INTERVISTA A LUCA MARIELLA

Avvocato

Domanda: Chi presenta la domanda di invalidità civile?

Risposta: Lo può fare chi ha dovere o interesse giuridico. Quindi il curatore, il tutore e l’amministratore di sostegno. Oppure un componente della cerchia dei famigliari del richiedente.


Domanda: In cosa consiste la procedura di attivazione della domanda?

Risposta: Competenti a ricevere la domanda sono gli uffici Inps territoriali di riferimento. Per prima cosa la persona interessata deve rivolgersi al suo medico curante, il quale certificherà la patologia lamentata dal paziente e oggetto della richiesta. Il medico inoltrerà in via telematica all’ufficio Inps competente che a sua volta lo farà pervenire alla Asl di riferimento. Gli uffici della Asl fisseranno e comunicheranno al paziente la data nella quale verrà sottoposto a visita medica. Questa procedura è stata applicata dalla entrata in vigore di una Legge degli anni 2000, con l’intendimento di sventare le numerose frodi venutesi a verificare nel corso degli anni in materia di rilascio di false certificazioni di Invalidità civile. Una volta fissata la data della visita della Commissione, la persona verrà quindi sottoposta a visita, dalla quale si certificherà il coefficiente di invalidità riconosciuto. Tutto questo verrà redatto in un verbale.


Domanda: Se nel verbale non è riconosciuta nella sua interezza l’invalidità del soggetto, ci sono per il cittadino strumenti idonei per fare valere le proprie ragioni?

Risposta: Il giudizio della Commissione può trovare il disaccordo della parte, la quale a questo punto può legittimamente opporsi alla decisione agendo in via legale: ossia di fronte a un magistrato.


Domanda: Una volta riconosciuta l’Invalidità, quali benefici economici ne possono derivare?

Risposta: Si può beneficiare di un assegno mensile di assistenza che ha come precondizione che sia stata riconosciuta una invalidità superiore al 74%. Si ha la possibilità di ricevere l’assegno di inabilità al lavoro in presenza del 100% del coefficiente di invalidità. Infine, l’indennità mensile di frequenza, riservata a coloro i quali non hanno raggiunto la maggiore età, sempre nella cornice di fasce reddituali predeterminate.


Domanda: A quali esigenze rispondono questi eventuali provvedimenti?

Risposta: Nei casi dell’assegno mensile di assistenza e in quello dell’assegno di inabilità al lavoro, ci troviamo di fronte a misure che tendono a dare un certo sollievo ai soggetti che, a causa delle patologie riconosciute, hanno subito una riduzione nella capacità lavorativa. Nel caso dell’indennità mensile di frequenza ci troviamo di fronte a una misura che prioritariamente mira a salvaguardare il percorso scolastico del minore. Una ulteriore possibilità per l’integrazione del reddito personale è quella, dopo avere ottenuto il riconoscimento di una invalidità del 100%, di ottenere l’assegno di accompagnamento. Provvedimento che non risponde a fasce reddituali, non è cumulato fiscalmente con gli altri redditi e mira a sostenere le spese quotidiane per avere buoni livelli di autosufficienza.


Domanda: Ci fornisce qualche delucidazione sulla Legge 104?

Risposta: La Legge 104 contempla i diritti per l’assistenza, per l’integrazione sociale e per i diritti delle persone in condizioni di disabilità. Essa rientra in un quadro normativo di ordine generale che trova la sua fonte in previsioni legislative di ordine costituzionale, in merito alla uguaglianza e alla parità di tutti i cittadini. La Legge 104, costituita da 44 articoli, fa parte di un corpo di leggi che complessivamente hanno come oggetto il mondo della disabilità.


Domanda: Chi può usufruire della Legge?

Risposta: Le persone che vivono la condizione di disabilità, intendendo persone con handicap fisico, mentale o sensoriale, nel caso che sia stabilizzata ma anche progressiva. Disabilità quindi che possono comportare per il soggetto difficoltà di apprendimento di relazione o di integrazione. La Legge riguarda i cittadini, gli stranieri, gli apolidi, con presupposto che risiedano stabilmente sul territorio nazionale.


Domanda: Quali momenti di tutela della vita del disabile sono previsti dalla Legge 104?

Risposta: Questa Legge si interessa di tutte le fasi della vita del soggetto, a partire addirittura dal concepimento. Quindi di preparazione alla nascita con preventivi accertamenti diagnostici sul feto. Ovviamente le misure di tutela si dispiegano dai momenti di prima accoglienza nei nidi, grazie anche all’apporto di presidi medici del Servizio Sanitario Nazionale. Il percorso scolastico del disabile matura con accanto la figura dell’assistente di sostegno. Il disabile avrà delle tutele anche nel corso della sua carriera universitaria grazie alla possibilità di poter usufruire di strumenti d’ausilio tecnico e didattico. Parte ulteriore delle tutele previste dalla Legge 104 sono legate al percorso che il disabile deve superare nel mondo del lavoro. Il primo aspetto riguarda la possibilità di accesso a liste di collocamento a loro destinate. Sono previste agevolazioni di permessi dal lavoro inerenti alla particolarità delle condizioni dei soggetti.


Domanda: Quali diritti maturano per i familiari?

Risposta: La disabilità ovviamente si ripercuote nell’ambito della vita domestica e familiare. In considerazione di questa evidenza, la legge prevede dei permessi orari o giornalieri dal lavoro per i familiari che accudiscono il parente in condizioni di disabilità. Al tempo stesso, vincoli di trasferimento in città o in località particolarmente distanti dal luogo di residenza del parente disabile non sono consentiti.

 

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