
Oggi la storiografia tende a sfumare il concetto di frattura storica rappresentata dalle invasioni barbariche, tendendo piuttosto a parlare di “migrazioni”. I popoli germanici che migrano superando le frontiere dell’Impero Romano rappresentano la “materia umana” che si aggiunge agli altri due fattori che comporranno l’Europa medievale: la cultura classica e il cristianesimo. Pagine di storia ripercorse da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda domenica 19 marzo alle 20.30 su Rai Storia. Nella formazione dei regni romano barbarici si intrecciarono tre esigenze diverse: il bisogno dei barbari di spostarsi e vivere nei territori romani in modo migliore, la resistenza dei latifondisti romani, tesi a mantenere proprietà e privilegi, infine lo sforzo di Costantinopoli di controllare questo gran movimento da lontano, manipolando gli eventi. A tutto questo va aggiunto l’operato della Chiesa cattolica. A prescindere dal dato maggioritario della componente romana, l’unione di questi gruppi umani avrebbe dato luogo a identità nazionali del tutto inedite rispetto all’impero.