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Art Night: i musei del futuro

Su Rai5 (canale 23) il Madre di Napoli e il Mart di Rovereto

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Due luoghi diversi nell'architettura dei palazzi che li ospitano, nell'evoluzione delle collezioni, nel rapporto col territorio. E al tempo stesso accomunati dal progetto di essere centro di riferimento per l'arte contemporanea italiana: il Madre di Napoli e il Mart di Rovereto. A questi “musei del futuro” il programma di Rai Cultura “Art Night” dedica la puntata in onda venerdì 26 febbraio alle 21.15 su Rai5. Apre la puntata il documentario in prima visione “Madre” di Luigi Pingitore, una produzione No Spoon Film in collaborazione con Rai Cultura. Nel cuore storico di Napoli, i tre piani dell'ottocentesco Palazzo Donnaregina ospitano da quindici anni il Museo Madre: 7.200 metri quadrati di spazi espositivi, con installazioni site-specific, opere che compongono la collezione permanente e installazioni temporanee. 
Raccontare il Madre significa raccontare quattro dimensioni intrinsecamente connesse. La prima riguarda il museo come dimensione architettonica, con i suoi corridoi, la terrazza panoramica, i tre piani collegati dalla scala, gli ambienti interni ed esterni. Poi il museo in quanto contenitore di opere d’arte: le collezioni site specific, le mostre non permanenti, le installazioni. Una terza dimensione riguarda le persone. Chi ci lavora, chi lo guida e chi lo visita. E, infine, c’è il contesto urbano nel quale il Madre è inserito, dal momento che il museo sorge a cavallo di due quartieri antichissimi ed estremamente popolari, come Forcella e il rione Sanità. 
A seguire, Art Night propone il documentario in prima visione “Life on Mart. Il paesaggio contemporaneo”, di Katia Bernardi, produzione originale EiE film, realizzata in collaborazione con Rai Cultura e con il contributo di Trentino Film Commission. Un’astronave aliena atterrata esattamente al centro della Valle dell’Adige, incorniciata tra le vette innevate del Trentino. Così si presenta ai visitatori la stupefacente struttura del Mart di Rovereto, una cupola in vetro e acciaio concepita dall’archistar internazionale Mario Botta, costruita sulle stesse dimensioni di quella del Pantheon di Roma, tra i primi e più importanti musei di arte contemporanea del nostro Paese. 
Rovereto, da sempre crocevia di incontri e commerci con la Mitteleuropa, deve il suo legame con l’arte e con le avanguardie del Novecento a Fortunato Depero, illustre esponente del Futurismo italiano che qui visse per lunghi anni della sua vita, fino alla fondazione della casa-museo da lui stesso ideata e oggi parte integrante della collezione permanente del Mart.