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"Fabiola Gianotti. Alle origini del nostro futuro"

Il ritratto della scienziata italiana, prima donna alla guida del CERN di Ginevra 

Come si diventa una degli scienziati più importanti al mondo? Lo racconta “Fabiola Gianotti. Alle origini del nostro futuro”, il documentario scritto da Chiara Avesani con la collaborazione di Guido Barlozzetti, diretto da Matteo Delbò e prodotto da Rai Documentari in onda venerdì 3 febbraio alle 16.40 su Rai 3. 
Il film ripercorre la vita di Fabiola Gianotti, la fisica che dal 2016 dirige il CERN di Ginevra, da bambina a donna adulta, mostrando come la sete di conoscenza può cambiare il mondo. Fin dall’infanzia, Fabiola Gianotti si dimostra curiosa, cresce a Milano, dove studia letteratura, arte e musica, suona il piano ed è un’esperta danzatrice. La sua formazione umanistica – spiega lei stessa – sarà fondamentale per arrivare ai vertici della scienza che con la musica condivide un linguaggio universale. Così come fondamentale sarà la biografia di Marie Curie, che l’affascina al punto da scegliere gli studi scientifici e l’Università di Fisica, dove incontra il suo mentore scientifico. 
Poi l’arrivo al CERN come giovane ricercatrice e la scoperta della comunità scientifica internazionale di Ginevra. Un paradiso, con ragazzi di tutto il mondo uniti all’insegna della ricerca, dove è possibile confrontarsi con fisici di fama mondiale. Dal racconto delle origini del CERN - con il fallimento del progetto USA - al successo del laboratorio europeo nella campagna svizzera, il film fa rivivere la scoperta più importante della fisica degli ultimi 50 anni: il bosone di Higgs, la particella di Dio. 
Al racconto dalla viva voce di Fabiola Gianotti si alternano le testimonianze di chi l’ha conosciuta: Veronica Pivetti, che da bambina ha lavorato al doppiaggio insieme a lei e ne ha apprezzato il rigore; l’amica Paola Catapano, divulgatrice scientifica che la definisce “la donna di tutti i record, l’unica con un doppio mandato al CERN”; i colleghi del CERN Gian Giudice e Ludovico Pontecorvo e l’amicizia con il più grande violoncellista di fama mondiale Yo-Yo Ma. E ancora Renzo Piano, che ha progettato per il Cern Science Gateway, un nuovo centro espositivo dedicato alla divulgazione scientifica dove accogliere i giovani, che racconta di aver avuto la sensazione di conoscere Fabiola da sempre, forse perché ad accomunarli ci sono stessi percorsi di ricerca e uno sconfinato amore per il sapere.