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Rai Storia (canale 54) ricorda Rossana Rossanda

L'omaggio con il doc "Rossana Rossanda, la compagna di Milano"

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In ricordo di Rossana Rossanda, giornalista, scrittrice, fondatrice del quotidiano “il manifesto”, scomparsa il 20 settembre, Rai Storia propone il doc “Rossana Rossanda, la compagna di Milano” per la regia di Giuseppina Rossi, in onda lunedì 21 settembre alle 18.40 e martedì 22 settembre alle 22.05.  Attraverso interviste e filmati il documentario ripercorre la sua carriera di intellettuale raffinata e di militante politica, da staffetta partigiana a giovane funzionario del Pci, fino allo “strappo” con il Partito Comunista e alla fondazione di “il manifesto”.  
Primogenita di una famiglia della borghesia istriana, Rossana Rossanda nasce a Pòla – all’epoca in territorio italiano - il 23 aprile 1924. Trascorre l’infanzia a Venezia e nel 1937 si trasferisce a Milano dove frequenta il liceo classico Manzoni e l’Università dove è allieva del filosofo Antonio Banfi, tra gli intellettuali italiani più aperti verso la cultura europea del Novecento. Dopo l’8 settembre 1943, entra in contatto con i partigiani e diventa una staffetta con il nome di Miranda. Nell’autunno del 1945 si laurea in Filosofia con Antonio Banfi e si iscrive al Partito Comunista Italiano. Qualche anno dopo arriva alla direzione della Casa della Cultura, punto di riferimento della classe progressista del Paese.
Nel 1960 - al IX Congresso – Rossana Rossanda viene eletta nel Comitato centrale del Pci e due anni dopo viene chiamata a Roma per un incarico che nessuna donna aveva ricoperto prima: dirigere la sezione culturale del Partito. Rossanda diventa la più giovane dirigente del Pci. Nel 1963 viene eletta per la prima volta alla Camera dei deputati. Nel 1965 la vicinanza alle posizioni di Ingrao, con ogni probabilità, costa a Rossanda la direzione della sezione culturale del partito. Non vive l’esclusione come un dramma, ma sarà l’XI  Congresso del 1966, il primo dopo la morte di Togliatti, ad assestare il  colpo più  duro. Ingrao e la sua “frazione” escono sconfitti. Il 1968 è l’anno della contestazione studentesca e dell’invasione di Praga. Dopo l’occupazione della capitale della Cecoslovacchia, la segreteria del Pci viene convocata d’urgenza, ma la sola condanna verbale al “tragico errore” commesso dall’Unione Sovietica, sembra al gruppo della minoranza ingraiana troppo blanda e superficiale. Il dissidio con la linea della Direzione è ormai totale. Rossana Rossanda, Luigi Pintor, Valentino Parlato, Lucio Magri, Aldo Natoli, Luciana Castellina fondano nel 1969 il manifesto, indipendente dai partiti, che si farà interprete di una nuova sinistra. Rossanda prende posizioni non scontate, critiche, spesso in aperto contrasto con stereotipi e cliché che negli anni ’70 si andavano consolidando a sinistra e nel Pci. Nel 2012 l’addio polemico al il manifesto dichiarando esplicitamente di non riconoscersi più nella linea editoriale della testata che aveva contribuito a fondare 43 anni prima.