MEZZO SECOLO DI BARCOLANA: SEMPRE NUOVI SUCCESSI PER LA REGATA PIÙ PARTECIPATA AL MONDO

Tantissime barche a vela in mare: alcune più vicine all'obiettivo del fotografo, molte altre in lontananza. Nelle prime di vede il numeroso equipaggio delle imbarcazioni impegnato a fare da contrappeso per bilanciare la spinta del vento.

 

La Barcolana numero 50

(di Guido Barlozzetti)

La seconda domenica d'ottobre del 1969, a Trieste, parte la prima Barcolana. Al timone dell'impresa la Società Velica di Barcola e Grignano, un gruppo di appassionati del porticciolo di Barcola che con ostinazione inseguono da anni il sogno di una regata.

Hanno convinto la Federazione della Vela e i Circoli Velici di quel braccio di mare, e alla fine hanno riunito cinquantuno imbarcazioni. L'idea è semplice e nuova: possono partecipare tutti, basta avere una barca, unica distinzione la lunghezza alla linea di galleggiamento; vince chi arriva primo in tempo reale. Una sola regola che non cambierà più e alimenterà nel tempo il fascino della regata.

E' una domenica assolata, con un vento da sud-ovest che sarebbe il libeccio ma da quelle parti chiamano garbin. Vince Betelgeuse del capitano Piero Napp, grazie anche a uno spinnaker che magari altrove non avrebbero accettato.

Nessuno allora avrebbe immaginato che in quella giornata cominciava la navigazione della Barcolana, la grande regata dell'autunno triestino che sarebbe diventata la più affollata del mondo – fino ai 2100 partecipanti dello scorso anno – e la grande festa per chi ama la vela, il mare, il vento, nella cornice unica che offre il Golfo di Trieste.

Da un anno all'altro sempre più barche, con il vento che soffia come gli pare, anche con la bora che quando arriva tutto travolge al punto che qualche volta bisogna spostare la gara di una settimana.

E poi un fila di nomi diventati leggendari: Giovanni Sigovich, giovane falegname che costruisce piccole barche in legno e vince con Carla; Umberto Rizzi, che con tutta la famiglia a fare da equipaggio taglia il traguardo con Vento Fresco; Gianni Zalukar, che viene dalla Pannonia e trionfa con il Kaiten grazie anche alla maestria del timoniere Sergio Furlan; e ancora Giorgio Brezich carico di allori e nato sul pontile Istria, il calciatore velista Sergio Morin, un progettista di barche come Carlo Sciarrelli che con quel regolamento popolare considerava la Barcolana uno sberleffo rispetto alle altre, supponenti e nobili, regate.

Già, perché di lei se ne dicono tante – troppo plebea, troppo massificata – ma poi vi partecipano tutti, olimpionici, campioni mondiali, barche inventate da designer d'avanguardia.

Perché una competizione così originale e fortunata sia nata a Trieste sono in tanti a domandarselo. Chi torna indietro al Settecento, alla necessità dei pescatori di far arrivare il loro raccolto il più rapidamente possibile a terra per ottenere i prezzi migliori. Chi ricorda una passione per il mare, lassù in quel gomito dell'Adriatico, che ha fatto di Trieste la città con più imbarcazioni se messe in rapporto con la popolazione.

Una leva sicuramente arriva negli anni Ottanta con il successo pop della vela in Italia, trainato dalla Coppa America e da Azzurra, con il monfalconese Mauro Pelaschier e Cino Ricci (che, nonostante le glorie e i tentativi, non riuscirà mai a vincerla). Bis con il Moro di Venezia (in verità sono due le barche di Gardini e dei Ferruzzi che partecipano con lo stesso nome a edizioni diverse).

Non sempre tutto va liscio. Le contestazioni hanno fatto storia. Nel 1987, Livio Lonzar con un barchino di otto metri si vede tagliare la strada alla partenza proprio dal Moro guidato da Tiziano Nava: proteste, la giuria si riunisce e conferma la vittoria del Moro. Il vino fa il resto e mette tutti d'accordo.

O quando nel '91, dopo il successo dell'Asso, un'imbarcazione progettata per le andature lacustri, vengono vietati i trapezi a cui si appendono i membri dell'equipaggio per mantenere l'assetto dello scafo.

Come in tutte le storie, nella Barcolana la realtà e la leggenda si danno la mano e questa fortunata alchimia spiega anche come si sia arrivati all'edizione numero 50.
Da qualche anno il percorso è stato ridisegnato, più o meno tredici miglia, la partenza fra Barcola e Miramare e l'arrivo davanti alla scenografia della Piazza dell'Unità d'Italia.

A imprimere il suo segno su questa edizione Marina Abramovic, un'artista che sfida le convenzioni e si prova da sempre nel gioco fra l'arte e la vita. Sul poster regge una bandiera, con una scritta: We are all in the same boat.

 

La Barcolana e la Rai: un’amicizia consolidata

(a cura della Redazione di Rai Easy Web)

Tra Piazza dell'Unità d'Italia e il molo Audace si sono affollati gli studi radiofonici e televisivi allestiti per ospitare la presenza della Rai a Trieste per tutta la durata di Barcolana50.
Partita il 5 ottobre con l’inaugurazione della mostra C’ero anch’io – La mia Barcolana, l’evento ha dato il via alle prime regate il giorno successivo con i navigatori più giovani, protagonisti dell’attenzione di Radio Kids, il canale di RadioRai dedicato ai più piccoli e impegnato per il secondo anno consecutivo a raccontare la Barcolana Junior.
Culmine della manifestazione, la regata finale del 14 ottobre seguita interamente da Rai Sport.
Ecco tutti gli appuntamenti del palinsesto speciale dedicato all’edizione 2018.

Ad avviare l’intrattenimento a contorno dell’evento sportivo è stato, lo scorso sabato 6 ottobre, Bob Sinclair, il dj produttore di alcuni dei maggiori successi dell’attuale dance music. La serata musicale trasmessa in diretta da Radio2 (durata 58 minuti) ha contribuito anche a sostenere l’ospedale materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, simbolo e punta di diamante della migliore ostetricia e pediatria italiana, vanto della città e dell’intero Friuli Venezia Giulia.

Fra le iniziative culturali più suggestive vogliamo segnalare anche il concerto di migliaia di flauti traversi svoltosi in piazza dell’Unità d’Italia il 7 ottobre: 2000 flauti 2000 vele (durata 1 minuto) per stabilire una simbolica relazione fra il vento che riempie le vele e l’aria che genera il suono. Sette i direttori d’orchestra: uno sul palco con i musicisti professionisti, gli altri in piazza a dirigere migliaia di ragazzi provenienti dalle medie, dai licei e dai conservatori. Durante il concerto è stato eseguito il brano inedito Barcolana 2018, scritto per l’occasione dal maestro Valter Sivilotti.

Costantino D’Orazio, storico dell'arte e scrittore, ha invece dedicato le serate di venerdì 12 e sabato 13 su Radio2 a raccontare le bellezze di Trieste e il suo mare con il programma Bella Davvero: riascolta "I segreti di Trieste" (durata 59 minuti) e "Quando l'arte incontra il mare" (durata 58 minuti).

Non possiamo mancare di citare la serie di sceneggiati radiofonici intitolata Barcolane proposti da Rai Friuli Venezia Giulia su Radio1 a diffusione regionale e realizzati ad hoc per i 50 anni della manifestazione da un’autrice locale:
"Il nibbio" - prima puntata (durata 30 minuti)
"Il nibbio" - prima puntata (durata 30 minuti)
"Amore tra le onde" (durata 30 minuti)

Il successo della Barcolana è stato in costante ascesa nel corso degli anni, tanto da richiamare una sempre maggiore attenzione mediatica.
Già lo scorso anno la Rai ha dedicato ampio spazio alla manifestazione. Dopo le regate finali dell’8 ottobre 2017, RadioRai ha ripercorso insieme a Michele De Angelis, i momenti salienti di questa festa del mare: riascolta Speciale Barcolana 2017 parte 1 (durata 7 minuti) – parte 2 (durata 6 minuti) – parte 3 (durata 8 minuti) – parte 4 (durata 13 minuti).

Precedentemente anche la puntata di KGG del 06/10/2018 su Radio2 (durata 73 minuti) aveva augurato “Buon Vento a tutti!” con Katamashi, dagli studi di Milano, e Gianluca Gazzoli, in diretta da Trieste. Per parlare di mare, vele e skipper insieme a loro, ospiti importanti come Donatella Bianchi, conduttrice e Presidente del WWF Italia, e Mauro Pelaschier, simbolo della vela agonistica italiana.

La sera della stessa giornata a Radio2 non è mancato il tempo di gustare il “Sapor di Barcolana” con Decanter (durata 53 minuti): Fede in diretta da Trieste e Tinto in studio hanno fatto conoscere agli ascoltatori gli eventi enogastronomici legati alla Barcolana e lanciato il sondaggio "I cibi che avete assaggiato in barca".

Di nuovo Radio2, media-partner ufficiale della manifestazione, è tornata a parlare di vela in Non è un paese per giovani del 09/10/2017 (durata 74 minuti): con il velista Giovanni Soldini si è arrivati a ricordare il navigatore ed esploratore Ambrogio Fogar e a commentare i più grandi navigatori della storia.

Soldini è stato anche, insieme ad altri colleghi di vela, protagonista di un omaggio da parte di Pezzi da 90. Il programma only-web di Radio2 in stile Blob ha dedicato una serie di quattro puntate del 2016 a grandi skipper legati alla Barcolana:
“Ritratti...a vela: Giovanni Soldini” (durata 9 minuti)
“Ritratti...a vela: Cino Ricci” (durata 8 minuti)
“L'odore della barca a vela di Giancarlo Simoncelli” (durata 11 minuti)
“Mauro Pelaschier, la Barcolana e l'amore per il mare” (durata 5 minuti)

Il fascino delle onde marine solcate dalla prua di una barca spinta dal vento non sembra destinato a svanire…
Alla prossima regata!

 

 

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