GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

Con: OTTAVIO MISSONI che ha scritto (con Paolo Scandaletti) “Una vita sul filo di lana” (Rizzoli);la dott.ssa BENEDETTA CALZAVARA, responsabile delle Grandi Mostre del Complesso del Vittoriano per Tamara De Lempicka; PAOLO CIVATI, autore e regista di “Emoticon” al Teatro Vittoria fino al 3 aprile;ETTORE RIELLO, presidente di Verona Fiere per la manifestazione "Vinitaly" ;PATRIZIA MILANI , in scena con “Precarie Età” al Teatro della Cometa di Roma fino al 10 aprile.

I PENDOLARI

In Italia continua a crescere il numero delle persone che quotidianamente si spostano dalle periferie verso il centro delle città o da una città a un’altra, per motivi di lavoro o di studio. Secondo i dati ISFORT – Istituto Superiore Formazione e Ricerca per i Trasporti nel 2008 sono quasi 10,8 milioni, contro i 9,5 del 2002. Gli spostamenti sono effettuati prevalentemente da lavoratori dipendenti, maschi, di età compresa tra i 30 e i 45 anni. Il 70 per cento va in automobile. E il congestionamento di traffico che viviamo ogni giorno sta a dimostrarlo. Anche se negli ultimi anni cresce il numero ci chi preferisce il treno: 200.000 in più tra il 2007 e il 2009. Tra i mezzi privati, in crescita anche l’uso di motocicli e ciclomotori. In ogni caso è in aumento la lunghezza media dei viaggi: ben sopra i 25 chilometri. Le città a più elevato tasso di pendolarismo sono Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, il quadrilatero Veneto (Treviso, Padova, Vicenza e Mestre), Firenze e Napoli. Ospiti:il prof. MAURIZIO AMBROSINI docente di sociologia urbana Univ. Statale di Milano;l'ing. SANDRO COSSETTO,dirigente ufficio speciale emergenza traffico e mobilità del Comune di Roma;l'ing. VIRGINIO DI GIAMBATTISTA Direttore Generale del Trasporto Pubblico Locale del Ministero dei Trasporti e CARLO CARMINUCCI, Direttore dell’Isfort (Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti ).

LE DIFFICOLTA' DI CHI NON E' NELLA NORMA

Ci sono persone che – per vari motivi fisici – trovano difficoltà a vivere una vita normale. Senza arrivare ai guinnes dei primati, sono più di quanto si pensi gli uomini e le donne che per anomalie nelle misure non riescono a trovare strutture adeguate alle loro dimensioni: c’è chi è troppo grasso e non riesce a trovare strumenti di diagnosi o di terapia, chi ha arti troppo grandi o troppo piccoli per utilizzare calzature o abiti idonei, c’è chi è troppo alto e non trova letti a misura… Insomma, essere fuori norma è spesso un vero problema! Ospiti:la dott.ssa DONATELLA ALESSO, medico di famiglia, responsabile della formazione nazionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) , di cui è anche coordinatore scientifico e FIAMMETTA BARALLA , attrice.

LE PATOLOGIE DELLA MENTE

Come abbiamo già detto mercoledì scorso – quella dal 13 al 20 marzo è stata la XVI edizione della settimana mondiale del cervello. Una ricorrenza annuale promossa dalle Società Neuroscientifiche di tutto il mondo per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca sul cervello. E per conoscere meglio cause ed effetti delle cosiddette disfunzioni mentali. Per l’Italia ha partecipato anche la SIN – Società Italiana di Neurologia con numerose iniziative: reparti aperti, dibattiti, lezioni e giochi per i ragazzi delle elementari e medie di tutto il paese. Ma che cosa è il disturbo mentale? In quanti modi può esprimersi? Quanti nascono da veri e propri danni cerebrali? Quali sono i suoi sintomi e quali i suoi confini? Come distinguerlo da semplici comportamenti alternativi, che investono più la sfera culturale di quella medica? Quante di queste malattie possono essere curate in casa? Con quali accortezze? E quante di queste disfunzioni hanno effetti inaspettati, nel bene e nel male? Ospiti:ANTONIO FEDERICO, presidente della SIN (società italiana di neurologia)e SALVATORE DI SALVO, psichiatra e presidente dell’Associazione per la ricerca sulla depressione. In occasione del 15esimo anniversario dalla fondazione, l’Associazione regala via mail il libro “Depressione, ansia e attacchi di panico: percorsi di cura” a chiunque lo richiederà all’indirizzo assodep@tiscalinet.it

I GENITORI RITROVATI

Sono tanti, più di quello che pensiamo, le persone che a un certo punto della loro vita sono stati abbandonati da un genitore, o dai genitori. In diverse età. Spesso li hanno persi di vista per sempre. Altre volte però sono riusciti a ritrovarli, per fatalità o dopo affannose ricerche. In questi casi, che cosa significa la ricongiunzione? Chi ritrova la propria madre o il proprio padre, con quali problemi deve misurarsi? Cosa vuol dire fare i conti prima con l’assenza e poi con la ritrovata presenza? Come si convive con questa nuova situazione? Quali equilibri interrompe? O quali ricompone? E’ comunque un bene il ritrovarsi? Ospiti: LETIZIA MADULI, DIRETTORE del centro di psicologia Emotocognitiva per l’infanzia, l’adolescenza, famiglia; VANIA COLASANTI, giornalista e autrice Rai. Ha pubblicato “Ciao sono tua figlia”, Marsilio, 2011 e MANUELA VILLA, cantante, attrice, scrittrice italiana.

GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

Con: il Prof. FRANCO MANDELLI, ematologo e Presidente dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma, ha pubblicato “Ho sognato un mondo senza cancro” (Sperling & Kupfer); MARIA FIORENZA COPPARI, ideatrice del FESTIVAL INFINITAMENTE ; COSIMO CINIERI, con la Banda dell'Esercito Italiano e il soprano Carmela Maffoncelli, presenta ITALIA MIA,al Palazzo all’Auditorium di Roma il 21 marzo 2011; DARIA COLOMBO, ha pubblicato “Meglio dirselo” (Rizzoli);e per Il FUORI CIRCUITO: FULVIO SIGURTA', compositore jazz e trombettista, di origine bresciana, ha pubblicato il cd “House of cards” per l’etichetta CamJazz.

PUNTATA DEL 16 /03/2011

LA CREDIBILITA'

Cosa significa essere credibili, nel privato, nel sociale, nel lavoro? Perché si acquista o no la fiducia degli altri? E’ una dote caratteriale o può anche essere appresa nel tempo? Dipende solo da come ci poniamo nei confronti degli altri, dal nostro modo di parlare, di agire, di muoverci… o dipende anche dalle caratteristiche dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo, dai valori del gruppo o del momento storico in cui siamo inseriti? Si può essere credibili in un contesto e non credibili in un altro? Ospiti: Prof. Paolo DE NARDIS. Professore di Sociologia presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma ;e il prof. EZIO SCATOLINI, docente a contratto presso la facoltà di Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione dell’Università di Firenze, dove svolge attività di ricerca e didattica. Si occupa prevalentemente di tematiche legate allo stress lavoro correlato e al benessere delle persone. Ha pubblicato con Maria Luisa Farnese “Legami di valore. Costruire credibilità nelle relazioni di fiducia” (Patron Edizioni 2002).

LO SLANG

Montecristo, è chi non si fa vedere da tempo; tempo zero, vuol dire immediatamente; googlare, sta per cercare; attapirarmi, sta per intristirmi; papero è lo scooter; emo è il diminutivo di emozionato; truzzo è il discotecaro… e così via! Sono i termini dello slang giovanile, irriverente, anticonformista, creativo. Fatto di sigle, metafore inventate, parole accorciate o in alcuni casi raddoppiate. Preso a prestito dal linguaggio informatico, ma anche dalla distorsione di forme dialettali, locali. Un linguaggio che si evolve continuamente, e che quindi è difficile da intrappolare o codificare. Senza contare le formule da Sms, pieno di abbreviazione e accorciamenti, dove spesso le parole si uniscono ai numeri… E se il linguaggio giovanile c’è sempre stato, in ogni epoca, oggi si diffonde sempre di più; per l’autonomia raggiunta dai giovani nei confronti della scuola e della famiglia, e per il diffondersi delle nuove tecnologie della comunicazione. Ospiti:MARINA CATRICALA' prof. Ordinario di Linguistica generale Roma Tre;e il prof. LELLO SAVONARDO docente di teorie e tecniche dei nuovi media facoltà di sociologia all'Università Federico II di Napoli,

GLI APPUNTAMENTI DEL VENERDI'

Con: il Prof. FLAVIO CAROLI , ordinario di Storia dell’Arte moderna presso il Politecnico di Milano e autore de “Il volto dell’amore” (Mondadori 2011); Stefania Frezzotti, tra le curatrici della mostra sui Preraffaelliti; CESAREMARIA GLORI, autore di “ La tragica morte di Ippolito Nievo. Il naufragio doloso del piroscafo «Ercole».” (edizioni Solfanelli); GLAUCO MAURI, in scena con “L’inganno” di Anthony Shaffer al teatro Sala Umberto di Roma di Roma fino al 20 marzo.E per il FUORI CIRCUITO: MICHELE D'ASARO , di Roma, imprenditore farmaceutico di Roma , percussionista del duo flamenco con Federico Pesce.

I CORSI DI LAUREA

Contrariamente a quanto si pensi, i laureati in Italia sono pochi. Circa il 19 per cento dei giovani: un numero inferiore a quello di altri paesi europei e ben lontano da quel 40 per cento che la Commissione Europea ha individuato come obiettivo per il 2020. Ma c’è di più. Dal 2008 la schiera ha cominciato a ridursi: in quattro anni le immatricolazioni sono diminuite del 9 per cento. In parte anche per il calo demografico. E quei pochi che prendono il titolo non hanno certo vita facile. Continua ad aumentare la disoccupazione fra i laureati triennali e fra quelli specialistici . Anche fra chi esce dalle cosiddette facoltà forti, come le scienze pure e l’ingegneria. Ma chi lavora non sta molto meglio. Alla flessione quantitativa si aggiunge infatti un calo della qualità del lavoro, sempre più frammentato e precario. I posti stabili scendono del 3 per cento, si diffondono i contratti atipici, calano in media di quattro punti le retribuzioni – attestate sui 1.100 euro mensili. E cresce in maniera robusta il lavoro in nero: dal 6 all’11 per cento, a seconda del tipo di laurea. Insomma, sebbene in misura minore rispetto a quello degli anni passati, l’andamento continua a essere negativo. Ce lo dice il XIII rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati del 2009. Ospiti:GIANPIERO GAMALERI professore ordinario di sociologia della comunicazione all’Università degli studi Roma Tre e ANDREA CAMMELLI, direttore Alma Laurea.

L' INGRATITUDINE

Chi di noi non ha incontrato nel corso della vita l’ingratitudine, vera o presunta? E chi di noi non si è trovato nella condizione di essere considerato ingrato, giustamente o ingiustamente, in seguito a un aiuto ricevuto? Il fatto è che quello della riconoscenza è un terreno minato. Può rappresentare un valore positivo, quando il rapporto tra il dare e l’avere è equilibrato: “Riconosco quello che mi hai fatto e per questo ti ringrazio”. Ma può diventare anche un valore negativo: “Per quello che ho fatto, mi devi essere riconoscente per tutta la vita”. O anche: “Per quello che hai fatto ti sarò riconoscente per sempre”. In questi casi “chi ha dato e chi ha ricevuto” sembrerebbero legati per sempre da un vincolo di soggezione. L’aiuto diventa così una specie di debito, che garantisce potere al gratificante e limita la libertà del gratificato. La gratitudine o l’ingratitudine non sono quindi principi assoluti. Sono atteggiamenti mentali molto diversi, a seconda di come ciascuno di noi valuta il principio del “dare”. Dare può essere un bisogno naturale, senza che questo presupponga un ricevere. Ma può essere anche un “bene strumentale” per ottenere in cambio qualcosa: un legame psicologico o materiale. Nella vita privata come in quella pubblica. Ospiti:la Prof.ssa MARIA RITA PARSI, psicoterapeuta, scrittrice e presidente della fondazione “Movimento bambino” e PAOLO DE NARDIS, Professore di Sociologia presso la Facoltà di Sociologia dell’Università La Sapienza di Roma