LE MELE

Racconto di Cristina Signifredi

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Un piccolo bambino, di nome Martino, era molto triste, perché nel suo campo non crescevano dei meli. Il nostro contadinello aveva concimato il terreno, piantato e annaffiato i semi, ma nulla attecchiva. Così, quando ormai aveva pensato di abbandonare l'idea, gli si presentò un uccello dalle ali dorate con un seme nel becco. Il volatile posò il semino nel terreno e si raccomandò di sotterrarlo ben bene, in modo che la terra lo proteggesse dal gelido inverno. Dopo aver eseguito attentamente le istruzioni, Martino rincasò tutto contento, cenò e si addormentò. Durante la notte, una nutria dispettosa che, nascosta aveva visto tutto, scavò una galleria e mangiò la semenza piantata dal piccolo contadino. Il giorno dopo, il bimbo, si recò nel campo per controllare se il seme avesse germogliato. Al vedere che esso non c'era più, il nostro amichetto pianse disperatamente, finché colto da scoramento si addormentò. In sogno gli apparve Fata Melina, la quale gli insegnò una filastrocca da ripetere tutte le mattine per 90 giorni. La sera dell'89° giorno, il fanciullo si coricò speranzoso. Al suo risveglio, si recò dove aveva sotterrato il seme e per l'ultima volta ripeté la filastrocca magica: "Biribibò dai che cela fò". Improvvisamente dal terreno sbucò un germoglio che subitamente crebbe e divenne una pianta. Nel mentre arrivò Fata Melina a cavallo di una scopa e sparse una polvere rossastra sui rami dell'albero. In men che non si dica sulle diramazioni crebbero dei frutti tondi e rossi, belli e buoni: le MELE. La Fata disse: "Ricordati, bambino caro, di mangiare una mela ogni giorno! Le mele fanno bene all'organismo, perché contengono tante vitamine, molto importanti per la salute! "Melina salutò il piccolo contadino. Con la bacchetta magica fece un cerchio nell'aria e volò via.

Martino, dalla gioia, invitò tutti i suoi compaesani e ad ognuno di loro regalò una mela. L'uccello dalle ali dorate commosso per l'azione generosa del piccolo, volò sopra il campo del contadino, dove lasciò cadere dal suo becco tanti piccoli semi, che penetrarono nella terra e in un batter d'occhio si trasformarono in numerose piante di mele di vario tipo: rosse, gialle, verdi, stellate, cotogne, melagrane…

Martino aveva, infine, coronato il suo sogno di possedere un frutteto di meli.

 

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