Rai4
"Wonderland" celebra i 50 anni di "Metal Hurlant"
La rivista "cult" per gli amati del fumetto e della fantascienza

Ci sono state tante riviste rivoluzionarie negli anni '70, come Frigidaire in Italia, ma la prima è nata nel gennaio del 1975 ad Angoulême ed è "Métal Hurlant". Sono passati esattamente cinquant’anni da quando la rivista ha fatto il suo esordio nelle edicole francesi, cambiando per sempre l’immaginario visivo della fantascienza, ma anche il mercato interazionale del fumetto, grazie a un’orgogliosa autonomia creativa degli autori. Il magazine di Rai Cultura, "Wonderland", celebra questo anniversario nella nuova puntata in onda martedì 4 febbraio alle 23.10 su Rai4 (canale 21 del digitale terrestre), e lo fa in compagnia di uno dei fondatori della rivista, nonché suo storico caporedattore, Jean-Pierre Dionnet. A fare da sfondo all’ intervista, realizzata durante l’ultima edizione di Lucca Comics & Games, è stata la mostra Jubilé Hurlant, allestita al Palazzo Ducale di Lucca per celebrare questo mezzo secolo di storia, ma anche per fare conoscere al grande pubblico i giovani autori che stanno dando nuova vita a questo intramontabile progetto editoriale.
Jean-Pierre Dionnet ripercorrerà gli anni eroici della fondazione e del successo internazionale di Métal Hurlant: una vera e propria fucina di idee e sperimentazione, nel segno di una continua contaminazione di generi e influenze artistiche. Grandi autori come Moebius, Druillet, Caza, Corben, Giger, Giménez, Jodorowsky e, non ultimo, il nostro Hugo Pratt, hanno lasciato il loro segno inconfondibile sulle pagine della rivista, contribuendo alla creazione di un nuovo immaginario trasversale a molti media: basti citare "The Long Tomorrow", il racconto a fumetti di Dan O’Bannon e Moebius che ispirerà l’estetica di numerosi film, da "Blade Runner" a "Il quinto elemento".
Dionnet, che nella sua poliedrica carriera è stato anche sceneggiatore e critico musicale e cinematografico, toccherà dunque inevitabilmente anche il tema del rapporto tra la rivista e il mondo del cinema, soffermandosi poi su una sua grande passione: il cinema di genere dell’Estremo Oriente.
Per cominciare, questa settimana la copertina Cult di "Wonderland" è dedicata invece a "The Substance", il sorprendente film di Coralie Fargeat che torna al cinema dal 6 febbraio in omaggio alle cinque nomination ai prossimi premi Oscar. Film del riscatto per Demi Moore, che le è già valso un Golden Globe per la migliore interpretazione, "The Substancev trova una perfetta co-protagonista in Margaret Qualley, qui stella nascente e assetata di successo.
Jean-Pierre Dionnet ripercorrerà gli anni eroici della fondazione e del successo internazionale di Métal Hurlant: una vera e propria fucina di idee e sperimentazione, nel segno di una continua contaminazione di generi e influenze artistiche. Grandi autori come Moebius, Druillet, Caza, Corben, Giger, Giménez, Jodorowsky e, non ultimo, il nostro Hugo Pratt, hanno lasciato il loro segno inconfondibile sulle pagine della rivista, contribuendo alla creazione di un nuovo immaginario trasversale a molti media: basti citare "The Long Tomorrow", il racconto a fumetti di Dan O’Bannon e Moebius che ispirerà l’estetica di numerosi film, da "Blade Runner" a "Il quinto elemento".
Dionnet, che nella sua poliedrica carriera è stato anche sceneggiatore e critico musicale e cinematografico, toccherà dunque inevitabilmente anche il tema del rapporto tra la rivista e il mondo del cinema, soffermandosi poi su una sua grande passione: il cinema di genere dell’Estremo Oriente.
Per cominciare, questa settimana la copertina Cult di "Wonderland" è dedicata invece a "The Substance", il sorprendente film di Coralie Fargeat che torna al cinema dal 6 febbraio in omaggio alle cinque nomination ai prossimi premi Oscar. Film del riscatto per Demi Moore, che le è già valso un Golden Globe per la migliore interpretazione, "The Substancev trova una perfetta co-protagonista in Margaret Qualley, qui stella nascente e assetata di successo.