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Rai: Sorpresi per dichiarazioni Afi

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La Rai ha appreso con sorpresa delle dichiarazioni rese da AFI all’interno dell’articolo pubblicato su 'il Fatto Quotidiano' il 4 settembre scorso nonché nella propria nota ripresa da alcuni organi di stampa in data 5 settembre, in cui si accusa sostanzialmente il servizio pubblico di non pagare i diritti agli artisti e agli autori musicali. Accuse infondate e che ignorano, volutamente, di menzionare i milioni di euro che la Rai riconosce agli autori e agli artisti ogni anno e alle associazioni che li rappresentano. Le esternazioni di AFI riguardano del resto una vicenda che non ha niente a che vedere con l’impegno di Rai a sostegno della produzione musicale italiana anzi lo conferma ancora di più. 
La Rai ha infatti fin da subito preso in carico le richieste di AFI e di fronte alle non poche difficoltà incontrate nel ricostruire i fatti, anche in ragione del numero delle rivendicazioni (migliaia) e degli anni passati (talvolta più di 12), ha dato piena ed immediata disponibilità a fornire chiarimenti e ad avviare un tavolo tecnico che consentisse di risolvere le questioni pendenti. L’impegno profuso da Rai e la sua buona fede sono ancora più evidenti se si considera che le contestazioni di AFI sono pervenute dopo che quest’ultima aveva - anche formalmente - riconosciuto in più occasioni la correttezza dell’operato di Rai, salvo poi cambiare idea e formulare migliaia di disorganiche rivendicazioni che, è necessario precisare, nella quasi totalità dei casi riguardano musiche facenti capo alla medesima società.  
Le condotte di AFI, e da ultimo la decisione – appresa dalla stampa – di avviare un ricorso per decreto ingiuntivo a fronte di una fattura unilateralmente emessa nei giorni scorsi, ignorando le richieste di chiarimenti tempestivamente inoltrate da Rai, dimostrano l’assenza di quella collaborazione e correttezza che per legge dovrebbero improntare l’operato delle società di gestione collettiva e in relazione alle quali la Rai ha già incaricato i propri legali di avviare le iniziative più opportune.  
La Rai rimane comunque disponibile a continuare le proprie discussioni  con AFI, certa che le questioni tecniche possano essere risolte molto più rapidamente coltivando un dialogo improntato a buona fede piuttosto che nelle aule dei tribunali.