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Passato e Presente

La nave dei filosofi

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La guerra civile russa scoppia subito dopo la Rivoluzione di ottobre del 1917. I tre anni di sanguinosa guerra consegnano definitivamente il potere ai bolscevichi, guidati da Lenin, ma lasciano il Paese in una condizione di assoluta povertà. A questa situazione il nuovo governo reagisce con un fortissimo accentramento del potere e una dura repressione di qualunque forma di opposizione. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Marcello Flores a “Passato e Presente”, in onda giovedì 29 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Tra le principali vittime della polizia segreta e dell’apparato repressivo bolscevico sono gli intellettuali, che vengono perseguitati, arrestati, uccisi o costretti a emigrare. Il 29 settembre 1922 salpa da Pietrogrado, l’attuale San Pietroburgo, una nave carica di intellettuali destinati all’esilio perpetuo. In seguito, sarà denominata la “nave dei filosofi”.
Nei primi anni Venti saranno oltre un milione i russi che lasceranno il Paese, in modo forzato o volontario. Tra loro molti intellettuali che nelle città di approdo – principalmente Berlino, Parigi e Praga – daranno vita a un’intensa attività artistica e culturale che, nata con l’obiettivo di preservare l’identità russa, lascerà un’impronta indelebile nella cultura europea.