Deposizione di Sir Albus

[Racconto di Giovanna Gra]

 



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durata 21 minuti

Onorevole Spettro.

Onorevoli colleghi e Pigmenti.

Ministri dell'Iride.

Sono lieto di far parte di questa magna assemblea, lieto di esserne membro, lieto di avere oggi, qui, davanti a voi tutti, la parola.

Da quando sono partito per raggiungervi e da quando sono arrivato presso questa mirabile assemblea, ho imparato molte cose.

Fra tutte la più importante:
il mondo dei colori è pieno di storie, significati e simboli, pari a quello dell'uomo.
L'uomo ha utilizzato le nostre tinte da sempre.
Ha usato i nostri poteri per colorare, per mutare i propri alimenti, per disegnare le proprie insegne, per farsi la guerra, per abbellire i visi delle sue donne e delle sue genti, per riconoscere i proprio simili, per differenziarsi.

Sui colori ha fondato nazioni, inventato partiti, circoscritto umori.

E dunque, ovvero alla luce di ciò, ho riflettuto molto, ascoltando e poi ancora rileggendo le arringhe dei pigmenti che mi hanno preceduto.

Spesso mi sono riunito con i miei accoliti per soppesare bene una risposta.
Ho confrontato i pareri cercando d'individuarne le debolezze, se di debolezze avevo sentore, e valutato i punti di forza che li rendevano tanto avvincenti e pregnanti.

Come tutti quelli che mi hanno preceduto, non ho potuto fare a meno di ammirare l'avvolgente eloquio di Sir Rubens.

Il suo regno si estende dai nostri cuori, colmi di rossa passione, alla linea di orizzonte che segna il sole, quando focoso e inesorabile tramonta.
Un regno vasto, impegnativo, temibile e davvero molto operativo nel mondo.
Noi ne siamo consci e ammirati.
Io, Sir Albus White, cavaliere eburneo delle terre di arenaria, a nome del mio popolo mi inchino a cotanto potere.

Ora, perché se la prendono quei Rossi di Venezia?
Come dite?
Ma signori! Non vi è alcun sarcasmo nella mia voce, ve lo giuro!

Per favore, lasciatemi proseguire senza eccedere in manifestazioni tipiche di un'opposizione faziosa e sorda...
...Ma non ha senso!
Stiamo tutti lavorando per la bontà e la riuscita della causa, credetemi!

E così, dicevo, mi sono lasciato affascinare dalle smanie di principio e dai picchi d'abisso di Sir Atreius delle Tenebre.

Certo!
Anche io, come voi, mi sono fatto trasportare dal suo racconto e, nella mia mente, ho immaginato come egli abbia tenuto in pugno l'universo, dominando così il Grande Nero, il buio immenso e totale.
Egli ci ha detto di aver accolto fra le mani le stelle spente e che, dalle sue stesse dita, come vagiti, sono apparsi quei lampi... primi cenni di vita siderale.

Perciò, egli ha diviso il mondo in due parti.
Ci ha spiegato che il tutto si dipana fra due poli estremi.
I sì e i no, i bianchi e i neri, il freddo e il caldo, eccetera, eccetera...

Questo, lo confesso, mi trova consapevole e in accordo.
E non ho intenzione di smentire nemmeno le sue autorevoli citazioni quando, della Genesi, ci recita l'inizio...

In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era sterminata e vuota,
le tenebre erano sulla faccia dell'abisso...
[Genesi, I 1-2]

E' così, è così!
Non c'è nemmeno da discuterne!
Purtuttavia, volevo ricondurvi ai motivi che ci hanno indotti a convocare questa autorevole riunione.

Onorevole Spettro.
Onorevoli colleghi e Pigmenti.
Ministri dell'Iride.

 

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Immagine di un fantasmino (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede un lenzuolo bianco, dalle fattezze di fantasma, che fluttua allegramente in aria. Sullo sfondo, un cielo notturno.Particolare del bordo inferiore del lenzuolo.Particolare del lenzuolo modellato a mo' di volto del fantasma.
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Noi siamo qui riuniti affinché, dopo lungo dibattimento, si possa vergare l'opera omnia dell'arcobaleno, a tutti nota come il primo Trattato di semiologia della tinta, scritto e approvato dall'onorevole Spettro che mi siede accanto.
Dai colleghi alla mia destra e alla mia sinistra.
Dai Pigmenti seduti fra gli scranni più alti, lassù.
E dai ministri dell'Iride, assisi al centro del nostro emiciclo, che saluto solennemente.
A cosa si appellano quei Verdi Veronesi?
Non capisco...

No, non credo, riconosco al verde un ministero di estrema importanza, certo!
Certamente, tutto il regno vegetale è sotto la vostra giurisdizione, nessuno ha mai pensato di espropriarvelo!
Come nessuno ha mai pensato di cambiare colore al cielo o al mare!
Qui, signori, noi discutiamo del colore del principio, non di terre, né di domini, né di false ideologie!

Orbene, quando messer Rubens ci ha introdotti alla luce, ci ha giustamente detto...
Un momento... recupero gli appunti per non citare a vanvera... ecco qui.

Ci ha detto...

Ecco la luce dunque!
Essa si può immaginare come una potente scotta.
Un fascio di canapo che, grazie all'unione di molti fili, i colori, compone la forza che alla fine ci rivela.
La luce...
Appunto.


Lasciatemi, or dunque, terminare le vostre citazioni con una mia, sir Rubens.
Affinché serva da premessa a quel che dirò dopo e a favore della mia gente e delle terre di Arenaria.

In principio, Dio creò il cielo e la terra.
Ora la terra era solitudine e caos,
e le tenebre coprivano l'abisso;
ma sopra le acque aleggiava il soffio di Dio.
Allora Dio disse:
"Sia luce."
E fu luce.
Dio vide che la luce era buona,
e separò dalla luce le tenebre;
e nominò giorno la luce, e notte le tenebre.
Così si fece sera e poi si fece mattino:
giorno primo.


Questi, signori, furono gli albori!
Questo l'unico inizio, la vera origine, l'irripetibile principio!

Un giorno, l'unico, ove i sentimenti erano candidi!
Dodici ore di estremo splendore.
Questo, il significato del mio nome.
Albus, dal latino, che significa albore.
Queste le insegne che rappresento, questa, ve lo dico schietto, la casata cui dovreste lasciare aprire il Trattato dalle prime pagine, poiché il primo è stato Bianco!

Onorevole Spettro.
Onorevoli colleghi e Pigmenti.
Ministri dell'Iride.

L'uscita dal caos, signori, da quella immensa nube che rivelò il nostro sistema solare, si annunciò con una bianca vampata.
E questo è indiscutibile.
Così fu.
Pensate l'altrove, pensate lontano...

Il principio apparve come una nube, all'interno della quale avvenivano piccoli sussulti, improvvisi risvegli.
Poi, quella curiosa lanugine del cielo incominciò a roteare su se stessa, come oggetto di diverse e molteplici spinte...
Quando il vorticare furioso incominciò ad aumentare i suoi giri, il movimento produsse un calore sempre più intenso.
Immaginate il vortice, immaginate i grani delle polveri varie ivi contenuti dilatarsi, sfiorarsi, evitarsi e, alla fine, inevitabilmente scontrarsi.

 

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Immagine due sposi in figura intera (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Su di un vasto prato verde le figure di due sposi di profilo, l'uno davanti l'altro, sul lato sinistro della scena. L'abito bianco della donna termina con lungo velo a strascico che corre per tutto il prato. Sullo sfondo un intenso cielo sereno, di colore azzurro.Particolare della sposa.Particolare dello sposo.
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Elettroni senza difese, atomi senza governo andarono a fondersi in materia più evoluta.
Tutti questi incontri diedero inizio a un'inconsueta energia che oggi chiameremmo fissione nucleare e che, vogliosa di produrre e creare, diede a sua volta l'idea.
E quell'idea fu... il principio del sole!
Acceso il sole, quel vento nucleare si diede a lambire i confini di turbolenze infuocate.
Allora, vi fu la prima esplosione.
La scintilla, l'idea, il grande bang.
E il bianco e la luce esplosero intorno e nel cosmo.

Nacque così la nostra casata.
Nacque nella notte dei tempi.
Noi, i signori dello splendore, altresì custodi delle folgori, del latte, del candore.

Abbiamo i calzari di cuoio e d'argento poiché esso, l'argento, è il metallo bianco che ci rappresenta.
Abbiamo gote pallide e alti zigomi, come sovente conviene all'aristocrazia

Certamente, certamente, comprendo l'indignazione di quelle Terre di Siena!
Riconosco ai Gialli di Cadmio la totale e completa giurisdizione dell'oro...
Mai sognato di fare diversamente signori, attenzione!

Eppure, siamo noi quelli chiamati a colorare i sudari, siamo il pigmento che si posa leggero fra la vita e il sonno eterno.

Siamo la patina di calcare che segna il passaggio dell'acqua e del tempo.

Siamo la tinta di colui il quale sta per cambiare condizione, del candidato, dell'uomo che esercita nella pubblica vita.
Così, noi, i candidati ideali...
Vestiti come vestivano i senatori dell'antica Roma.

Bianco!

Come bianco era il sudario di Patroclo.
E bianchi erano i tre mantelli posti sui morti nella Grecia antica:
uno per accogliere le spoglie;
uno per vestire;
uno per coprire.

Bianca l'anima di Cesare!
Così ci racconta il poeta Ovidio (nelle Metamorfosi) del grande imperatore nel momento supremo dell'assunzione al cielo.
Egli ci racconta che Giove...

Tolse di Cesare l'alma da poco disciolta nell'aria,
non tollerò che svanisse
e con sé la portò tra le stelle.
Mentre volava, sentì che s'accese di luce e di fuoco e dal suo seno la sciolse:
lo spirito volò sulla Luna
dietro traendo una chioma di fiamma
pel cielo spazioso.


E, visto che siamo finiti sulla Luna, vogliamo restarci?

Onorevole Spettro.
Onorevoli colleghi e Pigmenti.
Ministri dell'Iride.

Essa è un quarto delle dimensioni della terra.
Se volete un'idea della sua superficie, è quasi pari alle due Americhe.
Ciò nonostante, sia calante sia crescente,
nuova o piena, essa è indiscutibilmente bianca!
Un regno bianco!

Candido il vestito delle spose!
Pallido il fiore di loto, bianche le stoffe grezze come il lino, la canapa, la lana.

Bianco è la parola a cui dovete arrendervi, poiché il bianco, signori, è l'unico colore che contiene tutti i colori!

E non è solo nell'autorevole giurisdizione dello Spettro.
In acustica, infatti, il suono bianco è quel suono che contiene tutte le frequenze udibili.
Non vi basta?

 

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Immagine di un vampiro (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). In primo piano il busto di un vampiro elegantemente vestito con cilindro e mantello. Il bramoso volto, con espressione comica, presenta la bocca spalancata con dei lunghi e affilati denti bianchi. Sullo sfondo, l'oscurità della notte illuminata da una bianca Luna piena.Particolare del mantello del vampiro.Particolare del volto del vampiro.
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Eh, no, no!
Quei musi lunghi delle Terre d'Ombra non mi faranno flettere di un millimetro.
Nossignore, non è da oggi che con le vostre famiglie intraprendo guerre di argomenti, non mi hanno convinto quelli dei vostri padri, non mi convincono quelli che berciate voi oggi!
Mi spiace, ma è la fonte di luce che riflette su un oggetto che crea l'ombra, non l'inverso!

E comunque, se non vi basta, vi rammenterò l'opera al bianco.
Quell'operazione alchemica importante e solenne che denota la separazione della pietra filosofale dalle tenebre.
Dalla grezza materia.
Questa è la giusta evoluzione.
La materia raffinata, gente, è bianca!

Bianco il colore in cui si cullano i conservatori.
Bianca è la bandiera della resa e dell'armistizio.

Bianca è la piuma che, nei tempi andati, sfidava il codardo al duello e che ne indicava il motivo: la sua codardia.

Bianca è la cerniera del visibile, poiché il bianco col nero gestisce l'inizio e la fine della vita diurna.
Bianco è il colore dei capelli, quando la forza vitale retrocede.
Bianco, ancora, è il colore dei fantasmi e della pelle di una parte degli uomini al mondo.

Narra la leggenda che, in principio, le stelle della via lattea fossero latte, pallide gocce cadute dal seno di Hera mentre allattava il semidio, il potente Ercole.

E ancora bianco è il nastro vestito da quei movimenti che denunciano e combattono la violenza del mondo sulle donne.

Fra i punti cardinali, invece, di velature ve ne sono due: il bianco opaco dell'Ovest, ove il giorno muore, e il bianco brillante dell'Est, dove il giorno nasce.
Sì, è vero: ho studiato a lungo gli appunti a dir poco illuminanti di Messer Giallognolo di Cadmio.
Le prime gocce di miele valgono oro, è vero.
Una distesa di grano non ha prezzo... ne convengo.

Conosco a memoria le istanze, le certezze e le verità dei pigmenti uranici ben argomentate da Messer Cobalto di Cyanos.
Come si diceva, egli ha elevato le sue pretese fra le nubi, fra l'atmosfera e le stelle e noi, come bambini, abbiamo attraversato a bocca spalancata i suoi castelli dell'aria nel firmamento del suo regno.

Cobalto di Cyanos, la profondità delle vostre istanze compete con gli affondi degli abissi marini!

Ma il bianco, Onorevole Spettro, Onorevoli colleghi e Pigmenti.
Ministri dell'Iride...
Il bianco è il colore del silenzio quale gestante delle tante possibilità!
Della musica, del canto, del discorso.

Bianco è l'appetito del vampiro emaciato e pallido in cerca di vitalità.
Bianca è la neve, coriandolo delle nuvole anch'esse bianche, che distende veli di silenzio e candore sul mondo, che impone il gioco, che ferma i giochi, che veste ogni cosa di magia e favola.

Bianchi sono i denti che inanellano sorrisi e quella parte dell'occhio che circonda la pupilla e compone uno sguardo.

Bianco il colore caro ai poeti, colore emblema dei Druidi e delle loro vesti.

Così, il nostro è un colore che penetra nei boschi e si avvolge di magia.
Il pigmento che attraversa i sogni e altre dimensioni...
Bianco, il colore caro a Oberon, re delle fate!
E a lui si associa e lo contende Alberico, signore dei Nibelunghi, re degli elfi!

E ancora, come disse qualcuno, le bianche scogliere di Dover.
Bianca la schiuma del mare, bianca la panna!

In Africa è il colore dei giovani circoncisi.

 

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Immagine di nuvole(Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede la trama filamentosa di nuvole di alta quota che ingombrano un cielo di colore azzurro.Particolare della zona nuvolosa, lato destro.Particolare della zona nuvolosa, lato sinistro.
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Per i greci e i romani, il colore dei campi elisi:
L'etere qui disteso riveste i campi di luce (citato nell'Eneide).

E ancora bianca è la camicia del condannato a morte!
Bianca è la cipria e, talvolta, può esserlo anche la notte!
Insindacabilmente bianco l'incarnato richiesto all'aristocrazia e a tutti gli elevati.

Bianco è anche il colore della paura, del volto pallido... esangue.
Bianche le vele delle navi!
Bianco il colore della carta su cui inizieremo a scrivere.

Se guardate nei vostri bicchieri, signori, è bianco il vino che vi accingete a bere.

Così, del medesimo colore, è avvolta la festa più importante e solenne del nostro calendario: il Natale.

E di polvere bianca è la prima posa del pane, quando sul tavolo del fornaio, a pizzichi e a manciate, viene distesa la farina.

Bianchi sono gli altri globuli, quelli opposti ai rossi, detti leucociti.

E, inesorabilmente, bianca è la palla in qual si voglia votazione, per indicare un giudizio favorevole.


E ancora: bianca la fumata che annuncia l'elezione di un Papa.

Il pugnale, la spada, lo stiletto, la sciabola, la lancia... ecco a voi le nostre armi, le armi bianche.
Nessuna spara ma tutte, tutte hanno armato la storia.

Di bianco bollente vestono le temperature altissime.

E se io lasciassi a voi ogni decisione in questa assemblea, sarei ben disposto a darvi... carta bianca.

Bianco è il camice di chi cura l'uomo.

E ancora bianca è la scheda che non sa o che non vuole prendere una posizione.

Poi fu anche il tempo del terrore bianco, quello seminato, all'epoca, dalla rivoluzione francese e dai ferventi e furiosi rivoluzionari.

Così, in Russia, molto più lontano da qui, i primi rivoluzionari bolscevichi furono detti i generali bianchi.

Potete giocare con tutta la vostra abilità, fare calcoli, mettere in atto tutte le strategie a vostra disposizione, ma... in una parte della scacchiera, qualsiasi scacchiera ove sarete costretti a giocare, sarete alleati o competitori di un esercito bianco.

Un gesto di fiducia o d'incoscienza può tradursi in assegno o in una cambiale in bianco.

E' l'idea del mondo.
Quello da cui hanno origine tutte le cose.

L'uovo.
L'uovo bianco!

Per tutto questo finora annunciato, sono qui a implorarvi di non commettere errore.
Bianco dev'essere l'inizio, bianco il principio, bianco il soffio vitale, bianca la scintilla che esplode nel nero assoluto.
Non dimenticate quanto vi ho confessato, non stendete una mano di bianco su quanto appreso.
Seguite l'ordine e le cose e allora capirete che dal bianco tutto, tutto ebbe principio!

 

 

 

 

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