Rai1

La Striscia di Gaza in primo piano a "TV7"

Inchieste anche su Haiti, narcos, autismo, privacy, ambiente

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“Gaza, quel che resta” è il titolo dell’inchiesta di apertura di “TV7”, in onda venerdì 3 ottobre a mezzanotte su Rai 1. La missione della Global Flotilla è arrivata a conclusione. Tutto il mondo ha visto l’arrembaggio alle barche, bloccate in mare da Israele vicino alla Striscia di Gaza, gli attivisti venuti da oltre quaranta Paesi fatti sbarcare con le braccia alzate. Saranno espulsi. Ma un faro sulla tragedia di questa terra si è acceso comunque agli occhi del mondo, anche se la pace resta una luce fioca nel tunnel del Medio Oriente. Sono giorni delicatissimi, vicini al terzo anniversario della strage del 7 ottobre compiuta da Hamas, con decine di ostaggi ancora nelle mani dei terroristi, e la Striscia di Gaza che continua a vivere il suo inferno. Mentre l’esercito israeliano avanza, non cessano i bombardamenti. Si è davvero aperto uno spiraglio di pace con il piano - secondo alcuni non privo di criticità - proposto da Trump a Netanyahu? La gente è stremata. Chi riesce a fuggire con le poche cose rimaste non conosce il proprio futuro; chi resta perché non riesce ad andarsene vive la fame, la sete, le malattie, le ferite che ormai è quasi impossibile curare. “TV7” ha  raggiunto Giorgio Monti, medico del Sant’Orsola di Bologna che da un anno dirige l’ospedale di Emergency nella Striscia di Gaza. “La gente qui non vuol sentire parlare di politica. La gente qui vuole solo vivere” dice. Intanto, nelle piazze italiane come in quelle di molte altre capitali, è un’onda inarrestabile di proteste, cortei, manifestazioni pro Palestina. Cgil e Usb hanno indetto uno sciopero generale. 
A seguire, “Haiti o dell’inferno”. L’inviata di “TV7” accompagna gli spettatori dentro una delle tante guerre dimenticate, quella di Haiti. Un Paese stretto nella morsa delle gang dove si contano 3mila vittime civili dall’inizio di quest’anno e 1 milione e 300mila sfollati. Haiti è un inferno chiuso al mondo esterno. La troupe di “TV7” attraversa la Repubblica Dominicana, poi il confine militarizzato e infine in elicottero la capitale Port-au-Prince. Ad Haiti lo Stato non c’è più: il presidente è stato ucciso nel 2021, chiuso il parlamento, i tribunali, le sedi dei ministeri sono ormai rifugi sovraffollati dove le donne, persino le bambine, subiscono abusi sistematici. Le telecamere documentano in esclusiva giorni di grande tensione. Due droni kamikaze puntati su un capo gang nel quartiere di Simon Pelé mancano l’obiettivo e fanno una strage di bambini. “Noi qui siamo prigionieri” denuncia la nonna di una delle vittime. Finora ogni tentativo di combattere le gang si è dimostrato un fallimento, ma uno spiraglio si è aperto il 30 settembre. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha approvato una missione internazionale di 5.500 uomini con un mandato forte. A quali condizioni potrà funzionare? Per l’Onu è una grande sfida, per gli haitiani è l’unica speranza per il futuro. 
Poi, “Sulle rotte dei narcos” che partono dall’Amazzonia peruviana: dal cuore di Naranjal, dove in un solo mese sono partite fino a 2 tonnellate di pasta di coca, alle comunità indigene Kakataibo costrette ad armarsi con archi e frecce per difendere le loro terre. In esclusiva il racconto dell’inviata di “TV7”, laddove i narcos costruiscono piste di atterraggio clandestine per far decollare la coca. Si vedrà come fanno nascere, tra le foreste, campi di coca illegali dentro la riserva dei no-contactados, una delle poche comunità al mondo in stretto isolamento volontario. Il ruolo del Perù nel mercato mondiale (secondo produttore dopo la Colombia) e le conseguenze umane e ambientali di questa escalation. “TV7” ha seguito la comunità indigena Kakataibo di Yamino durante un pattugliamento nella giungla.
E ancora, “Cos’è l’autismo”. “Il paracetamolo assunto in gravidanza può provocare l’autismo, non prendetelo”. Firmato Donald Trump. È di pochi giorni fa l’annuncio della Casa Bianca di nuove iniziative e politiche di indirizzo sanitario che dovrebbero arrestare “l’epidemia di autismo”, il grande aumento di casi che si starebbe verificando negli Usa negli ultimi anni, a causa dei troppi vaccini e troppe medicine ai bambini, secondo il presidente americano. Un annuncio che è inevitabilmente rimbalzato in tutto il mondo, innescando paura e nuovi rischi. Era già successo per il vaccino contro il morbillo, ora di nuovo con il paracetamolo. Stabilire un nesso di causalità che in realtà non esiste. Le ricerche scientifiche dicono altro. I disturbi dello spettro autistico non hanno una sola causa certa. Si conducono studi per aumentare la conoscenza sui fattori genetici e ambientali che insieme ne sarebbero all’origine. “TV7” ha visitato consultori, parlato con persone autistiche e famigliari, seguito i medici dell’Università di Napoli che conducono uno studio specifico sulla diagnosi precoce nei bambini. E lo conferma la responsabile dell’Osservatorio sull’autismo dell’Istituto Superiore di Sanità: il paracetamolo in gravidanza non causa autismo. Nessuna semplificazione è possibile e utile di fronte a un tema così complesso. 
Quindi, “Chat control”: dove andrà a finire la nostra privacy? Una nuova legge in approvazione del Consiglio Europeo prevede che ogni messaggio di tutti i quasi 450 milioni di cittadini europei venga copiato in un server che sarà a disposizione di tutte le polizie europee. Non solo. Se questa legge dovesse essere approvata, accadrebbe che - appena si scrive un messaggio su Telegram, WhatsApp, Signal e tutte le altre app - questo verrebbe “copiato” prima di essere inviato e quindi conservato a vita nello stesso server pronto a essere utilizzato, qualora ci fosse una necessità investigativa. Persino un’immagine sospetta potrebbe essere individuata dall‘algoritmo, prima ancora di essere inviata al destinatario. Si tratterebbe di uno strumento molto utile per indagini che richiedano interventi tempestivi, come ad esempio casi di pedopornografia. Ma il rovescio della medaglia sarebbe una sorveglianza di massa che coinvolgerebbe tutti. Il dibattito sui confini tra privacy e sicurezza è più che aperto.  
“È tempo di migrare”. C’era una volta la transumanza, un fenomeno antico e imponente, che ha segnato la storia della pastorizia in Italia, tanto che nel dicembre 2019 è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Migliaia di pecore che alla fine della primavera lasciavano la collina per l’erba dei pascoli montani. Un fenomeno in netto declino, fiaccato dall’industria casearia e dalla burocrazia, anche se in alcune zone d’Italia ci sono pastori che non si arrendono, cercando di tenere viva una tradizione che fa parte della cultura rurale, non slegata alla qualità dei prodotti.  
“(Non) sono solo animali”. Uno degli ultimi casi di violenza sugli animali arriva dal Trentino dove un cucciolo di orso è stato scuoiato e la sua pelle volutamente esposta in un’“area giochi per bambini”. “Nonostante i passi in avanti fatti nel nostro Paese con nuove leggi a tutela degli animali, le pene continuano a non avere forza deterrente” spiega Roberta Poscente, avvocata esperta dei diritti degli animali. In Italia nel 2024 sono stati oltre 1.500 gli indagati per reati a danno degli animali, secondo la stima del rapporto di zoomafia della Lav che ha aperto i cancelli a “TV7” del nuovo santuario in via di allestimento: oltre 80 ettari tra i boschi umbri che si prepara ad accogliere migliaia di animali vittime di crimini, salvati e recuperati. Le primissime inquiline già arrivate sono Fragolina e Lillibet, due esemplari di mucche Llander con il pelo lungo, sequestrate per maltrattamenti a un circo. Ora stanno bene e si godono la libertà. Stanno bene anche le 45 bovine da latte sequestrate nel Veneto, che indignarono l’Italia intera per le condizioni in cui vennero trovate.
“La montagna disincantata”. Ghiacciai perenni in sofferenza dalle Alpi all’Asia e montagne che cambiano aspetto. Il surriscaldamento globale è alla base di una delle crisi, quella climatica, più drammatiche del nostro tempo. Le Nazioni Unite hanno scelto proprio il 2025 come anno internazionale per la conservazione dei ghiacciai. “TV7” ha seguito la spedizione “Climbing for climate” sul massiccio del Monte Rosa, tra scienza e resilienza alpina. Glaciologi e rettori di venti università italiane hanno osservato gli effetti del cambiamento climatico sul ghiacciaio Indren, il gigante freddo che sta scomparendo.
“Quello che la musica puo’ fare”. Origini inglesi, 50 anni appena compiuti, Daniel Harding, è uno dei più brillanti direttori d’orchestra al mondo. Dal 2024 è direttore musicale dell’Orchestra del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e per “TV7” si racconta dai suoi esordi, come assistente di Simon Rattle e Claudio Abbado, fino all’inaugurazione della stagione del Teatro alla Scala a soli 30 anni. E poi la sua partecipazione come ospite a Sanremo, dove diede spazio anche a riflessioni su temi delicati, come il potere diplomatico della musica. 
Infine, “Come eravamo”. Dagli archivi di “TV7”, “Pastori in continente”. E’ il 1970 e i pastori che conducono la lunga processione di animali tra metà settembre e metà ottobre sono di origine sarda. Anche loro hanno in qualche modo vissuto una “transumanza”, alla ricerca di condizioni migliori di lavoro e di vita.