La grande fuga




[Racconto di Giovanna Gra]


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durata 27 minuti




Buongiorno a tutti!
E' una pigra domenica d'autunno.
Mi sono appena svegliato e sono steso sul mio materassino a guardare la gente che passeggia per la strada.
Ho già visto Black con il suo giovanissimo padrone.
Ho avvertito la loro presenza dal fondo della via, pensate, quando ho sentito un cigolio di rotelle...
Eh, sì, Black adora trascinare Marco sullo skate, e così il loro spasso diventa assai riconoscibile.
Ho anche sentito uscire dal garage la macchina dell'ingegner Colucci, una vecchia diesel che fatica sempre un po' a carburare.
E ho anche ascoltato le chiacchiere fra la signorina Pina e la signorina Clara, nel cortile, mentre si lagnavano del costo della vita.
Ecco, adesso qualcosa si muove anche in questa casa...
Sì, sento un delicato fruscio...
Sono gli inconfondibili passi di Susanna!
Annuso l'aria: caffè e pane tostato.
Sì, è proprio lei, evviva!
Mi alzo, sgranchisco le gambe, faccio un accenno di stretching, mi lecco i baffi e mi passo una zampa sugli occhi cisposi.
Ecco qua, perfetto, adesso sono presentabile.
Così, mi affaccio in cucina.
"Slalom! Hai dormito bene?", mi domanda Susanna con il suo tono gentile.
Eh, sì, ragazzi, la sua è la voce più affettuosa e bella che conosca.
Va beh, se state pensando che lo dico perché è la mia adorata padrona, vi sbagliate.
Sì, proprio, perché la voce di Susanna è davvero incantevole!
Prova ne è che non sono l'unico a subirne il fascino.
Anyway...
Mi accingo a ricevere una succulenta colazione.
Mi lecco il muso fiducioso mentre Susanna mette giù la mia ciotola, ma...
Colpo di scena!
E' semivuota!
Accidenti, come mai stamane siamo così tirati?
Alzo il testone e scruto perplesso la faccia della mia amica.
Lei mi da un buffetto e mi dice:
"Slalom, lo so che sei deluso, ti prometto che a pranzo avrai una razione molto generosa, ma stamattina facciamo una passeggiata...
lo sai cosa succede ai cani come te se mangiano troppo prima di fare attività, vero?"

 

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Immagine in primo piano di Slalom e Susanna (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede il pastore tedesco, cane guida, a fianco di Susanna, tra nuvoloni di polvere. Dietro di loro due tronchi di albero (di quello più lontano si vede anche la chioma) e due pali grigi. Particolare di Slalom.Particolare di Susanna.
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Accidenti se ci resto male, ma so che ha ragione...
Perbacco se ne ha!
Eh, sì, pranzare prima di fare attività può essere un bel problema per un pastore tedesco.
Pensate che, statisticamente, sembra che siamo fra le razze più soggette a un'orribile patologia che si chiama torsione dello stomaco.
E' una malattia molto pericolosa che si manifesta all'improvviso, e per la quale, se non si interviene subito, si può rischiare anche la morte!
Naturalmente, per intervenire subito bisogna saper riconoscere ben bene i sintomi, altrimenti sono guai.
Ergo, se si fa attività, si mangia dopo.

E va bene...

Intanto, la mattinata si arricchisce di particolari.
Dunque, dicevamo che si esce...
E dove si va?
Le scarpe che indossa Susanna parlano chiaro: sono scarpe da tennis.
La passeggiata è a scopo salutare.
Ultimamente siamo stati spesso vicino allo stadio, che è a circa un chilometro e mezzo da casa nostra.
Devo ammettere che, quando è inattivo, lo stadio è un posto molto piacevole.
Abbastanza verde, abbastanza spazioso, abbastanza isolato dal traffico, dai rumori e dal caos cittadino.

Susanna si allaccia il marsupio, m'infila il collare e aggancia il guinzaglio.
Pochi piani di scale e siamo fuori.
M'investe una folata d'autunno!
Un meraviglioso cocktail di muschio soffice, foglie rosse arricciate e tronchi bagnati.
Le cortecce umide degli alberi inviano essenze molto diverse fra loro, buonissime...
Sì, non resisto: personalmente amo da pazzi l'odore della corteccia di pino!
Del resto, de gustibus...

Tendo il muso verso l'alto per carpire qualche altro segreto a questa bellissima giornata dagli odori e i colori forti e acuti, e colgo delle tracce quasi inconfondibili.
La più bella è certamente una, che poi è la mia preferita...
Viene dal nord, probabilmente è partita dalla lontana Liguria (o forse, chissà, ancora oltre) e ha viaggiato tanto per arrivare fino a noi.
Il suo nome, si dice derivi da due parole: trans montes.
Due parole che indicano qualcuno o qualcosa che proviene dal di là dei monti.
Le temperature, del resto, lo confermano, e sia io che Susanna siamo attraversati e scossi da un lieve brivido.
Brrrr...
Signore e signori, sono lieto di annunciarvi che anche per quest'anno è arrivata la tramontana!

Come potete immaginare, visto che mi conoscete un po', la cosa non fa che eccitare maggiormente il mio animo e stimola moltissimo la mia voglia di camminare.
Sento un flusso di energia che passa fra me e la mia amica attraverso il guinzaglio, perché anche lei la pensa come me.
La tramontana è una nostra passione comune!

Purtroppo, però, nonostante le premesse, oggi non sembra essere la nostra giornata fortunata.

 

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Immagine in primo piano degli occhi languidi di Slalom. (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Lo sguardo intenso degli occhi, del colore e della dolcezza del miele.Particolare dell'occhio sinistro.Particolare dell'occhio destro.
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Faccio un passo indietro per spiegarvi il perché.
Susanna, in questi giorni, ha lavorato fino a tardi.
Forse non ve l'ho ancora detto, ma la mia padrona è una compositrice e, naturalmente, capita che passi molte ore al pianoforte.
Tanto per capirci, quando dico molte ore intendo dalla mattina alla sera.
Unico break: la mia uscita a pranzo, e poi più nulla fino all'ora di andare a letto.
A dirla tutta, certe volte per me è un po' noioso, ma tant'è...
Oltretutto, quando Susanna lavora, si isola completamente dal mondo esterno, totalmente presa da quello che sta facendo.
Sicché, né oggi, né ieri ha avuto modo di ascoltare la radio o la tv.
E la radio e la tv, ieri (sic!), lo avevano detto chiaro: domani c'è il derby, state lontani dallo stadio!

Il derby!
Mi sono spiegato?
Infatti, vi dico la sincera verità, ho notato subito un movimento un po' troppo sostenuto per una qualunque domenica mattina, ma, complice l'aria della tramontana, ho avuto la netta impressione che il movimento avvenisse dentro di me.
Sì, insomma, che l'aria fredda e frizzantina mi avesse in qualche modo stimolato e che l'impressione di iperattività fosse del tutto soggettiva.

Non era così.
Come una cicca molesta gettata su un prato secco in una torrida giornata di agosto, io e la mia Susanna ci ritroviamo in un incendio improvviso e in un bailamme che non vi dico!
Intorno allo stadio la gente corre, le sirene urlano a squarciagola finché dei botti, non meglio identificati, mettono bruscamente, improvvisamente e rumorosamente la parola fine alla nostra splendida passeggiata mattutina.

Il vero problema?
Che sono un cane guida in balìa dei fumogeni da stadio e dei candelotti lacrimogeni!
Non vedo nulla a distanza di trenta centimetri e le mie risorse sono davvero limitatissime.
Sento la mano di Susy che mi accarezza sulla schiena.
So cosa sta pensando: ha paura che mi spaventi e che possa perdere il controllo della situazione.
Sono anche perfettamente consapevole che lei sa quanto questo sia improbabile, ma comprendo i suoi timori.
Tutto sommato non sono mica una macchina!
Però può stare tranquilla, nei miei anni di scuola come cane guida sono stato settato anche per queste situazioni, e nulla può distrarmi dal mio compito.
Infatti sono fermo e solido sulle mie quattro zampe, anche se il cuore batte all'impazzata, il pelo si rizza sulla schiena e, diciamolo, non sono proprio nella mia condizione... ehm, ideale.
Dopo un'esitazione di un nano secondo in cui rintuzzo ogni minimo sintomo di panico, raccolgo le forze per cominciare a ragionare.
Ma non dimentico di dare una leccatina alla mano di Susanna, come per dirle:
"Sono qui e non sono spaventato, anzi, sono padrone assoluto della situazione!"
Ora, si tratta semplicemente di orientarsi nell'intricato labirinto di suoni e rumori che ci circondano e di raggiungere il più velocemente possibile una zona franca.
Lo so, non è facile, ma è necessario farlo al più presto.

Sono certo di avervi parlato di Toby, il mio amico Bloodhound che mi ha insegnato ad annusare le piste e le tracce come un vero detective.
Bene, questa volta credo che dovrò parlarvi del mio amico Sussurro.
Sapete perché?
Perché solo lui potrebbe tirarmi fuori da questa situazione!

Sussurro è un vecchio pastore tedesco e, come potrete intuire dal nome, è uno che possiede dei padiglioni auricolari davvero fuori dalla norma.


 

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Immagine in primo piano di Slalom e Susanna (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede il pastore tedesco, cane guida, a fianco di Susanna. L'immagine ha colori notturni. Dietro di loro, la sagoma scura della città rischiarata da una grande luna piena che campeggia in cielo assieme a una nuvoletta.Particolare di Susanna.Particolare del cane e della luna.
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Incominciamo col dire che fra un uomo e un cane le differenze d'udito sono moltissime.
I padiglioni auricolari, in un cane sono mobili.
Nell'uomo, no.
Questo consente al cane di orientarsi con una precisione incredibile, raccogliere informazioni cinque volte più efficacemente rispetto a un uomo, decifrare suoni lontani e frammentati e saper individuare abbastanza precisamente le fonti di provenienza dei suoni medesimi.

L'orecchio di un cane è in grado di percepire fino a centomila vibrazioni al secondo, quello di un uomo arriva al massimo a ventimila.
Giudicate voi...
E ancora, prendete, per esempio, gli ultrasuoni.
Incominciano a viaggiare all'incirca sui 20kHz.
In un uomo, questo è il limite massimo, mentre un cane è in grado di percepire certe frequenze fino a 40kHz!
Figo, no?
Per questo i cani a volte fanno cose incomprensibili, o sembra che prevedano il futuro.
Non si tratta di magie o misteri, semplicemente abbiamo sentito tutto molto prima di voi!

Così è, credo di non dover spiegare altro...

Quindi, è per questo che il mio meato uditivo è in piena attività da almeno dieci minuti in uno sforzo di ricezione e catalogazione mai visto!
Accumulo hertz come fossero zanzare in un caldo pomeriggio di luglio...
I miei baffi si scuotono al ritmo di migliaia di vibrazioni...
Il mio pelo ritto registra il vento e gli spostamenti d'aria improvvisi...

Ergo: ho bisogno di un piano.
In realtà me ne sono venuti in mente vari, ma sono tutti troppo pericolosi per Susy.
Con lei non posso mica andare a tentativi!

Penso veloce e finalmente l'idea arriva: devo usare le voci delle persone come una bussola.
Lo so, a voi può sembrare una soluzione assurda, ma per un quadrupede come me non lo è affatto.
Incominciamo, dunque, perché non c'è più tempo da perdere.
Cercherò di ragionare ad alta voce, posto che un cane possa farlo, e incomincerò col dire che: le corde vocali sono membrane e, quando l'aria passa dai polmoni alla bocca, vibrano.

 

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Immagine della testa del lupo (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Il lupo, a muso all'insu, nell'atto di ululare. Sullo sfondo una grande luna piena su cui si staglia il ramo scuro di un albero.Particolare della luna e dell'albero.Particolare del lupo.
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Un esempio?
Nel caso voleste intonare un DO centrale, viaggereste all'incirca sui i 16 hertz, e le vostre corde vibrerebbero 256 volte.

Questo, perché gli esseri umani hanno degli organi detti i risuonatori, e cioè: lingua, palato, cavità nasale, orale, torace e faringe.

Da diversi studi sugli animali si sa che i piccioni riconoscono solo i volti delle persone, ma già i corvi possono riconoscerne addirittura la voce.
Figuratevi i dettagli che può cogliere un cane!
In ogni caso, la mia bussola improvvisata mi dice che se non c'è un raduno di tenori e soprani a ore undici (e so per certo che non c'è), in quel punto la situazione dev'essere parecchio esplosiva.
Voi saprete meglio di me che una soprano, per le donne, e un tenore, per un uomo, sono identificabili quali timbri vocali estremamente acuti.
Normalmente, i toni acuti vengono emessi in circostanze di grande eccitazione o paura.
L'eccessiva concentrazione di tali toni, dunque, sta a indicare persone in stato alterato, in preda all'agitazione che, presumibilmente, si trovano molto vicino alla zona del pericolo.
Ergo, come un radar, muovo i miei padiglioni auricolari a ore sei.
Ragazzi, proprio in quell'istante sento la voce di un uomo che ha appena intruppato Susanna.
"Signora, ma cosa fa così immobile, si muova, presto, da questa parte, mi segua!"

Forse abbiamo avuto un pizzico di fortuna!
Eh sì, è un poliziotto, per me un faro.
Ma l'uomo, non capendo che Susy è una non vedente e io un cane guida, si eclissa fra i fumi troppo velocemente.
E' a quel punto che penso al mio amico Sussurro.
Se ci fosse stato lui mi avrebbe detto:
"Ok, Slo (Slo, nell'ambiente canino è il mio nickname), attiva il tuo speaker recognition e segui la traccia sonora."

Come vi ho detto all'inizio, molte cose contribuiscono a produrre quel suono tipico degli umani che si chiama voce.

L'apparato vocale è molto plastico.
Ciascun essere umano lo usa a modo suo, ovvio.
Spesso viene influenzato da consuetudini linguistiche, coordinate geografiche e culturali.
Altri elementi che lo possono condizionare sono i cosiddetti fonanti, ossia i soggetti parlanti attorno a un neonato.
Altro dato da considerare, è che la voce può essere alterata dal freddo, dal fumo, da una laringite, insomma da tante cose... però non possono, ma proprio non possono, esistere al mondo due voci identiche.

Bene, Sussurro, in un lontana notte di Natale, mi aveva insegnato a fare l'analisi del contenuto di frequenze delle onde acustiche.
Ora io ero in grado di agganciare una voce e ritrovarla fra mille!
Badate, non è cosa tanto facile.
Gli uomini, per fare uno spettrogramma vocale e individuare a chi corrisponde una voce, devono ricorre a degli strumenti.
I cani, no.
Sussurro, in quella notte di neve e lucine, mi ha spiegato che nessun umano parla con una frequenza specifica perché la bocca, le cavità nasali e tutti gli organi che vi ho già elencato e che contribuiscono alla nascita di una voce, producono frequenze diverse.
Ergo, la voce di un uomo (di ciascun uomo!) è irripetibile, poiché è la somma di molte frequenze.
Questo vuol dire che è anche inconfondibile, non vi pare?
Sempre quella notte di Natale, il mio vecchio amico si è perso dietro a storie di misteri e di fantasmi...
Se non ricordo male disse che la voce di un fantasma ha una frequenza media di circa 130 mhz...
Bah, chissà se ricordo bene...
Ma tornando a noi, quel che serve a me in questo momento è individuare la voce di quell'uomo perso fra le nebbie.
Alla mia speaker recognition, dunque, manca solo un piccolo esame psicologico.

Generalmente, le persone estroverse e brillanti hanno una voce squillante e ritmica.
Si dice, altresì, che una voce lenta e grave sia competente e affidabile.
Diverso è per chi emette un suono veloce e acuto: sembra sia tacciato di insicurezza e insensibilità.
Mentre chi abbassa i toni, sovente cerca di comunicare un desiderio.
Beh, quell'uomo ha senza dubbio una voce lenta e grave, il che, secondo lo schema di Sussurro, vuol dire che è affidabile e competente.
Molto bene.
Devo solo lasciare libero il mio istinto lupino.

Sapete, fra le montagne, nei branchi dei lupi, è il vento della notte che porta i nostri ululati.
Un ululato per la malinconia.
Uno per marcare il territorio, un altro per dire semplicemente: siamo qui.
Bisogna ascoltare il vento per riunirsi al branco.
Così ho fatto ed è stato facile come bucare un pallone con un incisivo!
Ho finalmente riportato la mia Susanna al sicuro, mettendola in salvo dalla guerriglia e dai disordini.

Riccardo, così si chiama il solerte poliziotto, come tutti gli umani non può emettere suoni superando le quattro ottave, ma ha una voce pulita e sa urlare ordini con un tono chiaro e nitido.
Non è stato difficile individuarlo al buio.
E, come diceva qualcuno, tutto è bene quel che finisce bene...

C'è una sola incognita, nella tecnica di Sussurro: me l'ha fatta notare Berry quando le ho raccontato l'accaduto.
Berry è la mia vicina volpina, abita con un poeta ed è un tipo un po' intellettuale... ma è molto, molto intelligente.
Beh, lei, alla fine del racconto mi ha detto:
"Slalom caro, non hai calcolato quello che diceva il poeta:
nulla altera le qualità materiali di una voce quanto il fatto di contenere il pensiero."
Bella frase!
Pare l'abbia detta un certo Proust, non so chi sia, ma un giorno o l'altro voglio scrivere a Sussurro e sentire cosa ne pensa.
Saluti a tutti e a presto!

 

 

 

 

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