150 ANNI DI PIRANDELLO: UOMO MODERNO, AUTORE IMMORTALE

Foto in bianco e nero di un anziano Luigi Pirandello, chino sulla macchina da scrivere nel suo studio.

 

Un letterato, drammaturgo e pensatore rivoluzionario sotto il Regime fascista

La recente rassegna Luigi Pirandello – Ora che il treno ha fischiato… (organizzata a marzo all’interno della sedicesima edizione dei Colloqui Fiorentini) ha visto la partecipazione di quasi quattromila studenti di duecentotrenta scuole italiane e ha confermato la cifra contemporanea del drammaturgo, di cui quest’anno si celebrano i centocinquanta anni dalla nascita.

Pirandello nacque a Girgenti, in Sicilia, il 28 giugno 1867, e si spense a Roma nel 1936. Su «Il Dubbio» dello scorso 23 giugno, Luciano Lanna ha lucidamente fatto notare come la sua esistenza abbia coinciso con la fatale parabola del paese – dallo spirito unitario del Risorgimento ai primi consensi raccolti dal fascismo.

Formatosi prima in Sicilia e poi in Germania, Pirandello dette un sensibile impulso alla propria scrittura quando decise di avvicinarsi alla psicoanalisi. La scelta fu dettata sia dalla stima che egli provava per le teorie mediche del suo contemporaneo Sigmund Freud, il quale aveva evidenziato la necessità di studiare l’inconscio per comprendere le azioni degli individui, sia dal dolore causato dalla malattia mentale della moglie Maria Antonietta, madre dei suoi tre figli.

Il successo nel 1904 del romanzo Il fu Mattia Pascal, subito amato dal pubblico ma relativamente accettato dalla critica, spianò la strada a Pirandello verso l’affermazione teatrale che avvenne a partire dagli anni Venti e che segnò un distacco dalla tradizione, esprimendo piuttosto il desiderio dell’autore di individuare nuovi modelli di espressione che comprendessero l’analisi e il complesso arazzo dei rapporti personali.

Il punto di arrivo di questo percorso fu, nel 1934, Sei personaggi in cerca d’autore, rappresentato la prima volta al Teatro Valle di Roma e immediatamente contestato dagli spettatori per l’audacia del soggetto e la complessità dei ruoli (sei anni prima in Francia non andò meglio a Maurice Ravel, preso per matto durante la prima esecuzione del suo Bolero) al punto che in un secondo momento Pirandello preparò un testo aggiuntivo dove veniva spiegata la dinamica del racconto prima della messa in scena.

Ma ormai i tempi erano maturi per un radicale cambiamento dei costumi, dalla pittura di Picasso alla musica di Stravinskij. Il Nobel per la Letteratura conferito a Pirandello sempre nel 1934 dimostrò come il suo messaggio artistico, nel frattempo raccolto da un giovanissimo Eduardo De Filippo, fosse stato recepito e apprezzato.

Nel frattempo gli si avvicinò un giovanissimo Eduardo De Filippo, col quale Pirandello trascorse molto tempo nell’ultima parte della sua vita condividendo con lui la necessità di prendere le mosse dalla cultura locale – segnatamente quella meridionale – per meglio raccontare l’umanità con i suoi sacrifici e le sue rinunce.

Su espressa volontà dell’artista i funerali avvennero sobriamente e questo episodio, a parere di parecchi osservatori, fu l’ultimo segnale inviato da Pirandello a Benito Mussolini. Il Duce, infatti, avrebbe voluto rendere omaggio al prestigioso uomo di lettere in maniera più solenne; ma tra i due uomini i rapporti non furono mai davvero distesi, tra incomprensioni e persino censure, ridimensionando così le voci di un’assoluta adesione di Pirandello al Fascismo.

Tuttavia nella scelta di richiedere esequie solitarie e modestissime, molti videro la volontà di Pirandello di riavvincarsi alla fede; che egli aveva abbandonato in gioventù e che invece, secondo la tesi che il cardinale Gianfranco Ravasi ha manifestato in un editoriale su «Il Sole 24 Ore» dello scorso 26 febbraio, è costantemente presente nella sua opera letteraria.

Nel 2000 la rivista americana «Time» ha scelto Sei personaggi in cerca d’autore come pièce teatrale più importante del Novecento. Perché importanti – fu specificato nella circostanza – sono i temi che essa tratta: la condizione umana, la linea di demarcazione tra realtà e illusione.

Come tutti i grandi uomini d’arte Pirandello ha reso accessibile a tutti la sua ricerca, nello stesso tempo fornendo gli strumenti per una migliore ma mai definitiva comprensione dell’animo umano.

Naturalmente ci sono molti modi di avvicinarsi alla poetica di Luigi Pirandello. Uno dei più originali è la lettura di un breve e recente saggio intitolato L’impossibile finale di Beatrice Alfonzetti [edito da Marsilio] nel quale viene rimarcata la particolare abilità dello scrittore nel curare l’epilogo delle proprie opere e di condurlo non verso una conclusione ma verso un enigma.

 

L’omaggio dagli archivi Rai al più grande autore teatrale italiano

I programmi culturali della Rai hanno sempre dato grande spazio al celebre drammaturgo agrigentino, che non mancò di raggiungere il successo anche come romanziere e novelliere. Vissuto mentre il primo mezzo di comunicazione di massa, la radio, nasceva e si affermava in tutta la sua importanza, è proprio attraverso l’archivio di Radio Rai che vogliamo rivolgergli il nostro omaggio. Vi proponiamo, dunque, l’ascolto delle trasmissioni che hanno ricordato le opere più rappresentative della carriera letteraria di Luigi Pirandello.

Ad alta voce di Radio3 ha assegnato a grandi attori il compito di far rivivere la narrativa pirandelliana. Ascolta:
Il fu Mattia Pascal letto da Omero Antonutti
I vecchi e i giovani letto da Massimo Popolizio
Uno, nessuno e centomila letto da Mauro Avogadro
I racconti letti da Vinicio Marchini

Le celebrazioni per i 150 anni di Pirandello hanno coinvolto Radio3 in un impegno assai consistente, che ha prodotto una serie di appuntamenti volti a restituire un ritratto completo del Premio Nobel per la Letteratura. Culmine dell’evento è stata la diretta dalla sala A di via Asiago alle 21 del 28 giugno con lo spettacolo Partitura P - Uno studio su Luigi Pirandello (durata 89 minuti): tre novelle pirandelliane si sono trasformate in un concerto per voce e suono con l'interpretazione di Fabrizio Falco e le musiche di Angelo Vitaliano.

La Grande Radio ha recuperato dall’archivio storico alcuni brani delle opere dell’autore recitati da Eduardo De Filippo, Rina Morelli e Paolo Stoppa, Sergio Tofano (Sei personaggi in cerca d'autore, Il berretto a sonagli, Pensaci Giacomino), nonché interventi di Marta Abba, Alessandro D'Amico e Ferdinando Taviani, Diego Gullo, Giancarlo Sammartano, Julio Zuloeta. Ascolta la puntata (durata 45 minuti).

Il teatro di Radio3 ha dedicato un ciclo di puntate condotte da Luca Scarlini agli episodi più significativi della vita e del teatro dello scrittore siciliano, visti alla luce della storia della prima metà del Novecento.
1. Bombe a mano nel cervello (durata 21 minuti): a Torino Piero Gobetti e Antonio Gramsci capiscono la centralità di Pirandello in un'epoca di guerre e rivoluzioni.
2. La recita di Enrico IV (durata 14 minuti): D'Annunzio al Vittoriale nella recita della follia.
3. Il teatro della crudeltà (durata 15 minuti): nel febbraio 1923 l'ascensore di Sacha Pitoeff si blocca al Theatre des Champs Elysées; tutti capiscono che è il momento di salutare un grande autore, un giovane critico: Antonin Artaud.
4. A Berlino, a Berlino (durata 16 minuti): il 25 gennaio 1930 va in scena a Konigsberg Questa sera si recita a soggetto e Pirandello trionfa in Germania.
5. Sognando l’America (durata 15 minuti): Pirandello cerca in ogni modo di far debuttare a Hollywood Marta Abba in Come tu mi vuoi, ma la produzione le preferisce Greta Garbo.
6. La Favola del figlio cambiato (durata 15 minuti): nel marzo 1934 al Teatro Costanzi di Roma l’insuccesso dell’opera di Gian Francesco Malipiero, su libretto di Pirandello.

Nella sezione dedicata all’Archivio Teatrale, sin dai primi mesi dell’anno, Il teatro di Radio3 ha riproposto anche l’ascolto guidato di alcune messe in scena e interpretazioni importanti delle opere pirandelliane. Riascoltale di seguito.
Puntata del 02/02/2017 (durata 52 minuti): il dramma che ha radicalmente cambiato il teatro del Novecento, Sei personaggi in cerca d'autore, in due importanti edizioni a confronto, quella con Valli e la Falk diretti da De Lullo nel 1964 e quella radiofonica del 1954 con Rina Morelli e Paolo Stoppa, commentate dallo studioso Claudio Vicentini.
Puntata del 09/02/2017 (durata 49 minuti): la regia della registrazione di Questa sera si recita a soggetto porta la stessa firma di chi allestì la prima assoluta dell'opera in Italia, Guido Salvini. L'ascolto è guidato ancora da Claudio Vicentini.
Puntata del 16/02/2017 (durata 54 minuti): Il giuoco delle parti, tra commedia nera e giallo psicologico con infiniti risvolti esistenziali e filosofici. Ne parla Pierfrancesco Giannangeli riascoltando una versione radiofonica del 1961 con Tino Buazzelli.
Puntata del 09/03/2017 (durata 41 minuti): dagli archivi sonori, due novelle di Pirandello interpretate da due grandi attori: la prima, Il ventaglino, è affidata a Giulietta Masina; la seconda, Tu ridi, letta da Franco Graziosi.
Puntata del 16/03/2017 (durata 52 minuti): Uno, nessuno e centomila, il romanzo che rappresenta una sorta di definitiva riflessione sull'identità dell'individuo e sulla possibilità di sfuggire alle tante visioni che gli altri sovrappongono sul nostro essere.
Puntata del 23/03/2017 (durata 57 minuti): Ciascuno a suo modo completa la trilogia del teatro nel teatro. Riascoltiamo una preziosa edizione del 1961 diretta da Orazio Costa con Renzo Ricci, Gianrico Tedeschi, Lilla Brignone e molti altri attori importanti di quell'epoca.
Puntata del 30/03/2017 (durata 24 minuti): Gian Maria Volonté interpreta il racconto L'imbecille scritto da Pirandello per denunciare le beghe di una politica regolata da faide interne e lotte intestine all'alba del fascismo.
Puntata del 06/04/2017 (durata 50 minuti): Il berretto a sonagli in siciliano con Angelo Musco e poi in italiano con Turi Ferro, Eduardo De Filippo e Salvo Randone.
Puntata del 27/04/2017 (durata 54 minuti): Liolà con le voci di Alberto Lionello e Turi Ferro, oltre al testo L'abito nuovo scritto a quattro mani con Eduardo De Filippo.
Puntata del 11/05/2017 (durata 53 minuti): Enrico IV è uno spartito per grandi attori. Ascoltiamo le interpretazioni di Memo Benassi, Salvo Randone, Renzo Ricci e Romolo Valli.
Puntata del 18/05/2017 (durata 47 minuti): Così è (se vi pare), un giallo senza soluzione all'interno di una cittadina i cui pettegoli abitanti sono ossessionati dall'idea di dover scoprire una possibile verità.
Puntata del 25/05/2017 (durata 45 minuti): I quaderni di Serafino Gubbio operatore, diario di un uomo che vive dietro la macchina da presa e descrive l'ambiente del cinema dei suoi anni.
Puntata del 08/06/2017 (durata 51 minuti): con La morsa Pirandello si affaccia per la prima volta al teatro proponendo un triangolo amoroso con un esito drammatico. A interpretare il testo per questo appuntamento radiofonico sono Simone Borrelli, Marco Ceccotti, Cecilia d'Amico, Maria Scorza e Giovanni Maria Briganti, che è anche il regista dell'operazione.
Puntata del 24/06/2017 (durata 51 minuti): nell'atto unico Cecè Pirandello sperimenta un tono da commedia leggera, ma senza tralasciare il tema dell'essere molteplici agli occhi degli altri. Lo propone di nuovo la compagnia diretta da Giovanni Maria Briganti.

E’ ancora Il teatro di Radio3 a consentirci di conoscere Pirandello da un punto di vista più intimo e privato.
Nella puntata del 30/11/2016 (durata 92 minuti), in diretta dallo studio di Luigi Pirandello a Roma, Enzo Vetrano e Sara Bertelà leggono brani del carteggio tra il drammaturgo e la sua musa ispiratrice, l’attrice Marta Abba.
Nella puntata del 01/06/2017 (durata 35 minuti) Luigi Pirandello rivive attraverso i ricordi del nipote Andrea, che ha pubblicato il libro biografico Luigi e Antonietta - Memorie di famiglia (1886-1919).

Ricordando Pirandello è doverosa una riflessione sullo strumento che gli ha consentito di diventare un punto di riferimento insuperato nella letteratura: la lingua italiana.
La lingua batte ha dedicato una puntata all’illustre autore siciliano dal titolo “Le lingue di Pirandello(durata 60 minuti).

Concludiamo invitandovi a navigare e ad ascoltare la puntata “Una marsina molto stretta” della nostra opera multimediale Web Gallery degli Illustri: non perdetevi l’“intervista impossibile” che la web gallerista Jo Peg ha rivolto per voi a Luigi Pirandello!

 

 

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