Rai.it
Rai

Senza distinzione di genere

Su Rai Storia (canale 54) il carcere femminile

(none)
I principi della Costituzione non conoscono muri, nemmeno quelli delle carceri dove, lì più che mai, sono necessarie parole di giustizia a salvaguardia della dignità umana. In particolare per i soggetti più vulnerabili: le donne con i loro bambini. A partire dall’analisi dell’articolo 27 della Costituzione, dove si specifica che le pene devono tendere alla rieducazione, la quinta puntata di “Senza distinzione di genere”, il programma di Rai Cultura con Stefania Battistini, in onda martedì 3 novembre alle 22.10 su Rai Storia, offre un viaggio nel tempo all’interno dei penitenziari italiani, dove le riforme dell’ordinamento carcerario sono legate a doppio filo con le storie delle detenute. 
Un tema delicato che spesso pone all'attenzione del legislatore anche i diritti dei figli, soggetti terzi incolpevoli, che subiscono indirettamente la pena inflitta al genitore. Le sentenze principali individuate a tal proposito sono la n.350 del 2003 e la n. 239 del 2014. In entrambi i casi si cerca un bilanciamento tra le esigenze punitive dello Stato, anch’esse di livello costituzionale, e le esigenze del maggiore interesse del minore.
Nella prima sentenza viene affrontata specificamente la condizione di un figlio portatore di handicap, nella seconda invece il tema discusso riguarda le forme della detenzione domiciliare. “Ci sono tanti modi - spiega Marta Cartabia - per permettere alle donne con figli di espiare la loro pena attraverso delle modalità che non pregiudichino una crescita di questi figli in un rapporto sano con le madri”.