Caro Li

[Racconto di Giovanna Gra]

 



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durata 9 minuti - Credits




Cari amici di mouse e tastiera, l'anno sta per finire.
Le giornate sono corte e buie.
Nell'aria, l'odore delle castagne abbrustolite si confonde con quello dei petardi.
Piccole grandi esplosioni a cui danno vita i ragazzini in fondo al vicolo...
Li sentite?
Sparano all'impazzata in attesa della kermesse di fine dell'anno.

Qui, sul terrazzino condominiale dove passo gran parte delle mie giornate, si respira un'aria tipica adesso che la notte è scesa e posa su di noi il suo lungo mantello bucato di stelle.
E io sono qui, un po' contento, un po' nostalgico, a respirare a pieni polmoni l'anno che vola via;
con tutti i regali, le serate, la gente esasperata dallo shopping e dalle corse in mezzo al traffico...

Insomma, è tempo di bilanci.
O almeno così si dice.
Si riflette un po' prima di farsi traghettare tutti in blocco di là... nell'anno nuovo.

Io volevo dedicare una delle mie ultime serate dell'anno a voi che avete seguito il mio blog, segnalandomi notizie curiose e utili da rimandare nel web a tanti amici affezionati...

Facciamo il punto, sì, e il punto lo vorrei fare rispondendo a quella posta che ancora è rimasta inevasa sul mio laptop.

Vorrei rispondere a Elisabetta, per esempio, che ha sette anni e alla sua insaziabile curiosità.
Eli, che mi domanda:

Sai dirmi chi è quel genio che ha inventato il primo computer?
Cara Eli, il primo computer nasce dall'idea di un matematico, tale Alan Turing.
Alan, per i pignoli (e so che tu lo sei, Eli!), era anche un logico e uno specialista di crittografia.
Ed era inglese.
Considerato uno fra i più importanti matematici del novecento, ebbe una vita incredibile e anche molto triste.
In ogni caso, è proprio sull'idea della macchina di Turing che il matematico Max Newman progettò Colossus, la tris-tris-trisnonna del computer.

Era una macchina che doveva decifrare messaggi codificati, molto complessa e molto elaborata.
Beh, Eli, credo di averti dato tutte le coordinate per fare una ricerca, se credi.
Un bacione, Li.

Continuo a frugare nella mia casella di posta in cerca di letterine e... eccone un'altra spuntare fuori dal nulla!


Ciao Li, non avevo niente da fare col mio amico Bigi e ci siamo messi un po' a dire stupidate...
Così, ci siamo incartati da soli.
Forse tu ci puoi aiutare.
Sai l'origine della parola
file?

Certo ragazzi!
La parola file è inglese e significa due cose.
Può voler dire una sequenza ordinata di elementi uguali, oppure può significare archivio, ossia un luogo dove vengono raccolte e depositate le informazioni.
I file sono fondamentali per tenere il nostro computer in ordine... cioè... lo sono per quelli ordinati, perché per soggetti come me... bah...
Insomma, le mie cartelline non sono proprio un esempio di ordine e disciplina... diciamo... un po' come il mio armadio!
Io le guardo e penso: "Va beh, abbiate fede, un giorno vi metterò a posto!"
Comunque ragazzi, ogni file ha un nome, cosa che gli permette di essere individuato a dispetto degli altri.
E questo, specie per gente come il sottoscritto, è un gran vantaggio e anche una gran disgrazia... se hai troppa fantasia con i nomi!
Sono stato esauriente?
Spero di sì.
Alla prossima!


Ciao Hacker, sono Alice.
Oggi ho litigato con mio padre perché gli ho cancellato dei file dal computer.
Era molto seccato e mi ha detto che se voglio ancora usare il suo portatile devo imparare a usarlo.
Io gli ho detto che so cos'è un computer, ma lui mi ha risposto che non è vero, che non so nemmeno cos'è
un chip...
Aiutami, Li... cos'è un chip?

Chip, innanzitutto, vuol dire truciolo, scheggia.
Un chip è un circuito integrato, ossia un insieme di componenti elettronici di base.
Questi piccoli circuiti svolgono delle piccole azioni e vengono montati su un quadratino di silicio, da cui il nome chip.
Però, Alice, sta più attenta!
Anch'io mi sarei seccato se tu mi avessi cancellato dei file dal portatile... chiara la spiegazione?
Un bacione, Li


Ciao Li, sono la tua vicina, la signora Cesira.
Sto imparando a navigare come mi hai insegnato tu e noto che la parola più usata in rete è
virtuale.
Ma cosa s'intende?
Mi sembra una parola un po' troppo di moda... che dici?


E brava Cesira!
Vedi che fai progressi?
L'anno scorso sostenevi che non saresti mai stata capace di inviare una mail...
E invece, hai visto che ci riesci?
Ma passiamo a noi...
Beh, la rete è una cosa virtuale, direi.
Ecco, le cose virtuali sono quelle che esistono in teoria o in potenza.


Ehi, Li, buona giornata, sono Fabio.
Oggi, mio fratello, per l'ennesima volta mi ha detto che faccio dei ragionamenti
basic... mi devo preoccupare?

Beh... un po'.
Tuo fratello cerca di dirti che fai funzionare il cervello al minimo... che non è mai una cosa buona, amico mio.
Basic: beginners all-purpose symbolic instruction code.
E' il linguaggio più semplice che c'è per un programma... regolati tu!
E, se posso darti un consiglio amico, prendi provvedimenti!


Ciao sono Camilla.
Ma che diavolo sono le
netiquette?
Ne hai idea?


Sono regole, Cam.
E' il galateo della rete.
Una sorta di codice di comportamento spontaneo e non scritto che si è dato chi naviga in rete, in particolar modo le aziende.
Ma riguarda anche i singoli utenti.
Tutto chiaro?
Ciao!


Ehi, l'altro giorno una mia amica mi ha detto di collegarmi con Janet.
Conosci per caso una Janet?


Ma noooooo!
Non stava parlando di una Janet qualsiasi, svegliati amico!
Janet si chiama la rete che collega scuole e università per fini di ricerca!
Questa è janet: joint accademy network.
Bye bye!

Ragazzi, amici, purtroppo non sono riuscito a rispondere a tutti... ma a qualcuno sì!
Prometto:
nel nuovo anno farò il bis.
Sempre affezionatissimo e vostro
Li

 

 

 

 

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