INTERVISTA A MARIO MORCELLINI

Professore Ordinario in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi all'Università 'La Sapienza'

Domanda: Professor Mario Morcellini, in base alla sua esperienza di cattedratico, ritiene che il sistema universitario sia adeguatamente attrezzato e organizzato affinché studenti con disabilità possano frequentarlo?

Risposta: La risposta è in stile democristiano: sicuramente molto più che in passato, ma non quanto dovrebbe.
Se posso dirlo sinceramente, la disponibilità mentale da parte dell’Università c’è. Rispetto alle emergenze dolorose che certe situazioni pongono alla nostra attenzione, la risposta non è sempre entusiasmante.


Domanda: In senso generale, lei pensa che l’istituzione universitaria nel suo complesso abbia intercettato il disagio nella società?

Risposta: Bisogna fare un discorso molto elaborato, partendo dalla drastica riduzione delle speranze dei giovani di fronte al lavoro, dalla difficoltà di riportare il capitale di studio acquisito nel mondo del lavoro. Non possiamo dire che l’Università spieghi in maniera adeguata ai ragazzi che si studia per imparare, non per avere un controvalore economico da offrire al mercato del lavoro.
Auspico, quindi, che la politica si impegni a riconoscere la funzione sociale dell’Università quale costruttore di una civiltà migliore, cominciando proprio dalla formazione dei suoi giovani cittadini. In quanto studiare rende gli allievi dei cittadini migliori per il domani.
Gli studenti, iscrivendosi all’Università, dimostrano di avere fiducia in questa Istituzione, perché si rendono conto che senza gli strumenti che in queste sedi possono essere messi a loro disposizione non possono compiutamente inserirsi nelle dinamiche del mondo contemporaneo.


Domanda: Lei è anche un esperto di comunicazione. Ritiene che l’informazione sul mondo della disabilità sia puntuale, precisa, appropriata?

Risposta: No, sicuramente non puntuale, perché i media in generale diffondono in maniera particolare solo gli aspetti di coloro i quali si trovano già nella condizione di disabilità, invece di trattare il problema come un problema di ordine generale.
Per esempio la fiction, con la sua potente carica di comunicazione, è uno strumento sul quale la Rai sta investendo molto, promuovendo la finalità di aumentare la sensibilità generale sulle tematiche connesse alla disabilità.

 

Torna all'elenco delle interviste di Andy