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Le inchieste di "Report"

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Nuovo appuntamento con “Report”, in onda lunedì 10 aprile alle 21.20 su Rai 3, Rai Italia e su www.raiplay.it/dirette/rai3. Si parte con l’inchiesta “Ritorno a Bergamo” di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini con la collaborazione di Alessia Pelagaggi. Ad aprile di tre anni fa eravamo in pieno lockdown. File di centinaia di persone per entrare nei supermercati, bare sui camion, terapie intensive stipate, il Papa in preghiera solitaria a piazza San Pietro, le serenate sui balconi alle 6 di sera, i bambini davanti a uno schermo mentre le scuole erano chiuse. Un ricordo drammatico, che però porta con sé una domanda: è stata una catastrofe imprevedibile oppure abbiamo agevolato il Covid-19 nella sua avanzata? La stessa domanda ha portato la procura di Bergamo a indagare sui primi mesi di gestione pandemica. Dalle carte dell’inchiesta emerge una classe dirigente della nostra sanità disattenta, che in qualche caso dubita che il Covid sia poi così pericoloso, che non maneggia l’inglese e quando arrivano documenti-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità se li fa tradurre da un’agenzia, perdendo giorni preziosi. Altri giorni preziosi furono persi senza chiudere la Val Seriana che poi diventò la Wuhan d’Italia, perché imprenditori e politici pressavano per tenere aperto. Report racconterà retroscena inediti ed esclusivi, da cui capiremo come molte vite si sarebbero potute salvare. Si prosegue con “La manzetta” di Walter Molino e la collaborazione di Federico Marconi. Il nuovo codice degli appalti introdotto dal governo semplifica le procedure e liberalizza il ricorso agli affidamenti diretti. Secondo l’autorità anticorruzione il 98% degli appalti pubblici sarà sottratto alla concorrenza. Ma quanto ci costerà in termini di trasparenza? L’inchiesta sull’ospedale per le maxi-emergenze di Bari, realizzato nei padiglioni della Fiera del Levante in piena pandemia, è un esempio concreto di come funzionerà la gestione degli appalti pubblici con il nuovo codice. Con documenti inediti e testimonianze esclusive Report ricostruisce l’inchiesta che fa tremare i palazzi del potere pugliese. Infine, l’approfondimento “L’occhio di riguardo” di Daniele Autieri e la collaborazione di Federico Marconi. L’Ospedale Oftalmico di Roma è il più antico e importante nosocomio italiano interamente specializzato nella cura dell’occhio. Un’istituzione con quasi un secolo di storia che cura migliaia di pazienti ogni anno, persone che accedono all’ospedale attraverso il pronto soccorso, negli ambulatori o seguendo la strada delle liste d’attesa per poi essere operate. Una grande struttura con enormi inefficienze: solo nei primi mesi del 2022 oltre mille persone hanno abbandonato il pronto soccorso, mentre le sale operatorie sono state utilizzate per 1.951 ore su 1.080 disponibili. Ma oltre le inefficienze e la burocrazia, Report svela una profonda manipolazione delle liste d’attesa e un sistema di vasi comunicanti tra l’attività pubblica e quella privata, dove diversi medici indirizzano i pazienti dell’ospedale nei loro studi privati e allo stesso tempo favoriscono l’ingresso in ospedale dei pazienti che passano per gli studi, permettendogli di superare il tappo delle liste d’attesa. Un sistema così diffuso che – come rivela un’analisi interna che Report ha potuto leggere in esclusiva – almeno il 20% delle chiamate per i ricoveri viene condotto non dai telefoni dell’ospedale, ma da numeri esterni. Dati allarmanti che hanno portato la procura di Roma ad aprire un’indagine proprio sulla gestione delle liste d’attesa del nosocomio.