Un archeologo tedesco – Klaus Schmidt – nel 1994 si imbatte in Turchia in un sito archeologico neolitico che gli abitanti della zona chiamano “La collina con la pancia”, e che gli studiosi considerano sin dagli anni Sessanta “senza particolare interesse”. Schmidt però è sicuro che c’è sotto qualcosa di più complesso. Dopo anni di lavoro porta alla luce un tempio di 12.000 anni fa, di straordinaria fattura. Ma anche oggetti che rivelano forme sociali e attività economiche di un popolo sofisticato, propenso all’arte e al pensiero. E’ la più grande scoperta degli ultimi 50 anni per l’età della pietra. Un evento che, scardinando consolidate convinzioni, sposta indietro nel tempo la nascita della civiltà umana. Da questa notizia – apparsa su La Stampa del 15 giugno scorso a firma Giordano Stabile – ci è nata l’idea di dedicare la puntata di oggi alle grandi scoperte archeologiche in Europa, Asia e America; quei ritrovamenti destinati a cambiare le nostre conoscenze e le nostre idee sul percorso e sulla evoluzione della storia umana. Ospiti:il Prof. ALFREDO LUVINO, docente di egittologia all’Università di Torino. Ha pubblicato “Nella luce di Maat. La spazialità del sacro. Una verità sulle Piramidi e l'Antico Regno” edito da Ananke; DAVIDE DOMENICI, ricercatore di Discipline demoetnoantropologiche presso il Dipartimento di Paleografia e Medievistica, facoltà di lettere e filosofia all’Università di Bologna. Consulente scientifico dell’edizione italiana della mostra “Teotihuacan: La città degli Dei”; e GIORDANO STABILE, giornalista della Stampa.