maestro del Grande Oriente Democratico). A fronte della secca smentita del Ministro Urso e del confronto in sede di mediazione, precisiamo che, la prima dichiarazione è frutto di una conversazione informale riportata in un breve filmato realizzato all’insaputa dei diretti interessati, mentre la seconda proviene da una persona, la quale a precisa richiesta di offrire prove documentali non ha fornito riscontri. In tale contesto per Report fa fede la smentita del Ministro Urso e ci rammarichiamo per il disagio arrecato all’interessato.